Antonella Bundu è una signora nessuno libera di comportarsi come meglio crede.
Anche di recarsi a Caracas nella Repubblica Bolivariana del Venezuela per un "Festival mundial internacional antifascista por un nuevo mundo" che difficilmente avrà un impatto apprezzabile sullo stato di cose presente. E di cui, soprattutto, ignoravamo l'esistenza.
E avremmo continuato a ignorarne l'esistenza se la cosa non avesse infastidito il micropolitico "occidentalista" Alessandro Draghi, che a Firenze fa il consigliere comunale e che deve essere venuto a conoscenza della cosa con un'occhiata al Libro dei Ceffi.
Gli "occidentalisti" hanno un'agenda politica di ferrea pochezza e non tollerano che avversari veri o presunti se ne discostino, quale che sia il motivo; nel caso specifico Alessandro Draghi avrebbe preteso prese di distanza, disconferme e abiure.
Si è dovuto accontentare di una risata in faccia, che il consigliere Dmitrij Palagi da lui chiamato in causa gli ha fatto recapitare a stretto giro. Rincarando anche la dose.
E cui va ad aggiungersi questo scritto, per il poco che può servire, in cui si approva l'iniziativa di Antonella Bundu in modo esplicito e convinto.
E cui va ad aggiungersi questo scritto, per il poco che può servire, in cui si approva l'iniziativa di Antonella Bundu in modo esplicito e convinto.
Al di là del registro linguistico adottato correntemente -in cui gli "occidentalisti" definiscono ideologico qualsiasi elemento anche lievemente difforme rispetto alla loro agenda e in cui viene indicato come dittatore qualsiasi Primo Ministro o Presidente non gradito- il comunicato di Alessandro Draghi tocca anche l'argomento dei rifugiati politici, che come tutti sanno sono le prime vittime del Male, a Caracas come a Tehran.
O anche a Pula o a Zadar.
Tutti posti dove qualcuno si alza una mattina e non avendo nulla di più costruttivo da fare comincia a tartassare questa o quella categoria provocandone il lacrimato esodo. E chi non ci crede è un terrorista nostalgico dei gulag.
La prassi è talmente abituale che temiamo fortemente di aver molto annoiato i nostri lettori, da tanti che sono stati i casi in cui la abbiamo indicata e derisa.
Nel caso specifico esiste però una corposa letteratura che attesta come molti postulati fuggitivi sfuggiti a postulate vessazioni si fossero trovati per decenni dalla parte di una borghesia compradora dai demeriti evidenti, nonostante quelli dei successivi esecutivi bolivariani e a prescindere da essi.
Anche nel ricordo di chi scrive, per remote vicende familiari, è rimasta l'immagine di una Caracas dove negli anni Settanta si importava da Miami persino il pane. La scrittrice cilena Isabel Allende, che è vissuta in Venezuela dal 1975 al 1988, avrebbe descritto i comportamenti esibiti dai privilegiati di quegli anni prendendo come esempio "una festa di compleanno, con tanto di orchestra e champagne, organizzata per il viziato cagnolino di una qualche signora dell'alta società... Il denaro sembrava crescere sugli alberi".
Anche nel ricordo di chi scrive, per remote vicende familiari, è rimasta l'immagine di una Caracas dove negli anni Settanta si importava da Miami persino il pane. La scrittrice cilena Isabel Allende, che è vissuta in Venezuela dal 1975 al 1988, avrebbe descritto i comportamenti esibiti dai privilegiati di quegli anni prendendo come esempio "una festa di compleanno, con tanto di orchestra e champagne, organizzata per il viziato cagnolino di una qualche signora dell'alta società... Il denaro sembrava crescere sugli alberi".
Poi il boom petrolifero è finito e verso il 1990 i "morte ai ricchi" iniziarono a risuonare per le strade e durante le manifestazioni; è comprensibile che i diretti interessati non abbiano apprezzato.
Questo non obbliga le persone serie ad accordare loro la palma del martirio.
Questo non obbliga le persone serie ad accordare loro la palma del martirio.
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