sabato 28 agosto 2010

Federico Tosoni e i Rom: le "radici cristiane" di un politico pratese


Abbiamo avuto occasione di dileggiare -per la verità assai meno di quanto meriterebbe- un certo Federico Tosoni in occasione di una incolore iniziativa contro l'Islàmme architettata da lui stesso qualche tempo fa, ed ovviamente finita nel dimenticatoio a tutta velocità.
Per chi non lo sapesse, Federico Tosoni è di Prato, una città entrata in quella conclamata agonia sociale ed economica che molti tra i suoi abitanti hanno costruito con le proprie mani, impegnandosi in questo per anni, anni ed anni con un accanimento degno di molto migliori cause e disprezzando scopertamente chiunque si azzardasse a far loro presenti i limiti di una certa weltanschauung.
Il modus agendi della politica "occidentalista" è sempre lo stesso: si nascondono istanze tra l'incompetente e il disumano sotto una coltre di propanda e si travestono da interessi pubblici interessi privati che come prodotto finale hanno un ulteriore aumento della disuguaglianza e dell'ingiustizia sociale; infine, alla prima occasione si intercettano in blocco i suffragi che simili contesti producono immancabilmente. Dopo la vittoria elettorale "occidentalista" alle elezioni amministrative, Prato è stata promossa sul campo a laboratorio per la politica "occidentalista", i cui esponenti locali hanno sui mass media mano libera in materia agli unici campi in cui possano apparire minimamente competenti e che si compendiano in un securitarismo d'accatto che, in corrispondenza biunivoca al clima di terrore che costituisce il primo risultato dell'opera dei mass media vicini all'"occidentalismo" politico, assicura una rendita di posizione pressoché inesauribile. Gazzettieri e politici devono solo fare attenzione ad utilizzare con cura la graduatoria dei Nemici, passando dai rom agli albanesi e dai cinesi all'Islàmme, evitando al contempo all'elettorato attivo ogni occasione per deviare i processi di attribuzione causale dai bersagli desiderabili.
Simili pratiche, indisturbate da anni in tutta la penisola italiana, hanno prodotto nei mass media e nella classe politica esattamente i risultati voluti producendo un gazzettaio impegnato in blocco in una corsa verso una degenerazione qualitativa capace di ogni abiezione, con unico limite l'appetibilità degli spazi per la raccolta pubblicitaria, ed una classe politica in cui abbondano individui che sono perfetti rappresentanti della sovversione attuale. Nulla di cui meravigliarsi: le parti sane della società hanno da tempo interiorizzato il fatto che la politica istituzionale rappresenta una realtà impresentabile e stigmatizzante da tempo chiusa ad ogni individuo che possieda un minimo di competenze e di rispetto di sé. Questo ha fatto sì che nelle istituzioni la presenza di individui impresentabili e stigmatizzabili divenisse la regola.
A livello locale, questo stato di cose si traduce in laide competizioni tra micropolitici di terza fila, costretti ad emettere quotidianamente qualunque collodio possa servire a sporcare i titoli di testa di qualche gazzetta, sotto pena di perdere visibilità e, a lungo andare, di finire a discarica. Il cicaleccio in cui si impegnano questi mangiatori di spaghetti ha una tale copertura ed una tale estensione da far pensare non abbiano altro da fare a giornate intere.
Federico Tosoni è autoschedato. E di tempo deve averne da buttar via, visto che la sua autoschedatura è piena di puntigliose informazioni sui fatti suoi: pare che possieda addirittura un apparato televisivo e che apprezzi Massimo Troisi e Vasco Rossi. Probabilmente gli piacciono anche due cose che si chiamano Nutella e Juventus o Dormire la domenica fino a tardi e Birra fredda, ma questa è una nostra illazione. Ad ogni modo, oltre a curare con amore la propria autoschedatura, Federico Tosoni è costretto anche a curare i rapporti con i mass media, per i motivi che abbiamo ancora una volta illustrato.

