mercoledì 21 luglio 2010

Viareggio: dedali e dissidenti cubane


Il piddì con la elle ha messo su una specie di scuola di partito per i "giovani di destra"; molto spesso, per le note proprietà antiage dell'"occidentalismo", i giovani del piddì con la elle restano parte della categoria fin verso i quarantasei anni; altrimenti si potrebbe anche parlare di doposcuola di partito.
Il "Giornale della Toscana" fa un po' di pubblicità, nelle pagine interne, all'iniziativa e la correda con la foto di un noto diplomato che negli ultimi anni ha inanellato una serie di pubbliche disavventure capaci di stroncare chiunque non avesse la fibra di uno sparring partner. Violentemente impopolare a Firenze, in meno di dodici mesi è stato picchiato, contestato e multato. Per giunta i fotografi di via Cittadella gli hanno riservato un trattamentino di tutto rispetto, ritraendolo col capolavoro d'espressione qui visibile.
La presentazione di questo Dedalo, ennesimo cambio di nome per una convention che in buona sostanza insegna a fare "politica" allagando redazioni e mobilitando claques, sorvola pudicamente sullo stato del piddì con la elle: emorragia inarrestabile di militanti e di organizzatori, crollo dei tesseramenti, sedi chiuse a caterve, voces clamantes in deserto e tutta la serie di eloquenti scambi di cortesie tra valvassori in presenza di una gleba delusa e rassegnata.
Tra le iniziative in programma la presenza di Achille Totaro -con quale ruolo non si sa, dei bagni di folla che ne accompagnano le uscite pubbliche ci siamo già occupati-, quella di Ignazio Benito Maria La Russa -le sue passeggiatine con l'ordinanza nuova in una pietraia afghana blindata costano, per il 2010, un miliardo di euro- Carlo Fidanza -stranissimo caso di parlamentare europeo sul cui sito spicca lo slogan "Europa da buttare"- e ad altra varia umanità, pressoché per intero composta da personaggi governativi.
La gazzetta specifica una sola eccezione. Tale Gordiano Lupi dovrebbe nientemeno che "realizzare un collegamento telefonico da Cuba con Yoani Sanchez".
Su questo curioso personaggio dell'anticastrismo mediatico più patinato -che si parli de L'Avana o di Tehran, di Pechino o di Rangoon i tempi in cui i dissidenti avevano un aspetto fumoso e scarmigliato, vivevano in esilio in una soffitta parigina campando a traduzioni e andavano avanti a tè e pane secco pare siano finiti, o almeno così hanno decretato l'audience e gli sponsor- è stato detto e scritto quanto basta per diffidarne profondamente. Gordiano Lupi però se ne intende perché è il traduttore del blog della Sanchez.
Cercando in rete si trova in pochi secondi anche un altro dei settori in cui Lupi è particolarmente versato. Questo.


Gordiano Lupi – SEXY MADE IN ITALY – Le regine del cinema erotico degli anni Settanta – Profondo Rosso, 2007 – Pag. 300 – Euro 25,00 – Filmografie, foto e curiosità.

Gentilissimo, Kultvirtualpress ci spiega che "Sexy made in Italy è la diretta continuazione de Le Dive Nude, completa il quadro dopo Gloria Guida e Edwige Fenech analizzando la carriera delle più popolari attrici del cinema italiano degli anni Settanta. Tutte le protagoniste dei sogni erotici di un’intera generazione".

Da lì si parte e lì si arriva, come da copione.

2 commenti:

  1. Brillate per poca obiettività, come sempre, ma c'era da attenderselo. Mi occupo di cinema di genere italiano da circa 13 anni, ma pure di Cuba. Gordiano Lupi - se visitate il sito www.infol.it/lupi - ha pubblicato diversi libri su Cuba e ha tradotto molti cubani. Non fa politica, ma ama Cuba e lotta per la libertà. Ha scritto libri su Gloria Guida ma pure su Fellini e Di Leo, se guardate bene. Ma certo, questo non era nei vostri scopi dirlo, vero? Vi bastava distruggere l'avversario con i soliti mezzi del discredito e della disinformaizone, o informazione parziale che dir si voglia.
    Gordiano Lupi

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  2. "Ma certo, questo non era nei vostri scopi dirlo, vero? Vi bastava distruggere l'avversario con i soliti mezzi del discredito e della disinformaizone, o informazione parziale che dir si voglia."

    Quando si è stati vittime per anni della stessa strategia comunicativa, al punto dall'essere stati fermati per strada nella tarda estate del 2001 da pur vecchissime conoscenze che si rammaricavano apertamente del fatto che a Genova non ci avessero ammazzati tutti, qualcosa si finisce pure per imparare.
    E di certe "libertà" a base di peli pubici in vista non abbiamo la minima idea di cosa farcene.
    Altrettanti saluti.

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