Una vecchia pagina su GlobalSecurity riporta quanto segue.
Una lunga e ben costruita serie di false piste, delle quali ci siamo incautamente fidati, ci ha portato a credere nei mesi scorsi che Hezbollah avesse dichiarato guerra a Nello Rega e che l'intera Basilicata fosse percorsa in lungo e in largo da combattenti sciiti che cercavano Nello Rega nei vicoli di Acerenza e nelle piazze di Marsicovetere, nelle strade di Garaguso e casa per casa tra Irsina e Montescaglioso, ostentando minacciosi i loro fucili d'assalto Khaybar 2002.
Il pericolo sembrava imminente e molto serio, tanto che un certo Pabljinsky scriveva nell'agosto del 2010 che
Con tutta calma ha finito per accorgersene anche un certo "Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale" (qualunque cosa sia) che ha deciso di revocare la scorta assegnata a Nello Rega dal gennaio di quest'anno.
Anche due signori che si chiamano Domenico Musto ed Anna Gloria Piccininni hanno espresso pubblicamente, a modo loro, una certa perplessità su tutta la vicenda.
Il missile Zelzal-2 è secondo ogni apparenza una versione iraniana del missile Luna-M, (FROG-7 nella denominazione della NATO), con un veicolo di lancio basato sul camion MB LA-911. Il razzo è lungo otto metri e trenta; le stime sulla gittata variano dai cento ai quattrocento chilometri, anche se il valore più frequentemente citato è quello di duecento. Le stime più realistiche, basate sulle prestazioni dell'ordigno sovietico da cui deriva, indicano la gittata dello Zelzal-2 in cento chilometri. Il razzo porta una testata da seicento chili di esplosivo ad altro potenziale ed è stato suggerito che possa essere in grado di alloggiare anche testate chimiche e biologiche.Secondo molte stime, lo Zelzal-2 è a tutt'oggi uno degli armamenti più pesanti in dotazione a Hezbollah.
E' possibile che missili Zelzal-2 siano stati utilizzati contro campi di addestramento in territorio iracheno nel 2001, e si pensa che il Fateh-110 ne rappresenti una variante dotata di sistema di guida.
Nell'ottobre del 2002 è stato riferito che missili iraniani a corta gittata Zelzal-2 sarebbero stati consegnati ad unità dei Pasdaran basate in Libano nella valle della Beqaa. Fonti dello stato sionista hanno spesso asserito che in Libano sarebbero stati dislocati anche razzi a lunga gittata, tra i quali una versione da 240 mm dei razzi Katyusha il cui standard è di 122 mm, ed altri armamenti iraniani dello stesso tipo tra cui i razzi Fajir-3 e Fajir-5. Come di consueto, Hezbollah rifiuta di confutare o di confermare le voci che lo riguardano. Alla fine di ottobre del 2002 lo sceicco Mohammed Yazbek, un ufficiale superiore di Hezbollah, ha fornito una velata conferma ad alcune di esse dicendo che "tutte le aree sensibili dell'entità sionista sono alla portata dei nostri armamenti... ovunque esse siano".
Una lunga e ben costruita serie di false piste, delle quali ci siamo incautamente fidati, ci ha portato a credere nei mesi scorsi che Hezbollah avesse dichiarato guerra a Nello Rega e che l'intera Basilicata fosse percorsa in lungo e in largo da combattenti sciiti che cercavano Nello Rega nei vicoli di Acerenza e nelle piazze di Marsicovetere, nelle strade di Garaguso e casa per casa tra Irsina e Montescaglioso, ostentando minacciosi i loro fucili d'assalto Khaybar 2002.
Il pericolo sembrava imminente e molto serio, tanto che un certo Pabljinsky scriveva nell'agosto del 2010 che
l' amico e collega Nello Rega, nonostante sia stato di nuovo minacciato di morte dai fondamentalisti islamici di Hetzbolla, non ha ancora ricevuto dallo Stato Italiano, una scorta per la sua sicurazza, a tutela della propria VitaAdesso sappiamo che così non è stato: Picerno e Muro Lucano, Grassano e Ripacandida non sono mai stati nel raggio d'azione dei missili Zelzal-2, ed è verosimile che neppure la sicurazza di Nello Rega abbia mai corso rischi di questo tipo.
Con tutta calma ha finito per accorgersene anche un certo "Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale" (qualunque cosa sia) che ha deciso di revocare la scorta assegnata a Nello Rega dal gennaio di quest'anno.
Anche due signori che si chiamano Domenico Musto ed Anna Gloria Piccininni hanno espresso pubblicamente, a modo loro, una certa perplessità su tutta la vicenda.
prendo atto della sua opinione che rispetto e preciso che all' epoca dei fatti, sembrava proprio che le cose fossero in quei termini; non avevo fatto altro che pubblicare sul mio canale Youtube ( Pabljinsky ), parte di una trasmissione Rai dove tra le altre cose, si parlava dell' episodio in oggetto. Penso che quando ci si confronta in modo civile, pur avendo diversità di opinioni si possa contribuire ad una critica costruttiva, entro la quale ci può stare pure una certa ironia che a lei non manca. Non mi esprimo nel merito della vicenda, dato che al momento non possiedo informazioni dirette; piuttosto credo che comunque, non siano da sottovalutare episodi comprovati di intimidazione, messi in atto per motivi non certo democratici. Preciso infine che in un ottica di rinnovamento del mio canale, ho rimosso quella ed altre clip, per cui il link che ha riportato, ora non rimanda più a quel filmato. Cordiali saluti e buon lavoro.
RispondiEliminaPaolo Moschini
La parola fondamentale del commento è sembrare.
RispondiEliminaA noi la cosa è sempre sembrata poco convincente, tra l'altro per il motivo puro e semplice che gli appartenenti ad un'organizzazione che deve la propria sopravvivenza anche politica ad un esercizio di prudenza e di diplomazia da fare invidia alle più scafate cancellerie del mondo non usano certi sistemi come prassi abituale.
Abbiamo anche ragione di credere che la vicenda sia sì sparita dai palinsesti, ma non certo dalla fin troppo efficiente memoria degli archivi giudiziari e che gli sviluppi della vicenda potrebbero non essere piacevolissimi per il diretto interessato.
Saluti, ed altrettanti auguri di buon lavoro.