Nell'estate del 2010 il governo teoricamente responsabile dello stato che occupa la penisola italiana vede la totalità dei suoi rappresentanti impegnati in una rissa degna della Spaghetteria da Pulcinella in un mercoledi sera qualsiasi, le cui motivazioni, sostanzialmente, non ci interessa né ricostruire né esporre. E' se mai interessante notare che dell'esecutivo fa parte anche un partito "occidentalista" chiamato Lega Nord.
Lega Nord è il "partito" cui Federico Tosoni appartiene; la cosa piuttosto singolare è che esponenti e fondatori di questo "partito" vanno asserendo da anni la necessità di disgregare quello stesso stato del cui governo fanno parte. La "politica" peninsulare, comunque, mostra da tempo tante e tali putredini da far derubricare una simile incoerenza a mero incidente di percorso.
La situazione venutasi a creare è pericolosa: rischia di togliere dall'agenda setting i richiami al Nemico che la occupano in blocco, e i gazzettieri potrebbero essere tentati da dare troppa visibilità alle tresche in cui conventicole teoricamente responsabili del destino di quella che avevano raccontato fosse una delle prime potenze industriali del pianeta stanno sperperando tempo e risorse.
Per fortuna quello che dicono sia il presidente della Repubblica Francese è venuto in soccorso, in pieno agosto, agli "occidentalisti" in momentanea crisi. Questo Sarkozy, il figlio di un profugo ungherese dalla popolarità piuttosto malmessa e famoso più che altro per le mucose femminili di cui pretende l'accesso in esclusiva, ha avuto l'idea di deportare qualche capro espiatorio tentando di recuperare popolarità accanendosi sui mustad'afin e sul controllo repressivo delle banlieues prodotte in Francia dalla metodica applicazione dei principi base dell'ingiustizia sociale.
La presidenza della Repubblica Francese ha a disposizione aerei e gendarmeria, oltre al necessario per una rivendita mediatica fruttuosa dell'operazione. I federichitosoni dispongono soltanto di quello scampolo di visibilità mediatica che rende la loro parodia del modello ancora più irritante. Questo non è certo un limite, se in concreto si è interessati alla mera visibilità: i mass media permettono agli "occidentalisti" di presentare deportazioni e campi di concentramento come se fossero una conquista della civiltà, lasciando in ombra problemi che non si ha alcun interesse -e tantomeno alcuna competenza- per affrontare.
Federico Tosoni ha dunque raccolto il benedetto assist che gli ha permesso di riacquistare un po' di posto, e non è stato certamente l'unico. Alle gazzette ha dunque fornito, sicuramente con un sospiro di sollievo, un compendio di luoghi comuni perfettamente degno del suo elettorato e più in generale del clima sociale imperante nella penisola italiana.
E la penisola italiana, molto giustamente, è famosa in contesti più normali per il mandolino, gli spaghetti, la criminalità organizzata e la buona fedeltà della sua classe politica ai valori condivisi dai sudditi, tra i quali primeggiano l'evasione fiscale e la frequentazione di prostitute.
Ecco qui una ricerca, sicuramente parziale, sulla copertura mediatica fornita alle dichiarazioni di Federico Tosoni. Fedrico Tosoni deve essere uno cui pare semplicemente inconcepibile che esista qualcun altro cui i campi di concentramento non piacciono e che non approva l'operato dei nuovi, umanissimi sonderkommando sponsorizzati dall'"occidentalismo".

Federico Tosoni: "I rom? Li prenda il Vaticano".
Tosoni (Lega) stavolta attacca la Curia: "Perché non si prendono i Rom in Vaticano invece di farci la morale a noi"
'I rom? Li prenda il Vaticano'
Rom: Lega Nord Toscana: perché Chiesa non li prende in Vaticano?
I ROM - Tosoni(LegaNord):perche' non se li prendono in Vaticano?......
Tosoni (Lega Nord): «Monsignor Brunetti sui rom fa politica. Perché non se li prendono in Vaticano?»

