Nel 2016 il partito "occidentalista" della Lega Nord ha ulteriormente sviluppato una ostentata propensione alla tutela dei sudditi dello stato che occupa la penisola italiana che stride non poco con i propositi del suo statuto, che vedono in esso stato un oppressore drenatore di risorse da cui liberarsi con l'indipendenza. Quando ci sono poltrone da occupare e ristoranti da frequentare ovviamente le cose cambiano, ed in passato la Lega Nord ha piazzato uno dei suoi alla carica di ministro degli affari interni di quello stesso stato che avrebbe dovuto abbattere senza che nessuno vi trovasse alcunché di strano, laddove in una società normale un gesto simile avrebbe comportato per lo meno un'accusa di alto tradimento.
In contesti normali invece che a frequentare mescite costose e a fare sfoggio di felpette da pallonaio molti esponenti di quel "partito" sarebbero andati incontro ad una sorte assai meno comoda.
Dal momento che la realtà "occidentale" non ha alcunché di normale ad alcun livello, l'elettorato passivo della Lega Nord ha potuto continuare a non lavorare un giorno in vita propria facendo leva su ingiustizie sociali e condizioni di marginalità estrema, utilizzando una propaganda basata su argomenti sempre più ebeti, miserabili, piccini e scollegati dal reale. Un condensato di incompetenza congiunto a malafede che è l'essenza stessa della politica "occidentalista" come spesso l'abbiamo indicata agli sghignazzi ed al disprezzo dei nostri ventitré lettori che ha però il pregio di rappresentare alla perfezione la maggioranza assoluta dell'elettorato.
Nel 2016 quanto sopra non è bastato alla Lega Nord, uscita stranamente sconfitta dalle elezioni amministrative persino nei distretti in cui è nata, e costretta ad ostentare come successi clamorosi le vittorie in alcuni borghi di provincia e di periferia.
Uno di questi borghi è il comune di Cascina, vicino a Pisa.
Nel settembre dello stesso anno l'amministrazione di Cascina convoca i fogliettieri locali ed annuncia con toni da vittoria bellica che una certa graduatoria per i contributi per gli affitti sarebbe stata sfrondata a tutto beneficio dei sudditi dello stato che occupa la penisola italiana grazie al ricorso ad una certa legge. L'assessore "al sociale" Edoardo Ziello riferisce che "agli stranieri abbiamo chiesto di presentare tramite le ambasciata il certificato sull'assenza di titolarità di diritti di proprietà". Effetto del provvedimento, tra i primi dieci nomi in graduatoria non compaiono Karkanidze, Shehu o Al Daoui.
Solo che ad essere ammessi a pari merito al beneficio sono trentasei nominativi, tra i quali i nati fuori dallo stato che occupa la penisola italiana non mancano davvero.
Questo fa pensare che l'effetto dell'ingegnosità giurisprudenziale della Lega Nord sia sostanzialmente nullo, ma forse siamo noi a sbagliarci.
Il sito del Comune di Cascina riporta anche il bando di ammissione al beneficio. Secondo il borioso Ziello,
è stata rispettata la normativa, "arricchendola da una particolare fonte, costituita dal Dpr 445/2000, che prevede la possibilità da parte della pubblica amministrazione di richiedere ai cittadini comunitari ed extracomunitari idonee certificazioni che attestino l'assenza di titolarità di diritti di proprietà o altri diritti reali all'estero, mediante una procedura che si avvale dell'ausilio dell'ambasciata o del consolato dello Stato di provenienza del cittadino non italiano, per poter operare quello stesso controllo che le varie amministrazioni già eseguono regolarmente e perfettamente nei confronti degli italiani, essendo in collegamento diretto con l'Agenzia delle Entrate e con il catasto".
Le cose stanno in tutt'altro modo, e in considerazione della competenza e dell'obiettività che accomunano elettorato attivo ed elettorato passivo di quel "partito" ci sarebbe stato da stupirsi del contrario.
Tra i gazzettieri convocati non ce n'è stato uno che si sia preoccupato di controllare alcunché e di confutare (e tanto meno ridicolizzare come merita sempre e comunque) l'operato dell'occidentalame amministrativo. Nulla di insolito, nonostante fosse sufficiente un'occhiata agli atti, neppure tanto approfondita. La cosa ha richiesto non più di dieci minuti.
Tra i gazzettieri convocati non ce n'è stato uno che si sia preoccupato di controllare alcunché e di confutare (e tanto meno ridicolizzare come merita sempre e comunque) l'operato dell'occidentalame amministrativo. Nulla di insolito, nonostante fosse sufficiente un'occhiata agli atti, neppure tanto approfondita. La cosa ha richiesto non più di dieci minuti.
In primo luogo, il signor Ziello non ha neppure letto il bando di cui parla. Si sarebbe accorto che la norma che prevede quanto sopra è legge regionale 96 del 1996, varata venti anni fa dalla consueta giunta di senza dio irrispettosi dell'identità "nazionale" e del destino della civiltà "occidentale", e non il decreto presidenziale 445 del 2000 che regola invece la presentazione della documentazione amministrativa.
Nel bando, l'assenza della condizione su ricordata come conditio sine qua non per l'ammissione al beneficio è indicata ai punti 1E 1 ed 1E 2.
Le graduatorie degli esclusi non riportano alcun escluso per quella motivazione, né nella lista provvisoria, né in quella definitiva.
Questo fa pensare che nella migliore delle ipotesi al Comune di Cascina abbiano convocato i gazzettieri per nulla, millantando meriti non propri.
Cinque anni sono lunghi. Le occasioni per additare l'amministrazione di Cascina allo scherno di chi legge non mancheranno.
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