lunedì 25 ottobre 2021

Mahjabin Hakimi era una giovane afghana che voleva soltanto giocare a pallavolo e sentire il vento nei capelli

 

Certo, come no.
Ma andiamo con ordine.

Mahjabin Hakimi -assicurano in coro le gazzette- era una ragazza afghana che i ferocissimi talebani hanno per questo decapitato. Non contenti, questi biechi esponenti della oppressiva fallocrazia patriarcale avrebbero anche messo in giro foto della sua testa staccata dal corpo.
In capo a qualche ora sono diventati reperibili immagini e dettagli poco confacenti a questa versione dei fatti. Visti i decenni di precedenti analoghi ci sarebbe stato da stupirsi del contrario.
Tra le immagini reperibili, per esempio, difettano le teste tagliate e abbondano foto della Hakimi in montura da non pallavolista.
Il che fa pensare con buona fondatezza che -quale che sia stata la sua fine- la passione per la pallavolo e la riluttanza verso l'adozione dello hijab non c'entrino poi molto. Per non dire per niente.

L'occupazione "occidentale" dell'Afghanistan è finita ad agosto 2021 nel peggiore dei modi, come previsto vent'anni fa dalle persone serie.
Persone serie che la "libera informazione" ha abitualmente silenziato o cui ha tolto di mano il microfono con dei metodi, con una costanza e con una pervasività che qualsiasi propaganda totalitaria non poteva nemmeno immaginare.
A Mao Zedong è attribuito l'assunto per cui i combattenti dovrebbero muoversi tra la gente come i pesci nell'acqua. In vent'anni di occupazione gli "occidentali" hanno ucciso -pare- oltre settantamila pesci e fatto un numero di buchi nell'acqua -cioè vittime civili derubricate con fastidio a "perdite collaterali"- per lo meno doppio.
Con gli ottimi risultati cui si è fatto cenno.
L'enorme somma stanziata per questa splendida iniziativa è servita agli armamenti, alla corruzione e in una certa misura anche a creare una élite locale di collaborazionisti presentata dalle gazzette come unico volto dell'Afghanistan. Gente la cui sorte ha subito dal 15 agosto 2021 il peggiore dei rovesci e che deve essersi resa ancora più insopportabile dei gruppi di cui viene presentata come antagonista, se la Repubblica Islamica dell'Afghanistan è collassata in pochi mesi prima ancora che gli invasori finissero di ritirarsi dopo aver contrattato una pace per nulla onorevole -e senza nemmeno coinvolgere nelle trattative il governo collaborazionista- con i nemici che avevano giurato di sradicare.
La "libera informazione" sta quindi denunciando a getto continuo, e con una fondatezza per lo meno questionabile, prevaricazioni sanguinose e ingiustizie intollerabili che invocano non si sa bene quale vendetta o quale soluzione, visto che di più e di meglio che esportare democrazia per vent'anni a mezzo missile da crociera è difficile che l'"Occidente" e la sua autonominata potenza-guida possano fare. Un repertorio di historiae calamitatum ottimo per chiudere i numeri e per accompagnare l'inventario di marginalità disperate e disperanti tratte dalle periferie delle città "occidentali" caro da anni alla propaganda "occidentalista", accomunati dal fatto di essere per lo più oggetto di indignata denuncia ad opera delle stesse gazzette e delle stesse forze politiche che hanno attivamente contribuito a crearle.
In questo contesto, un esame sarcasticamente obiettivo della narrativa gazzettiera può tenere presente una vecchia storiella inclusa anni fa da Moni Ovadia nei suoi spettacoli.