La cosa essenziale da notare è che il "partito" cui Tosoni dice di appartenere ha tra i propri accessori propagandistici anche e soprattutto la difesa delle "radici cristiane della civiltà 'occidentale'"; per la verità attorno a quest'arma propagandistica si assiepano in caso di bisogno "occidentalisti" provenienti da ogni greppia, ma quel che conta è far notare la profonda ed abituale strumentalità con cui gli "occidentalisti" utilizzano qualunque costrutto possa far loro comodo.
La concezione "occidentalista" del ruolo dei religiosi è, come sempre, questa: che non passi loro dalla mente di denunciare le storture di un assetto sociale che è di per sé infero, o di adoperarsi per correggerlo in qualche modo e nei limiti del possibile. L'ideale sarebbe che i religiosi si limitassero a comparire quando servono, per esempio quando c'è da benedire il matrimonio tra l'imprenditor Caio, notissimo bestemmiatore e narratore delle proprie conquiste erotiche a pagamento a L'Avana, e la sciampista Sempronia, buddista, tatuata all'inguine e dotata di una disinvoltura celebre a livello interprovinciale.
Pare che il bizzoso pestar di piedini di Federico Tosoni abbia a motivo le asserzioni di un religioso cattolico, ossia di uno dei competenti custodi di quelle "radici cristiane" cui il suo "partito" dice di tenere tanto, reo di aver disapprovato l'operato del Sarkozy di cui si è detto.
Il motivo di tanta contrarietà è presto spiegato e non ha nulla a che fare né con il magistero pontificio né con la dogmatica o con i sacramenti. In un'ottica coerentemente "occidentalista" il religioso è sostanzialmente colpevole di aver intralciato l'uso propagandistico delle news che documentavano in modo sfruttabile un'iniziativa altrui. Le "radici cristiane" servono solo a fornire materiale identitario per la comunità escludente dell'elettorato "occidentalista" e per costruire a tavolino, in base ad essa, i nemici esterni che si rendessero necessari ad un mantenimento delle posizioni.
La sostanza del comunicato di Tosoni è ispirata, se possibile, ad una incompetenza sostanziale ed ancora più rivelatrice.

“La Chiesa - prosegue Tosoni - dovrebbe aiutare gli immigrati che decidono di stabilirsi sul nostro territorio aiutandoli a integrarsi nel rispetto delle nostre leggi e della nostra cultura, e non come espresso dallo stesso monsignor Brunetti che qualche mese fa invitò gli stranieri di Prato a ribellarsi alle leggi del Governo nazionale. Ma, soprattutto, non dovrebbe fomentare chi sfrutta in maniera parassitaria le risorse dei cittadini che pagano regolarmente le tasse. I rom infatti sfruttano gli allacciamenti del Comune a spese dei contribuenti. Perché la Chiesa non accetta insediamenti di questo genere anche a Città del Vaticano? Perché il Vaticano – conclude Tosoni – non apre le proprie porte all’ondata di clandestini e nomadi che solo l’Italia, a quanto pare, dovrebbe accogliere?

In queste poche righe, un politico pratese cerca di dare lezione di etica ad un'istituzione bimillenaria.
Se questo non fosse abbastanza spassoso, si noti il femminile fastidio con cui Tosoni ricorda che questo monsignor Brunetti avrebbe invitato "gli stranieri di Prato a ribellarsi alle leggi del Governo nazionale". La Lega Nord deve la propria fortuna ai continui appelli all'obiezione fiscale, se non alla lotta armata da attuarsi tramite doppiette bergamasche. Ci risulta aperto anche un processo per banda armata proprio a carico della parte mediaticamente più visibile dell'establishment del "partito". Lo stato del dibattito politico, nella penisola dove si mangiano spaghetti, è arrivato al punto che nessuno trova alcunché di strano nel fatto che un Tosoni che milita in un "partito" del genere ciarli continuamente di legge e di ordine.
Il richiamo al "parassitismo" e al "pagamento regolare delle tasse" ispirano, se possibile, una ripugnanza ancora maggiore dal momento che vengono come sempre dai pilastri umani di un sistema politico che dei condoni, fiscale, edilizio... fino ad un inquietante "condono tombale", ha fatto una vera e propria specializzazione. Su una cosa, tuttavia, possiamo rassicurare Federico: i clandestini e i "nomadi" sono in molti casi assolutamente di passaggio in quel paese che il suo "partito" aveva promesso di disgregare a suon di secessioni: scossa la polvere dai sandali, molto giustamente si recano in tutta fretta in altre e meno mandolinesche terre.
E' molto strano che Federico Tosoni si sia dimenticato di aggiungere, già che c'era, che gli zingari rapiscono i bambini; ma una dimenticanza può capitare a tutti.

