Alla Lega i centri sociali non piacciono e nei giorni scorsi i toni già stizzosi con cui il segretario di quella formazione politica inveisce contro una cosa che non gli piace hanno travalicato di molto il livello dell'offesa pura e semplice.
Fin qui nulla di nuovo. Da quei frequentatori di apericena sarebbe se mai grave ricevere qualche attestazione di stima.
Fin qui nulla di nuovo. Da quei frequentatori di apericena sarebbe se mai grave ricevere qualche attestazione di stima.
Il segretario della Lega Matteo Salvini non è solo un sovrappeso divorziato, come verrebbe da pensare a un primo esame. È anche uno che non è stato capace di prendere un accidenti di laurea nemmeno in quindici anni, e uno cui solo le continue rielezioni hanno impedito di conoscere le piacevolezze dei "le faremo sapere" e del giro mattutino delle interinali.
Un simile curriculum -che potremmo definire quadrifallimentare- lo rende non solo una voce autorevolissima e senz'altro molto fedelmente rappresentativa del suo elettorato, ma anche un modello che i giovani "occidentalisti" fiorentini hanno cercato di copiare persino nell'abbigliamento e nell'acconciatura. Per non dire dei risultati accademici e dei traguardi lavorativi.
Un simile curriculum -che potremmo definire quadrifallimentare- lo rende non solo una voce autorevolissima e senz'altro molto fedelmente rappresentativa del suo elettorato, ma anche un modello che i giovani "occidentalisti" fiorentini hanno cercato di copiare persino nell'abbigliamento e nell'acconciatura. Per non dire dei risultati accademici e dei traguardi lavorativi.
Figuriamoci quindi se non ne adottano a scatola chiusa l'agenda politica.
Di qui le invettive a mezzo gazzetta che Federico Bussolin, l'esclamativo Guglielmo Mossuto e una certa Barbara Nannucci hanno profferito contro il Centro Popolare Autogestito Firenze Sud che chi scrive frequenta da trent'anni.
E che da ancora più tempo viene costantemente preso di mira, a volte in modo quasi monografico, da formazioni politiche che a Firenze finiscono col perdere sistematicamente le elezioni.
Bussolin, Mossuto e Nannucci meritano comunque un sincero ringraziamento.
Alla nostra attenzione era sfuggita la presentazione del volume "Figli delle catastrofi - Ribelli e rivoluzionari" di Giorgio Panizzari e Tino Stefanini, che sarebbe avvenuta nel 2020 e che secondo loro andrebbe a ulteriore detrimento dell'operoso sodalizio di via Villamagna.
Si è dunque immediatamente provveduto a ordinare il libro, di cui si darà conto su iononstoconoriana.com come da anni è nostro uso.
Con l'occasione ricordiamo a chi fosse interessato che nella stessa prospettiva ci siamo occupati di tutte le opere di Barbara Balzerani e di altri autori suscettibili di infastidire molti autonominati custodi della agibilità democratista.
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