Nell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche radio Erevan pare fosse nota per il rigore della propria agenda. Un giorno quindi lo speaker legge senza tradire nessuna emozione una notizia sensazionale: "Compagni, stamattina sulla Piazza Rossa a Mosca stanno regalando automobili."
Immediatamente il resto della redazione e i piani alti del Partito finiscono nel panico: ma come è possibile che sia arrivata una nota del genere e che sia stata letta come se nulla fosse? Il direttore della radio si precipita in studio: lo speaker gli mostra la nota arrivata da Mosca e tutto risulta regolarissimo.
Tocca a radio Erevan risolvere la grana.
Un addetto ha un'idea: "Proviamo a cercare il vecchio Abrahamowicz, quell'ebreo che vive dietro il Matenadaran... lui le ha passate tutte: i turchi, la guerra, Stalin... sicuramente saprà dirci cosa fare."
Lo mandano a cercare, e il vecchio Abrahamowicz non si fa pregare. Arriva in radio e si fa mettere dietro il microfono. "Non preoccupatevi, ci penso io alla smentita, e lo farò senza che nessuno ci perda la faccia!"
La redazione, che si era già vista al gran completo sulla tradotta per Vladivostok, tira un sospiro di sollievo.
"Compagni in ascolto, salute! Qui Itzak Abrahamowicz da radio Erevan. Ho il piacere di confermare la notizia data qualche ora fa per cui sulla Piazza Rossa di Mosca starebbero donando automobili..."
Gli astanti raggelano.
"...con alcune precisazioni. Innanzitutto, l'evento non riguarda la Piazza Rossa di Mosca, ma via Rustaveli qui a Erevan; poi, non si tratta propriamente di automobili ma di biciclette. E insomma, non è che proprio le regalano. Le rubano...!"


venerdì 15 ottobre 2021

Alitalia fa rotta verso Fanculo. Ultima parte?

 


Secondo le gazzette il 14 ottobre la compagnia aerea "di bandiera" dello stato che occupa la penisola italiana ha effettuato il proprio ultimo volo.
Un volo interno da poche miglia.
Con venti minuti di ritardo, giusto per chiudere senza smentirsi. Evidentemente esistono un onore e una coerenza da difendere persino in circostanze del genere.
Il sostituto è già pronto da un pezzo, partenza in sordina e una novantina di milioni per rilevare il marchio quando sarebbe stato assai più dignitoso e assennato accantonarlo senza tanto chiasso.
L'auspicio sarebbe di non sentirne più parlare, a cominciare dalle parodistiche "eccellenze" fatte di caffè espresso (a terra costa un euro) e di quel liquore dal sapore di detersivo che si onoravano persino di servire a chi strapagava i loro biglietti.
Ma qualcosa ci dice che in questo caso saremo pessimi profeti.


Alitalia fa rotta verso Fanculo. Sesta parte.
Alitalia fa rotta verso Fanculo. Quinta parte.
Alitalia fa rotta verso Fanculo. Quarta parte.
Alitalia fa rotta verso Fanculo. Terza parte.
Alitalia fa rotta verso Fanculo. Seconda parte.
Alitalia fa rotta verso Fanculo. Prima parte.



mercoledì 6 ottobre 2021

Orditura Luana SRL - Via Garigliano 10/12 59013 Montemurlo (PO) - Tel 0574682957

 

"Non ci si inventa imprenditori in un giorno. Ho fatto una lunga gavetta e tutt’ora seguo in prima persona l’azienda, perché il lavoro ogni giorno ti mette alla prova, ma alla fine la determinazione è quella che ti fa emergere. Purtroppo, con un certo rammarico, devo constatare che manca un po' di umiltà e la volontà di voler imparare, perché lo spazio per lavorare ci sarebbe."

Luana Coppini, padrona

"L’Orditura di Luana Coppini è una delle tante eccellenze del nostro distretto. Un’azienda lungimirante che ha saputo trasformarsi da semplice orditura a centro servizi per il tessile. [...] Il tessile è ancora il motore trainante della nostra economia ed è importante investire sulla formazione delle persone, per non disperdere un patrimonio immenso di competenze e qualità. Mi rivolgo in particolare ai sindaci e agli imprenditori ai quali dico: apriamo un confronto con la Regione, perché il ricambio generazionale e la formazione rischiano di diventare il vero problema per la sopravvivenza del distretto".

