venerdì 25 giugno 2010

Generazione[omissis]firenze.it



Firenze, 24 giugno 2010.
Una giornata relativamente intensa per pallonieri e pallonerie varie, a livello locale e a livello globale.
A livello locale il pallone travestito si è concretizzato in una sola "partita" in cui non è scorso sangue. Cosa molto mal accetta dai capogreppia "occidentalisti" che non hanno mancato di ciarlare a qualche gazzettiere accomodante, che su "Il Giornale della Toscana" del giorno dopo ha statuito il fallimento della manifestazione, la colpa del sindaco, eccetera eccetera. De hoc satis.
A livello globale, undici esemplari selezionati tra i migliori degli allevamenti pallonistici della penisola italiana sono stati esclusi da una gara di pallonate importantissima che si svolge nella Repubblica Sudafricana, cosa di cui c'importa, se possibile, ancora meno.
Questi gli eventi della giornata specifica.
Più in generale, il 24 giugno di ogni anno si tiene anche uno spettacolo di fuochi artificiali; i fuochi artificiali solitamente vanno d'accordo tra di loro quel tanto che basta da non dover aspettare una sera d'estate per regolare a pugni, morsi e testate le loro faccende, per cui i fuochi artificiali, a Firenze, si tengono con cadenza molto più regolare e con molti meno contrattempi rispetto a quanto non succeda per le "partite" del pallone travestito.
Con l'occasione i due terzi buoni degli abitanti del centro e dell'immediata periferia si riversano sui lungarni; la zona più affollata comprende San Niccolò ed il lungarno dirimpetto, visto che i fuochi d'artificio vengono lanciati da Piazzale Michelangiolo. Per qualche ora, detta zona si riempie non soltanto di chioschi di vario genere, ma anche di gendarmi -ne abbiamo visti controllare chissà che a gente seduta su coperte ed asciugamani sul greto del fiume- e di volantinatori e propagandisti delle cause più astruse; di solito non mancano visionari ed utopisti più o meno a tassametro, né una certa comunità terapeutica che chiede perentoria "firme contro la droga" registrando chiunque non firmi all'istante sul libro nero dei fans della morte per overdose.
In questa particolare occasione, qualcuno ha volantinato la zona con la pubblicità della sezione fiorentina di una neonata "Generazione [omissis]".
A sentire questo qualcuno, si dovrebbe "dimenticare la vecchia politica" e "fare largo ad una nuova generazione".
Una nuova generazione di cosa, verrebbe da chiedersi: di scaldatori di poltrone? Di buoni a nulla? Di frequentatori di prostitute? Di appassionati di pallone? Di forcaioli da bar sport? Di zeri spaccati? Di "universitari" con quindici bolli sul libretto? Di obesi?
L'iniziativa di "generazione[omissis]" è di parte "occidentalista", dunque i dubbi di cui sopra sono tutti legittimi, in considerazione dei curricola sciorinati dai massimi rappresentanti dell'"occidentalismo" fiorentino. La politica giovanile "occidentalista" di qualche anno fa si segnalava per iniziative concrete e costruttive quali le serate in discoteca con Sandro Bondi, guarda caso in uno dei locali che a giugno 2009 sono stati chiusi dalla gendarmeria perché intrisi di cocaina.
Se fosse questa la vecchia politica da dimenticare potremmo anche essere d'accordo. Solo che il motivo per dimenticarla è, con ogni evidenza, che gli organizzatori delle seratine bondiane stanno già occupando una o più poltrone mentre dietro di loro ci sono le nuove leve che sgomitano.
Il retro del volantino è un appello assolutamente incolore ad un volontarismo da barzelletta. Se non si sapesse da che pulpiti arrivano certe prediche ci sarebbe più da ridere che non da provare il più sdegnato dei disprezzi. Quelli di "Generazione[omissis]" si identificano nientemeno che nel piddì con la elle, ovverosia in quella formazione "politica" che più di tutte le altre ha contribuito a creare quello stato di immobilismo sociale, di rifiuto del confronto, di individualismo assoluto, di rampantismo fine a se stesso e di sensazione di decadenza che questi mangiatori di maccheroni dicono di voler combattere.
Il panorama politico dello stato che occupa la penisola italiana, scrivevamo tempo fa, è arrivato a tali vette di repellenza insulsa da contemplare perfino, come in questo caso, l'esistenza di organizzazioni dedite ad un ossimorico antagonismo filogovernativo.
Ma non basta.
La "nuova generazione" cui si dovrebbe far posto si sta segnalando, e non da oggi, per un conformismo a tutta prova, per omologazione dei consumi e per una crescente e colpevole incultura. Pare che in alcune scuole superiori della città di Prato (quella di cui gli "occidentalisti" stanno riscoprendo le radici cristiane) esistano classi in cui l'ammissione all'anno successivo è affare che riguarda una minoranza di iscritti.
Perfettamente coerente con i principi inferi dell'"occidentalismo" e con i rovinosi tempi in atto, "Generazione[omissis]" invita perentoriamente a dare visibilità e credito a gente che è ragionevole supporre non sappia gestire con un minimo di cognizione di causa neppure la propria vita sessuale. L'invito ad autoschedarsi sul sito di autoschedatura di massa più in voga da qualche anno in qua completa l'inquadramento dell'iniziativa nell'alveo di quel conformismo d'accatto che tanto piace alla razzumaglia in cravatta.
Uno dei lati più agghiaccianti dell'autoschedatura di massa lo si nota quando un autoschedato muore o viene ucciso; per conoscerne vita ed affari gendarmi e gazzettieri non hanno più bisogno né di spie né di uscire dalla redazione. Un paio di clic, un nome e cognome e via, si sa anche che il defunto si dedicava ad attività connotate da una forte originalità e da una consapevolezza intellettuale a tutta prova, come l'apprezzare la nutella o Gigi d'Alessio o i pallonieri con le magliette viola o rosse o a strisce.
"Generazione[omissis]", dunque, ha anche la sfrontatezza di far finta di non rendersi conto che è essa stessa il male che dice di voler combattere. Attribuire buonafede a gente simile è ovviamente fuori discussione.
Non è questo, tuttavia, l'unico "problema" che "Generazione[omissis]" dovrà affrontare. Quello più grave è dato dal padrone vero del piddì con la elle, che ha fatto sapere chiaro e tondo di non tollerare correnti, fazioni, fondazioni e critiche di alcun genere, pena finire in pasto a qualcuno dei dobermann giornalai cui lo stesso individuo deve la propria fortuna e la propria assoluta impunità. Un'altra organizzazione di "giovani" del piddì con la elle fiorentino ha già emesso qualche giorno fa un comunicato in cui fulmina praticamente la scomunica contro un ex simpatizzante, reo di essere passato nella nuova struttura secondo un comportamento che un pastore paranoico non può che affibbiare ad un agnello traditore.

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