Il 14 marzo 2013 non è passata neppure una settimana dalla passeggiata in compagnia di Casaggì Firenze. Avevamo motivo di pensare che dietro certi toni da gazzettiere obeso e furibondo vi fosse una realtà piuttosto evanescente, testimoniata anche dal trascurabile numero di partecipanti raccolti da una manifestazione con pretese "nazionali".
In una via senza traffico della città di Prato esiste questo fondo commerciale. Forse una ventina di metri quadri.
I poster sono quelli di una formazione "occidentalista" non solo in ottimi rapporti con Casaggì Firenze, ma anche -e soprattutto- custode delle radici cristiane d'"Occidente" in questa contrada di Frangistan.
Vale la pena di notare che la ricristianizzazione della città procede con regolarità ed efficacia; la molto pubblicizzata realizzazione di un qualcosa che si chiama "Prato Sex", avvenuta nel completo silenzio (e probabilmente nella più o meno esplicita approvazione) dei benissimo rappresentati distaccamenti locali di sedicenti crociati, fa pensare che i capi 2353, 2354 e 2355 del Catechismo della Chiesa Cattolica non facciano parte dei piani di battaglia. Su cosa ne sia stato del capo 2356 è il caso di mostrarsi misericordiosi, evitando di tirare conclusioni affrettate.
Sono le ore di metà pomeriggio di un giorno qualunque. Serranda abbassata per metà, non un anima in giro, la raccomandazione di rivolgersi ad un altro indirizzo "per le consegne di pacchi e posta".
Sul prossimo manipolo in partenza per il Quarnaro, nessuna indicazione.
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