Sono nata tra la fine della Generazione X e l'inizio di quella dei Millennial e sono cresciuta in una cittadina borghese. Si viveva bene. Avevamo un'abitazione senza pretese, ma per i compleanni e per Natale non si lesinava; andavamo in vacanza tutti gli anni, avevamo due auto e c'erano abbastanza soldi perché potessi frequentare lezioni di danza e di educazione artistica, e per fare la girl scout.Mio padre è nato negli anni Quaranta; mi ha tirato su patriottica e orgogliosa, mi ha appassionato gli aerei da caccia dei suoi tempi quanto ne è appassionato lui, mi ha insegnato a rispettare la nostra bandiera e il nostro paese come si rispettano le cose sacre. Sono cresciuta nella convinzione che essere ameriKKKano fosse il più grande privilegio che si potesse avere. Sono cresciuta pensando che il nostro paese fosse forte, onesto e sincerto come mio padre. Sono cresciuta convinta di essere libera.Da adulta, ho visto il mondo in cui sono cresciuta cadersene in rovina. Sono stata a guardare mentre la nostra moneta e la nostra economia venivano spudoratamente mandate a ramengo in modo irrimediabile. Da quando mi sono sposata, i magri investimenti che avevamo fatto io e mio marito per due volte sono stati stritolati da quel mercato in cui ci avevano detto di investire adesso che non esistono più le pensioni e a noi lavoratori tocca arrangiarci. Ci toccherà lavorare fino alla morte, perché la Sicurezza Sociale cui ci hanno costretti a versare denaro ci è stata anch'essa tolta da sotto i piedi.Sono stata a guardare i personaggi da noi eletti che arrivavano al Congresso da persone normali, e lo lasciavano da multimilionari. Sono stata a guardare mentre mio marito operaio si svegliava ogni giorno a ore antelucane e tornava a casa con la schiena dolorante; speriamo tutti e due che riesca a reggere abbastanza da arrivare alla vecchiaia tutto intero. A parte le scarpe, i calzini e la biancheria, quasai tutto quello che la mia famiglia indossa è stato comprato usato. Siamo andati in vacanza una volta in dodici anni.Non abbiamo cellulari, tv via cavo o servizi di streaming di un qualche genere. Solo internet con la linea fissa. Difficilmente andiamo a mangiare fuori. Abbiamo una casa di centotrenta metri quadri senza condizionatori. Io cucino, faccio conserve, faccio l'orto, ho i polli per le uova e per la carne, vendo qualche cosa su Etsy. E con tutto, riesco a malapena a pagare spese che rincarano ogni anno, mentre la qualità dei servizi e la durata delle cose peggiorano. La vita che ho descritto è quella che si può fare con sessantamila euro all'anno, senza indebitarsi.In ultima analisi se contiamo tutte le tasse federali, statali e locali, il censimento, le tariffe, le tasse per Medicare e per la sicurezza sociale, quasi un terzo delle entrate della mia famiglia ogni anno se le frega il governo. E con quello che resta non si va lontano, basta per coprire le spese essenziali e per risparmiare qualcosa per i periodi neri.Sono stata a guardare intanto che l'assicurazione sanitaria della mia famiglia veniva svuotata e distrutta. L'assicurazione privata che abbiamo dovuto sottoscrivere perché il datore di lavoro di mio marito è una realtà troppo piccola per aderire a un piano per le imprese, è stata messa fuori legge. Ci hanno lasciati a decidere se sottoscrivere un piano sanitario della Obamacare con franchigie insostenibili e massimali follemente ridicoli, o se pagare allo stesso governo che ha distrutto la nostra protezione sanitaria una multa per non aver sottoscritto un piano obbligatorio che non potevamo permetterci. Adesso abbiamo un'assicurazione a breve termine che di fatto non assicura un bel niente, e vivo nella paura che uno di noi si ferisca o si ammali di qualcosa che non posso rimediare con l'armadietto delle medicine.Sono stata a guardare mentre la scuola, che già aveva i suoi difetti quand'ero ragazzina, diventava una ridicolaggine bella e buona di matematica non matematica, di stelle d'oro per tutti [un'attestazione di eccellenza per gli istituti scolastici, n.d.t.], di un antiameriKKKanismo fatto di vergogna per se stessi. La mia famiglia ha subito una batosta finanziaria fenomenale perché sono rimasta a casa io, a fare scuola a casa a nostra figlia. Così almeno la matematica all'antica la capirà abbastanza bene da capire quanto la stanno fregando. Prima o poi la finirà, mi dico.Sono stata calma e con la lingua a posto quando mi chiamavano detestabile e retrograda e mi sono