mercoledì 28 settembre 2022

Firenze, le elezioni politiche e il ritorno di Francesca Lorenzi

La "legge elettorale" in vigore per gli organi elettivi centrali dello stato che occupa la penisola italiana è congegnata in modo tale che una gazzetta da sempre schernita in questa sede -oltre che da tutte le persone serie di Firenze- ha potuto statuire la fine della "Toscana rossa" a fronte delle consultazioni meno partecipate degli ultimi anni, e celebrare la ritrovata libertà di chi ha votato per un partito conservatore che ha affidato la difesa dei valori cattolici e della famiglia tradizionale a una madre non sposata.
L'articolo si compendia di una stringata lista di proscrizione, che per chi non frequenta ristoranti ha un'utilità piuttosto relativa dal momento che i signori Massimiliano Godi, Ester Consuelo, Adriano Manetti e Angelo Ortis sono per lo più gestori di mescite o sarti di pretesa cui chi scrive non è solito rivolgersi.
Va dato atto alla gazzetta di essere riuscita a reperire volti relativamente presentabili. Nella nostra esperienza personale l'elettorato delle formazioni "occidentaliste" a Firenze, al di là del suo target tradizionale fatto di vecchi incarogniti, si compendia di individui di sconfortante marginalità, con evidenti problemi personali e con percorsi formativi e lavorativi perfettamente in linea con quanto ci si aspetta dall'unica realtà mondiale in cui chi usa decentemente il congiuntivo rischia oggi come ieri di essere aggredito fisicamente da qualche laureata all'università della strada.
Una fitta rappresentanza è costituita da soggetti che vanno dal caso umano ai candidati al diurno socioriabilitativo.
Anche in quest'occasione il nostro ufficio di scrutatori ci ha permesso di fare osservazioni interessanti oltre a quella documentata nella foto; nella sezione di competenza, le preferenze espresse per le formazioni "occidentaliste" sono state circa centoquaranta su quasi novecento iscritti alle liste. Quasi tutte quelle dirette alla lista con a capo la madre non sposata (che peraltro ha drenato voti alle liste alleate, ridotte veramente ai minimi termini) erano espresse con tratti di matita calcati al punto da rischiare di forare la carta. L'esultanza del gazzettame è una cosa, la realtà un'altra, come sempre.
Tra i nomi riportati dalla gazzetta spicca quello di Francesca Lorenzi, nota da anni ai nostri lettori per i suoi ingegnosi esercizi di islamofobia e più volte presente sulle stesse paginette di gazzetta proprio per questo motivo.
L'articolo ci porge anche qualche informazione in più rispetto a quelle già di dominio pubblico. Sapevamo che nel 2019 la Lorenzi era stata esclusa per un'incollatura dal consiglio comunale, che la sua eccessiva facondia sul Libro dei Ceffi le aveva procurato qualche seccatura e che la sua cartoleria era stata trasferita da un fondo a un altro nella stessa zona, prima di chiudere definitivamente.
Probabile che a Lepanto non avessero bisogno di cartolaie.
Gentilissima, la gazzetta aggiunge oggi che la Lorenzi si è trasferita a Gràssina, un paese a sud della città, in cui sarebbe stata accolta in modo poco amichevole.
Rispetto agli anni in cui ce ne siamo occupati con una certa assiduità l'"occidentalismo" fiorentino non ha elevato il livello delle proprie istanze. E neppure quello dei propri campioni.
Anzi, con combattenti del genere le cause "occidentali" possono continuare tranquillamente a fare a meno dei nemici.