Mauro Lorenzini, borgomastro a Montemurlo, ex sindacalista tessile
Fonte: LineaLibera.info, 22 febbraio 2018. In copia su Archive.org.
Nella foto a corredo dell'articolo, Luciana Coppini col marito e con Mauro Lorenzini.
Nella eccellenza distrettuale Orditura Luana di Luana Coppini, il 3 maggio 2021 una ragazza di ventidue anni di nome Luana d'Orazio incappa in una eccellente morte distrettuale a causa di un macchinario.
In questo scritto si evita di proposito di pubblicarne immagini; i nostri lettori non hanno certo bisogno di spiegazioni sul perché.

"... La nostra assistita ha risposto a tutte le domande in modo franco secondo quanto a sua conoscenza. Non è mancata l’occasione per rammentare quanto l’attività da lei svolta come imprenditrice fosse improntata a spirito di condivisione con tutti i lavoratori".
Fonte: Notiziediprato.it, 16 giugno 2021. In copia su Archive.org.
In questo articolo la determinata, umile e volenterosa Luana d'Orazio compare in una foto natalizia in allegria -come i bambini degli impiegati alla ItalPetrolCemeTermoTessilFarmoMetalChimica- insieme alla padrona improntata a spirito di condivisione con tutti i lavoratori che -ipsa dixit- segue in prima persona l'azienda.

"Secondo quanto raccolto dall’ingegner Carlo Gino, incaricato dalla Procura di esaminare il macchinario, l’apparecchio sarebbe stato montato in modo non conforme alla sicurezza sul lavoro, così da velocizzare i tempi di produzioni.
L’analisi del perito confermerebbe le ipotesi degli inquirenti sulla manomissione dell’orditoio sul quale la giovane lavorava ignara dei rischi che correva.
La perizia di 69 pagine contiene informazioni secondo le quali la presenza di una staffa sporgente e non protetta avrebbe trascinato la ragazza in una morsa. "La macchina presentava una evidente manomissione con un altrettanto evidente nesso causale con l’infortunio", sostiene l’ingegnere Gini. "La funzione di sicurezza della saracinesca era stata completamente disabilitata per cui l’operatore poteva accedere alla zona pericolosa, anche in modalità automatica, senza alcuna protezione". Nella relazione Gini sottolinea come la manomissione dei macchinari fosse "consuetudine di lavoro", al punto che "la saracinesca non veniva abbassata da tempo". A provarlo, le "varie ragnatele che si erano andate a formare tra le parti fisse e quelle mobili".
Nel frattempo continuano le indagini della procura di Prato, che lavora per chiarire anche quali mansioni doveva compiere Luana al netto del suo contratto da apprendista, che prevederebbe l’assistenza di un tutor. Rimangono tre le persone indagate: il titolare dell’azienda, Luana Coppini; suo marito Daniele Faggi, secondo gli inquirenti "amministratore di fatto della ditta"; e l’addetto alla manutenzione Mario Cusimano. Sono accusati di omicidio colposo e rimozione delle tutele antinfortunistiche."
Fonte: Open.online, 19 settembre 2021. In copia su Archive.org.

La procura ha chiuso le indagini, ecco come è morta Luana d'Orazio.
La procura ha anche ordinato un accertamento utile a misurare gli effetti della manomissione sulla produttività e redditività del macchinario. La guardia di finanza ha lavorato diverse settimane stabilendo, pare, che a saracinesca alzata l'orditoio avrebbe incrementato la sua produttività dell'8 per cento senza però riuscire a dire se e di quanto sarebbe aumentato il fatturato. Non è escluso che consentire al macchinario di funzionare anche senza la protezione antinfortunistica, servisse solo a rendere più fluido il lavoro senza che ciò rivestisse un particolare interesse economico.
Fonte: Notiziediprato.it, 6 ottobre 2021. In copia su Archive.org.

L'otto per cento.
Doveva chiudere nel 2009. 
Deve chiudere nel 2021
Stessi identici motivi. 
 
