lunedì 7 giugno 2010

Di Casa Pound Firenze, di Tommaso Villa e di scritte che constatano l'ovvio


Dicono che Casa Pound, il franchising di magliette nere, cappellini e cd mediocri che sta avendo un minimo di fortuna tra gli adolescenti ed i giovani (il "Blocco Studentesco" ad esso collegato ha preso a Firenze la bellezza di 44 (quarantaquattro) voti sugli oltre cinquantacinquemila aventi diritto, nell'ozioso rinnovo della ininfluente "consulta nazionale degli studenti" universitari) abbia aperto una boutique con mescita anche a Firenze, a quattro passi precipitosi dalla principale sede della gendarmeria.
Pensando alla sovrapposizione che esiste tra i clienti di Casa Pound e l'"occidentalismo" politico -solo nello stato che occupa la penisola italiana la "politica" è ridotta ad un teatrino talmente immondo da riuscire a schierare perfino un "antagonismo filogovernativo"- è probabile che il detto pallonieristico ACAB vada corretto, nel loro caso, in AACAB, Almost All Cops Are Bastards, dal momento che in più di un caso gli stessi gendarmi hanno impedito ai clienti di Casa Pound di scoprire troppo in dettaglio le implicazioni, solitamente dolorose, di quel "nel dubbio mena" che sta a metà tra il refrain canzonettistico e lo slogan da maglietta.
Un nel dubbio mena che oltretutto, a Firenze, deve affrontare l'agguerrita e radicata concorrenza di indiscussi esperti del settore, riuniti nella conventicola del cosiddetto "calcio storico", che nei campi dell'aggressione gratuita (ultimamente pare vada di moda fracassare le ossa alle donne) e della prevaricazione abietta sono in grado di dare lezione a chiunque.
Stando alla gazzetteria, un sabato di inizio giugno un centinaio di attivisti politici fiorentini avrebbe manifestato contro la poco gradita intrapresa del franchising su descritto, non omettendo anche di esprimersi in modo piuttosto chiaro sul conto del piddì con la elle con scritte e volantini in cui l'identificazione del personale e dei clienti della boutique con mescita Casa Pound con l'attivismo politico del piddì con la elle viene data praticamente per scontata.
Vale la pena di precisare che, sempre secondo il gazzettame, al momento dei fatti nella boutique non c'era nessuno. Strano modo d'intendere la coerenza, per dei sedicenti insonni del futurismo che si rivelano così poco insonni e così poco numerosi da essere incapaci di rispettare perfino un orario d'apertura decente, ma lasciamo stare.
Nel corso della giornata qualcuno ha anche attaccato volantini e fatto scritte in viale Lavagnini, sulla vetrina di una sede del piddì con la elle secondo ogni evidenza chiusa e sprangata anch'essa. L'attività politica "occidentalista", evidentemente, ferve solo se c'è vicino un gazzettiere amico, altrimenti al buongoverno ci pensa il signor Zuckerberg, come avremo modo di approfondire.


Un Tommaso Villa qualunque, assente al momento di fare gli onori di casa, è infatti sbucato fuori all'istante per il gazzettaio dei giorni successivi, con un querulo comunicato stampa (riprendiamo la versione da Nove di Firenze, dal cui sito proviene anche la foto) in cui ha la consueta sfrontatezza di lagnarsi del "clima di odio molto spesso cercato e voluto dai soliti personaggi della sinistra estrema".
Questo pone un problema.
O si postula l'esistenza del Male metafisico, come fanno gli "occidentalisti", e dunque si ascrive ad una statuita e gratuita velleità distruttiva il perché di certi comportamenti, oppure si deve ammettere che certe azioni sono l'effetto di una qualche causa.
Ed i comunicati stampa di cui strabocca l'apposito ufficio del Consiglio Comunale fiorentino fanno pensare che qyeste cause siano rintracciabili, e siano rintracciabili anche abbastanza facilmente.
Il fancazzismo, l'incompetenza da bambini viziati e l'assertività irritante da quindicenne con le mestruazioni che nel vocabolario politico "occidentalista" prendono gli strani nomi di "dedizione", "competenza" o "merito" hanno riempito il Consiglio di individui incapaci di laurearsi perfino in quindici anni e di scoperti ammiratori di Codreanu, cui la tecnologia disponibile deve aver fatto concludere di poter allagare i pubblici consessi con ogni asserzione venga loro in mente senza che nessuno vada mai a render loro conto di alcunché.
Invece ci sono delle cose che non si devono fare, per esempio asserire nelle pubbliche assemblee che chicchessia sta tentando di avvelenare l'acquedotto o tacciarlo gratuitamente di prostituta e di tossicodipendente. Se il farlo diventa ordinaria amministrazione, ed anzi si costruiscono intere carriere politiche su una visibilità mediatica costruita esclusivamente su asserzioni di questo tipo, si deve mettere in conto che la cosa scateni anche qualche malumore ed avere il buon gusto di limitare il proprio vittimismo, nel caso di reazioni un po' scomposte, al minimo indispensabile a tutelare le apparenze.
Anche perché la pratica politica "occidentalista" è proprio fatta di apparenze, per non dire di menzogne abituali.

