Il 12 giugno 2023 è morto un ricco di nome Silvio Berlusconi.
Nel 1995 Sandro e Marino Severini dedicarono al clima politico dell'epoca La Corte dei Miracoli, una ancora attuale rassegna dell'infero sovvertimento compendiato dal potere mediatico (prima che politico) di quel ricco e del ceto sociale cui si rivolgeva.
Era fame, era sete,
erano giorni di carestia;
era la corte dei miracoli,
era l’inverno e la malattia.
era il tempio il supermercato;
erano fantasmi che tornavano,
era il futuro surgelato.
Era ancora l’assalto al treno,
era l’imbroglio e la rovina,
era la ruota della fortuna,
era tutto come prima.
Erano in pochi, erano in tanti,
era la vecchia dinastia;
era piccola e feroce,
era la nuova borghesia.
Era una sporca camicia nera
mandata in lavanderia;
era l’uomo dei miracoli,
era di nuovo la nostalgia.
Era il telepredicatore,
era il servo e la catena;
era l’inizio era la fine,
era il rogo era la pena.
Era Arcore l’epidemia,
era l’idiota l’ideologia,
era vino che diventa aceto,
era ancora piazzale Loreto.
Erano in pochi, erano in tanti,
era la vecchia dinastia;
era piccola e feroce,
era la nuova borghesia.
Con Dio dala sua parte
era un soldato mandato lontano;
erano le borse dei mercati,
era la notte che scendeva piano.
Era il feudo e il federale,
era Pontida la capitale;
era il girone dei barattieri,
era la ciurma da tribunale.
Era il vuoto e la vertigine,
era il trionfo del carnevale,
era l’ingorgo dei canali,
la TV era la cattedrale.
Erano in pochi, erano in tanti,
era la vecchia dinastia;
era piccola e feroce,
era la nuova borghesia.
Che il vento tristo,
che il vento tristo,
che il vento tristo
se la porti via.
Che il vento tristo,
che il vento tristo,
che il vento tristo
se la porti via.