 

martedì 5 ottobre 2021

Gabriele Toccafondi, Limoges, Barbara Balzerani e le elezioni a Sesto Fiorentino

 

Nella lingua francese esiste il verbo limoger, che nell'ambiente militare sta per silurare, congedare senza troppo onore, insomma, mettere qualcuno in condizione di non far danni.
Etimologicamente dovrebbe derivare da Limoges, cittadina del Massiccio Centrale prossima al centro dell'Esagono e lontana da qualsiasi ipotizzabile linea di fronte.
Nel 1914 -Joseph Joffre ne era sicuro- un ufficiale destinato alla guarnigione di Limoges difficilmente avrebbe procurato danni alla République con alzate di inventiva tipo assalti frontali in giubba blu orizzonte e pantaloni rosso ciliegia contro le mitragliatrici, e al tempo stesso non avrebbe potuto risentirsi per una deminutio capitis di sostanza, ma legalissima e formalmente ineccepibile.
Nell'autunno del 2021 un ben vestito di nome Gabriele Toccafondi était limogé tramite elezioni amministrative al comune di Sesto Fiorentino.
Quello di Gabriele Toccafondi è un nome ricorrente in questa sede, dove difficilmente si è avuto modo di parlarne bene, come si nota dalla piccola ma eloquente raccolta di link qui riproposta.

Firenze è preda del degrado e dell'insicurezza per colpa di un'amministrazione buonista accecata dall'ideologia. Nel 2013 la propaganda "occidentalista" pestava i piedini per la sorte di due fucilieri di marina detenuti per aver ucciso cittadini di una superpotenza nucleare. Gabriele Toccafondi intendeva imporre alla città di Firenze una compartecipazione alla loro causa che non aveva alcun riscontro presso la cittadinanza.
Firenze: il PDL, Boutique Pound e le menzogne di Gabriele Toccafondi. Nel 2012 quel ben vestito fece ufficialmente finta di non conoscere certi ingombranti compagni di strada, dal cui milieu pochi mesi prima era emerso un individuo dispostissimo alle soluzioni radicali in materia di 'nsihurezzeddegrado.
Il PDL di Firenze e le tende canadesi. Nel 2011 gli esponenti delle formazioni "occidentaliste" erano ancora costretti a far finta di tenere al bene comune e a mostrarsi ogni tanto in carne ed ossa, sia pure con la discreta compagnia di un congruo numero di gendarmi a tutela contro il peggio. Luca Morisi e i suoi strepitosi risultati erano ancora di là da venire. Qui si cimentarono in sei nell'erezione di una tenda canadese. E che erezione, commentarono i realisti.
Oriana Fallaci è morta da cinque anni? E chi se ne frega...! «Il Pdl ricorda Oriana Fallaci, la sinistra no. La politica è fare delle scelte, noi le abbiamo fatte e ne andiamo fieri», sgazzettava ancora nel 2011 Gabriele Toccafondi. Nel 2021 i limiti di certe scelte, con i costruttivi esiti anche dell'occupazione dell'Afghanistan a rimorchio degli USA, si sono mostrati con una perentorietà persino maggiore delle attese. Non è stato difficile prevedere come sarebbe finita, è stato soltanto un po' lungo attendere l'avverarsi delle previsioni.
In tempi più recenti Gabriele Toccafondi non ha apprezzato una presentazione libraria tenutasi al Centro Popolare Autogestito Firenze Sud che chi scrive frequenta da oltre venticinque anni. Costruttivamente si è dunque data visibilità a Barbara Balzerani, l'autrice al centro delle rimostranze sue e delle gazzette amiche, e al libro presentato in quell'occasione.

Gabriele Toccafondi a Sesto Fiorentino ha ottenuto circa 1300 voti e pare destinato a un ruolo di lobbista aeroportuale in un contesto che di certi temi non vuole nemmeno sentir parlare.
Una Limoges metaforica ma sperabilmente non meno efficace.
A differenza di chi gode di un ottimo tenore di vita grazie al democratismo rappresentativo, le persone serie hanno la memoria lunga. Per questo abbiamo celebrato l'arrivo in guarnigione del signor Toccafondi ordinando i volumi che ancora ci mancavano della bibliografia di Barbara Balzerani, tutti disponibili sul sito dell'editore DeriveApprodi. Ci riproponiamo di sottoporne le recensioni all'attenzione dei lettori.