La questione nella sua essenza, pare di capire, resta l'asserito "fascismo" del piddì con la elle.
A partire dalla sua costituzione il piddì con la elle ha imbarcato di tutto, ivi comprese le frange più estreme dell'"occidentalismo" giovanile o presunto tale, i cui "leader" hanno evitato con l'embedding in una formazione politica pletorica di agonizzare per chissà quanto in un ambiente di cui le forze politiche parlamentari hanno saccheggiato senza alcun ritegno l'intero patrimonio ideologico, con particolare riguardo per le sue istanze più impresentabili e per le sue pratiche più vili, a cominciare dalla delazione, materia con cui la gioventù "occidentalista" comincia a familiarizzare fin dalla prima adolescenza.
Le righe che seguono vanno a tratteggiare, in base alle informazioni disponibili, uno dei protagonisti-tipo di questo embedding. Abbiamo motivo di credere che non si tratti affatto di un caso isolato.


Renato Montagnolo proviene dalla ricristianizzata città di Prato e mena vanto di essere "consigliere circoscrizione ovest" sul sistema di autoschedatura mondiale cui gli "occidentalisti" stanno delegando in massa l'elenco degli affari loro, pubblici o privati che siano.
Che oltre al signor Zuckerberg possa esserci anche qualcun altro capace di utilizzare in modo per loro deleterio tutto quello che mettono in piazza è un'eventualità che questi signori non prendono minimamente in considerazione.
L'autoschedatura di Renato Montagnolo mostra un poster o volantino elettorale in cui i simboli del piddì con la elle si sovrappongono ad una schiera di bandiere prodotte -e soprattutto vendute, al pari di molti altri gadget- dalla boutique Casa Pound.
Dal dossier autocompilato -veramente geniale, questo Zuckerberg; non c'è SAVAK che non dovrebbe fargli un monumento- veniamo a sapere che Renato Montagnolo ha diciannove anni e frequenta l'ultimo anno di un istituto tecnico industriale. Abbiamo però motivo di credere che il dossier sia rimasto intonso per circa un anno, visti certi scambi di "opinioni" fermi al 2009, quindi su come attualmente Renato Montagnolo passi le sue giornate non abbiamo alcuna informazione.
Il sospetto è che si avvii, come innumerevoli casi sovrapponibili al suo, a percorrere un iter "formativo" di durata indefinita all'interno di qualche università, destinato ad essere interrotto a seguito della conquista di qualche scranna sufficientemente remunerativa.
A Prato viene edito anche un quotidiano on line chiamato Notizie di Prato. Curiosamente, nel gennaio 2010 un Renato Montagnolo vi riportava commenti di questo tenore:

Renato Montagnolo Says:
gennaio 13th, 2010 at 20:44

Viva l’italia antifascista liberale democratica.
Cioè l’italia che negli ultimi 63 anni si è venduta alla finanza internazionale, ha ridotto il proprio popolo in una massa di schiavi del capitalismo mondiale, ha preso parte al bel “gioco” della globalizzazione, gioco che ha portato alla distruzione della nostra identità.
Viva l’italia dei banchieri e dei mafiosi.

Voi tenetevi la vostra italia.
Noi, i FASCISTI del TERZO MILLENNIO, lottiamo ogni giorno per costruire un’ITALIA diversa, per costruire una comunità che corre e lotta, che non sta a guardare, che non si piange addosso.
Noi, i FASCISTI del TERZO MILLENNIO, stiamo con il popolo e con gli studenti.SEMPRE.

p.s. la nostra azione fine a sé stessa? vi state contraddicendo visto che è due giorni che se ne parla, visto che, anche solo guardando Facebook, si può notare come gli studenti si siano schierati.Non vi dico neanche con chi si sono schierati, voi pensate a parlare, noi stiamo in prima linea accanto a chi ha bisogno.

Un ottimo esempio di quell'"antagonismo filogovernativo" che additavamo, nell'incipit, allo scherno di chi legge.
Sul fatto che l'accostamento tra piddì con la elle e fascismo sia indebito, concretezza alla mano, è lecito esprimere più di un dubbio.
Sul fatto che l'"occidentalismo" peninsulare, e quello fiorentino in particolare, siano costituiti pressoché per intero da scaldapoltrone sistematicamente dediti alla presa in giro, invece, di dubbi non è lecito averne alcuno.

3 commenti:

  1. Il Villa è sempre stato così; fin dalle superiori (era insieme a me al Rodolico) era un politico, ovvero uno che parlava e disquisiva sempre (proprio come quelli che sono a Montecitorio, parlano parlano ma stringi stringi non combinava molto) sempre a braccetto con la preside simil-fascista che avevamo. Conoscendo il personaggio non mi sorprende affatto (purtroppo).

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  2. non sul caso specifico (non so se ne avevi già parlato) ma: quando sia dal pd con la elle che da quello senza, si sente dire che FN è un partito come un altro è ha tutto il diritto di esistere... e un loro coordinatore in Toscana si fa ritrarre con la torta a forma di Hitler, vuol dire che il vuoto lasciato (da chi non doveva lasciarlo) è proprio stato grande!

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  3. L'importanza di Forza Nuova come entità politica, complice la maggior efficacia delle produzioni mediatiche del franchising Casa Pound, sta scendendo in modo abbastanza evidente. In tutta la sua storia FN non ha prodotto altro che qualche comparsa in consigli comunali di terz'ordine, messa buona con qualche offa e/o estromessa alla prima occasione valida per farlo.

    Le boutiques Casa Pound hanno comunque un compito: raccogliendo il percolato di quegli stadi dove i rappresentanti meglio integrati della marmaglia d'"Occidente" non possono più accorrere una volta la settimana per promettersi vicendevolmente la morte e peggio, aiutano per lo meno a quantificarlo numericamente.

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