giovedì 17 aprile 2014

Achille Totaro e Fabrizio Quattrocchi



Achille Totaro è grasso e di Scandicci.
Sicché fa il candidato alcalde alle elezioni amministrative di Firenze.
La cosa ha una logica ineccepibile: se a Firenze è stato borgomastro un boiscàut di Rignano, non si capisce perché non possa diventarlo uno grasso di Scandicci.

Il 14 aprile 2014 è trascorso ovviamente nell'indifferenza generale il decimo anniversario della morte di un panettiere genovese.
All'epoca la propaganda "occidentalista", prima tra tutte quella della formazione politica cui apparteneva Achille Totaro, ne fece praticamente una icona del suprematismo razziale. Un Macht ist Recht c'a' pummarola 'n coppa a coronare la tracotanza con cui lo stato che occupa la penisola italiana ne aveva aggredito  deliberatamente uno in ginocchio, dopo aver maramaldescamente atteso che gli yankee facessero il grosso del lavoro, e dopo aver ancor più maramaldescamente atteso il via libera di un'ONU calpestata.
Una delle varie schedature a nome Achille Totaro reperibili sul Libro dei Ceffi riporta le righe che seguono: sono compresi gli errori di ortografia ed il registro linguistico da retrobottega di maccheronificio salentino.
Ovviamente c'è anche un riferimento preciso alla sfera sessuale dell'interessato; non avendo dati affidabili sulle competenze pallonistiche, palloniere e palloneggianti di costui, lo stesore del testo ha dovuto rinunciare all'utilizzo di metafore tratte da quell'ambiente ed ha pensato di ricorrere all'unico altro campo con cui i sudditi dello stato che occupa la penisola italiana pensano di avere una qualche familiarità.
Il 14 Aprile è stato il 10°anniversario dell'assassinio di Fabrizio Quattrocchi commesso da un gruppo di terroristi vigliacchi..in una nazione dove troppo spesso primeggiano tanti buffoni e servi ricordiamo un nostro conazionale con gli attributi.."vi faccio vedere come muore un italiano" Onore a Fabrizio Quattrocchi!
L'incipit della considerazione fa pensare che dell'anniversario si fossero di primo acchito scordati persino quanti devono alla propaganda "occidentalista" una parte non piccola della propria fortuna politica. In ogni caso, fuori dagli ambienti "occidentalisti" si ebbe all'epoca -e si continua ad avere a tutt'oggi- ben altra considerazione delle circostanze in cui si compì il destino del loro conazionale.
SI ricorderà il comunicato stampa oltremodo rivelatore con cui sedicenti "amici" di Fabrizio Quattrocchi ne comunicarono la scomparsa:
16.09 - GLI AMICI DI QUATTROCCHI SCRIVONO LETTERA-COMUNICATO. "Questo comunicato è alla memoria ed in onore del nostro concittadino Fabrizio Quattrocchi costretto a morire in uno Stato straniero per avere quella gratificazione economica che la nostra Costituzione dovrebbe garantirgli". Inizia così una lettera-comunicato che i colleghi e gli amici di Fabrizio Quattrocchi hanno voluto leggere ai giornalisti che tuttora presidiano l'ingresso dell'abitazione dove si trovano i familiari dell'ostaggio ucciso.
Non c'è precario o cassintegrato che non dovrebbe ritenerlo un lodevole esempio di intraprendenza; un manager di se stesso, come andava di moda dire prima che la faccenda delle partite IVA e delle "collaborazioni" si rivelasse per quello che è, ovvero il modo per trasferire di fatto le conseguenze del rischio d'impresa sulle ultime ruote del carro.
Resta da capire, se mai, quali "garanzie" di "gratificazione economica" offrissero ai loro cittadini le costituzioni della Repubblica Irachena e della Repubblica Islamica dell'Afghanistan. C'è da pensare che siano persino morti gratis.
Vale la pena sottolinare anche qualche altro fatto. Più o meno nello stesso periodo e negli stessi anni ci furono altri casi di rapimenti o di disavventure di vario genere, in cui incapparono abitanti della penisola italiana poco inclini ad impugnare le armi ma curiosi di realtà mediorientali diverse dai topless di Sharm el-Sheikh. Nei loro confronti politicanti e gazzettieri, con specifico riferimento ad uno noto per la repulsiva grassezza e per le repellenti "posizioni" da "ateo devoto" o roba del genere, furono molto meno concilianti arrivando a ventilare nero su bianco l'addebito per intero ai malcapitati delle cifre resesi necessarie per rimpatriarli, vivi o morti che fossero. Un utilizzo molto disinvolto dei due pesi e delle due misure che è proprio quello che ci si aspetta da un aggregato di sovrappeso viziati e irresponsabili in cui ogni "occidentalista" che si rispetti può ritrovare le proprie istanze.
Negli anni successivi all'aggressione yankee all'Iraq il mainstream, e purtroppo non solo quello, è stato saturato reclutando chiunque fosse in grado di mostrare incompetenza qualunquista, qualunquismo incompetente, piccineria, obesità mentale e cattiveria spicciola. Il trionfo di un kali yuga in cui la diciassettenne mal depilata che vanta su un rotocalco il proprio passato di ladra di merendine all'asilo costituisce per i sudditi dello stato che occupa la penisola italiana un soggetto politicamente molto più rappresentativo di un Nobel per la medicina.
La vicenda Quattrocchi fu commentata in modo molto appropriato da Wu Ming, che pubblicò le considerazioni di qualcuno mandato su tutte le furie dal comunicato di cui sopra. Non resta che riportarle tali e quali, ricordando ai più giovani che il titolo dell'articolo è lo slogan che caratterizzò, nel 1994, la prima campagna elettorale di uno degli uomini politici più rappresentativi che la scena politica peninsulare abbia mai prodotto.
Un milione di posti di lavoro - di Wu Ming 1