detta che io non c'entravo. Mi sono sentita dare di razzista, di xenofoba, di idiota, mi sono sentita dire che ero brutta gente. Mi hanno detto che sono una privilegiata, che ragiono in modo non obiettivo per via del colore della mia pelle, che il mio amato marito e il mio amato padre sono fra i costituenti di un orrendo patriarcato. Non un accidente di vero, in tutto questo; ma se mi azzardo a dirlo mi ritrovo usata come prova del mio razzismo e della mia fragilità da bianchi.Sono venuta su repubblicana; mi sono turata il naso e ho votato per Bush, quel sangue blu del Connecticut con l'accento texano che ci ha imbrogliato cacciandoci in due guerre e cui dobbiamo l'antipatriottico Patriot Act. Ho votato per McCain, quel canarino neoconservatore sociopatico, l'"eroe" che ha silurato il tentativo di far fuori quell'Obamacare che finanziariamente parlando sta facendo fuori noialtri. Ho stretto i denti un'altra volta e ho votato per Romney, quel mascalzone di un capitalista dal cuore di pietra che si traveste da repubblicano e poi sta coi democratici tutte le volte che quelli tollerano la sua untuosa e ripugnante presenza.E poi ho votato per Trump, che se non altro ha fatto una bella linguaccia a quelle vacche ipocrite della capitale, che se la meritavano alla grande. Grazie signor Presidente, grazie a nome di tutti noi signori nessuno. Dio ti benedica per questo.E anche adesso rimango a guardare, mentre gente che odia me e i miei e che invoca a gran voce la nostra distruzione, che ha rubato platealmente le elezioni e poi ci ha detto che eravamo matti e che tutto si era svolto correttamente e secondo le regole. E il Partito Repubblicano non fa nulla, e io guardo. Probabilmente hanno tirato un sospiro di sollievo perché quell'ultimo arrivato di Trump è un uomo finito, e loro possono tornare ai loro veri lavori, riempirsi le tasche e mettersi nel mezzo in nome dei padroni delle loro società. Rimango a guardare mentre i media, in una maniera che farebbe impallidire Stalin, mettono zitto chiunque osi mettere in questione la legittimità di questa farsa che chiamano democrazia. Lo so, siamo in una repubblica, ma sono così stanca di spiegarlo alla gente che potrei anche lasciar perdere e fare l'ignorante come loro.A votare non ci tornerò più. Me lo hanno spiegato più che bene che la mia voce non gli importa. Mi sorbirò qualsiasi cosa lo stato-balia pensa sia meglio, di qualunque follia irrazionale e suicida si tratti. Quello che ha deciso che mi serve sono un pedofilo da geriatria che non dovrebbe decidere su nessuna questione più importante che fra tapioca o crema di riso all'ospizio dei vecchi, e una zoccola da divano che fa i cortei contro il razzismo ma viene da una famiglia di possessori di schiavi.Sono libera di smembrare un bambino nel mio utero e di ucciderlo perché "il corpo è mio e decido io", ma guai a me se non mi metto sul viso l'equivalente di una coperta di Linus inzeppata di germi, o se non gli permetto di iniettare nella mia bambina qualche roba chimica che causa alterazioni genetiche. Mi possono trattare da donnaccia, licenziare, evitare e distruggere perché mi azzardo a dire che secondo ogni evidenza data dal DNA esistono solo due generi, ma una malattia con un tasso di sopravvivenza del 99% per la maggior parte degli esseri umani diventa una pandemia mortale capace di uccidere l'economia. Perché la scienza dice questo. Idiocracy è una cosa che esiste davvero, e ci stiamo vivendo dentro. Il dottor Lexus [personaggio di Idiocracy, n.d.t.] sarebbe già meglio rispetto a Fauci.Non ce la faccio più. Non mi si chieda di rendere omaggio alla bandiera, di salutare le truppe o di fare i fuochi d'artificio per il quattro luglio. La repubblica che un tempo era la nostra è un cadavere gonfio e irriconoscibile; una malata, contorta, straziante burla.E non sono sola. Non so come faranno le cose ad andare avanti quando milioni di cittadini non sentiranno più alcuna forma di lealtà verso la società in cui viviamo, né se ne aspetteranno da essa. Mi hanno cresciuta come una signora e le signore non imprecano, ma vadano a farsi fottere questi figli di puttana per quello che hanno fatto a me, ai miei e al mio paese. Tutti noi signori Smith non volevamo che un pezzo di terra per mettere su famiglia, un lavoro per pagare le bollette, e almeno una parvenza di libertà. Persino questo era troppo per questi parassiti umani. Vogliono tutto: mente, corpo e anima. Maledetti. Maledetti tutti quanti.