sabato 8 novembre 2014

"La Padania" chiude: il segretario della Lega Nord Matteo Salvini celebra il successo editoriale raggiunto rischiando il linciaggio.


Dicono oggi le gazzette che "La Padania" chiude entro un mese.
In pochi anni le edicole e l'attenzione delle persone serie sono state sgombrate -rispettivamente- da molta carta e da qualche menzogna.
Sono crepati tra gli altri la E-Polis, "Il Giornale della Toscana", "Il Nuovo Corriere di Firenze" e "L'Unità".
Dei primi tre si sono occupati soltanto i curatori fallimentari e la giustizia penale.
De "L'Unità" si è occupato anche qualcun altro, e non certo per dirsi dispiaciuto.
Va detto che con lo schianto de "La Padania" il fecciòdromo "occidentalista" non perde molto, perché le categorie concettuali che quella gazzetta veicolava sono incistate nel corpo sociale meglio di un sarcoma ed hanno imbevuto di sé l'intero mainstream. 
Come negli altri casi, il fatto che le osannate leggi del mercato abbiano avuto una parte evidente nello scaraventare finalmente in mezzo alla strada una compagnia di pennaioli che ci auguriamo stracolmi di figli da sfamare e di mutui da pagare non fa che aumentare un po' il divertimento.
Speriamo vi abbondassero le mamme col pancione: invece che preoccuparsi che le zingare rapiscano i loro figli, adesso dovranno preoccuparsi di qualcosa di più concreto.
Aria, bolanderschlugger.
L'indifferenza gelida ed annoiata dell'ufficio di collocamento, la sarcastica scostanza dei suoi addetti vi accolgano al loro meglio.

Lo stesso 8 novembre a Bologna Matteo Salvini sarebbe sfuggito al linciaggio durante una provocazione. Il fenomeno più o meno nuovo di cui si deve prendere atto è che l'agibilità politica "occidentalista" sta incontrando ostacoli maneschi anche in terreni che fino a qualche anno fa poteva considerare relativamente praticabili.

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