Leggo che, dopo la morte di Quattrocchi, le varie "aziende che si occupano di sicurezza" e "protezione ravvicinata" sono state inondate di richieste d'ingaggio da parte di baldanzosi giovini e nemmeno-più-tanto, tutti aspiranti eroi.
"Franco, 35 anni, di Genova, ex marò della San Marco, ho operato nelle missioni italiane di pace in Kosovo. Body guard davanti alla discoteca (omissis) di Pietra Ligure. Chiedo di partire per l'Iraq. Attendo risposta presso l'indirizzo di posta elettronica (omissis)"
"Enrico, 27 anni, di Bologna... [già] paracadutista nella Folgore, altezza un metro e novanta, peso 88 chili, esperto in judo, maneggio con disinvoltura Beretta 92S. Pronto a partire in zona di guerra. Attendo risposta".
Queste, tratte da La Repubblica del 18 aprile, sono due delle numerose mail spedite compilando questo modulo:
https://secure.bodyguardservers.com/upload/maianuploader.php
L'Unità del giorno dopo, a pag. 5, ci informa che gli ingaggi passano anche "attraverso una rete speciale, alcune chat collegate ai siti porno". Nulla di strano, è dal rapimento di Elena che si mischiano guerra e patonza.
Nel box a fianco, veniamo a sapere che Roberto Gobbi, titolare dell'agenzia Ibsa, è furibondo con l'intermediario genovese che ha ingaggiato e spedito in Iraq i suoi amici, tra i quali Quattrocchi: "E' uno schifo, lui sapeva bene com'è la situazione in Iraq e sapeva anche che non erano all'altezza di un compito del genere."
Io faccio un'accorata richiesta al signor Gobbi e ai suoi colleghi delle varie DTS, DynCorps etc.: non siate troppo severi, date una possibilità a questi virgulti d'Italia. Assumeteli, prendetene quanti più potete. I nostri ragazzi hanno bisogno di faticare per comprarsi la casa, e purtroppo gli tocca farlo all'estero, che ormai qui in Eurabia i lavori migliori se li prendono gli arabi e i negri e a noi ariani tocca emigrare con la valigia di cartone (e armati fino ai denti).
Assumeteli tutti, e smollateli nel carnaio iracheno. Tutta esperienza, non può che fargli bene. Ma soprattutto farà bene a noialtri, con svariati fasci tolti dalle strade e scarse probabilità che tornino.
Anche l'ingresso della discoteca (omissis) diventerà un posto migliore.
Per non parlare di Bologna, che senza Enrico e la sua Beretta sarà di certo più vivibile.
(19 aprile 2004)
Non resta che ringraziare il "partito" di Achille Totaro e il repellente cicaleccio sul Libro dei Ceffi che riporta il suo nome e cognome.
Ricordare di che cosa siano fatti gli "occidentalisti" e quali siano i loro "valori" non fa certo male.

1 commento:

  1. Oddio mi verrebbe da dire che i Wu Ming non fanno che regalare ai fasci italiani uno strumento di selezione del più forte niente male. In effetti f dal carnaio della Grande Guerra che sì saran morti molti fasci ante-litteram, e semmai buttafuori di opifici rurali (non essendovi discoteche), ma quelli che son tornati si è visto cosa han fatto nel '20-'21. Non so se la strategia dei Wu Ming, ancorché derisoria, sia poi consigliabile (per gli interessi dei non fascisti, sia chiaro)....

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