5 commenti:

  1. Sull'incoerenza della Lega e dei suoi rappresentanti politici ti posso dare anche ragione.

    Ma contesto decisamente l'assunto secondo cui i principi enunciati dal Tosoni siano sbagliati. Un conto è criticare giustamente come dici tu la non rispondenza tra chi enuncia certi principi e quello che afferma - e la Lega si dimostra pienamente incoerente - e un conto è dimostrare che quanto detto in sé e per sé è un principio valido e sacrosanto.

    In breve se a dire le cose del Tosoni fossero - come sono - cittadini onesti e incensurati, loro avrebbero tutto il diritto a cacciare certa gente a pedate nel culo.

    Inoltre scusa ma non credo che la bimllenarità della chiesa e del vaticano siano di per sé patente di autorità morale. Un principio razionalmente assurdo. E chiunque, FORSE persino Tosoni, è autorizzato a dubitare di ciò e dare lezioni di morale al vaticano o a chi voglia lui.

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  2. L'essere "onesto e incensurato" non è un metro abitualmente utilizzato in questa sede.
    Ci sono, molto più semplicemente, cose che non si devono fare (per esempio fracassare la mandibola a una ragazza in discoteca con un pretesto qualsiasi) ma questo non occorre certo che vengano a stabilirlo o ad insegnarlo galere e tribunali.
    Un'altra cosa che non si deve fare è avanzare propositi incendiari nei confronti di qualcuno, atteggiamento abituale nelle conversazioni ordinarie quando si parla di Rom.
    Il poter manifestare certe intenzioni nei confronti dei Rom ha sempre avuto buon gioco grazie alla sostanziale passività con cui questa gente ha rivestito il ruolo di paria e il sottoscritto dei mangiaspaghetti che asseriscono iognidarefòho senza mai aver sentito che odore abbia una ferita agli intestini -lasciamo perdere veder bruciare vivo qualcuno- si è più che divertito. Ampiamente divertito. Scopertamente divertito.

    In secondo luogo, i tosoni possono scegliere: o fanno i cristiani, o non fanno i cristiani!

    In ultimo, se si ha tanta attenzione al pubblico denaro non si viene a pestare i piedini in cravatta lamentandosi per le due palanche che costano i Rom, quando l'esecutivo che ci si vanta di sostenere sperpera un miliardo all'anno per tenere tremila e rotti militari a perlustrare pietraie a migliaia di chilometri di distanza.

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  3. Infatti come ho detto: non contesto l'accusa di incoerenza che lanci ai leghisti. Quindi grazie di aver ribadito la cosa nell'ultimo paragrafo, ma non era la contestazione che ti muovevo.

    Punto secondo: se per te il metro di giudizio non risiede nella condotta di fronte alla legge, mi puo' anche star bene, al limite, salvo notare che l'incoerente stavolta sei tu quando accusi la lega di essere selettivamente cieca di fronte a certi reati (evasione fiscale e banda armata), se non fai della legalità un paradigma non hai neanche il diritto di accusare un partito di illegalità. Si chiama coerenza, o logica, se preferisci.

    Poi lasciami chiudere con un'epigrafe che lascia poco spazio alle illusioni e getta un lampo chiarificatore e che abbatte con la precisione di una cecchinata da 50 mm ogni velleità giustificatrice:

    Ai romeni dico: proviamo a comportarci bene, a non fare casino. Lo dico sempre». E l’ascoltano? «Poco. Ascoltano il portafoglio. Sono zingari...».

    Marin Constantin, 55 anni, Zingaro Rom assunto per vigilare sui furti di rame degli zingari

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  4. Quanto alla lista di cose che non si devono fare, è un metro etico e quello è personale. Tu hai il tuo e la gente al bar giustamente il suo. La maggioranza decide quale prevarrà.

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  5. Mi dispiace per il colpo da 50mm sprecato in questo modo, ma non avendo avuto, mai, alcun torto da nessun Constantin di nessun genere, posso permettermi di non abbracciare il determinismo biologico da due soldi di chi correla, al nobile fine del tornaconto elettorale, l'appartenenza etnica con la propensione a delinquere.
    Credo poi che sia proprio il non discriminare questo e quello tenendo in una mano un codice penale e nell'altra il portafoglio la cosa che più mi autorizza a rimarcare le incoerenze di chi, al contrario, si comporta selettivamente in questo modo.

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