Nel 2015 la redazione della pubblicazione satirica francese Charlie Hebdo fu praticamente azzerata da un attacco mirato.
Diventarono tutti Charlie: gazzette, gazzettieri, autoschedati sul Libro dei Ceffi, cinguettatori e perdigiorno di tutte le risme; diventò Charlie anche chi la satira non sa neppure dove stia di casa.
Charlie Hebdo fa il proprio mestiere con una certa coscienza. Nulla di strano che a fine agosto 2016, quando alcune cittadine della penisola italiana sono state colpiti da un duro terremoto, quelli di Charlie Hebdo si siano ricordati che i macaroni sono e restano macaroni, con tutte le conseguenze del caso.
Le torte in faccia restano divertentissime solo se a fare da bersaglio è qualcun altro. Chissà quanti, tra tutti quelli che ciarlavano di Charlie, sono ciàrli anche stavolta.
Forse era il caso di ciarlare un po' meno.
Diventarono tutti Charlie: gazzette, gazzettieri, autoschedati sul Libro dei Ceffi, cinguettatori e perdigiorno di tutte le risme; diventò Charlie anche chi la satira non sa neppure dove stia di casa.
Charlie Hebdo fa il proprio mestiere con una certa coscienza. Nulla di strano che a fine agosto 2016, quando alcune cittadine della penisola italiana sono state colpiti da un duro terremoto, quelli di Charlie Hebdo si siano ricordati che i macaroni sono e restano macaroni, con tutte le conseguenze del caso.
Le torte in faccia restano divertentissime solo se a fare da bersaglio è qualcun altro. Chissà quanti, tra tutti quelli che ciarlavano di Charlie, sono ciàrli anche stavolta.
Forse era il caso di ciarlare un po' meno.
Il problema delle vignette di Charlie e' analogo a quelle di Vauro: non sono irriverenti, scandalose o di cattivo gusto, ma piu' semplicemente non sono per nulla divertenti od umoristiche. E non essere divertente per uno che pretende di fare satira e' grave.
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