«Non sono d’accordo con Bersani sul fatto che la centralità di tutto sia il conflitto israelo-palestinese. Il problema è generale di tutta l’area del Medio Oriente. E al centro c’è l’Iran. Dobbiamo noi Europa per primi ascoltare il grido di dolore delle ragazze di Teherhan [sic]. Se non risolviamo lì, non risolviamo il conflitto israelo-palestinese. A Gaza cosa c’è scritto, infatti? ’Grazie Theran’ [sic]. L’Europa non deve lasciare la questione Iran soltanto agli Usa: è quella la madre di tutta le battaglie nel Medio Oriente....»
Tanto scrive la gazzettina in cui tanta cognizione di causa ha a suo tempo profuso il Pinocchio d'Egitto.
Su dove porti per gente simile l'ascolto del "grido di dolore delle ragazze di Tehran" non è il caso di avere dubbi. Ad esportare democrazia a domicilio di clienti tanto difficili, secondo il borgomastro di Firenze loro europei dovrebbero addirittura passare avanti agli Stati Uniti, e pazienza se il potenziale bellico, mezzi ed effettivi, non è propriamente lo stesso.
Chissà se i boiscàut di Rignano sull'Arno verranno inviati sul fronte di Abadan al primo scoppiare delle ostilità, o se la tutela di un mèntore tanto autorevole eviterà loro le piacevolezze della vita di trincea.
Su dove porti per gente simile l'ascolto del "grido di dolore delle ragazze di Tehran" non è il caso di avere dubbi. Ad esportare democrazia a domicilio di clienti tanto difficili, secondo il borgomastro di Firenze loro europei dovrebbero addirittura passare avanti agli Stati Uniti, e pazienza se il potenziale bellico, mezzi ed effettivi, non è propriamente lo stesso.
Chissà se i boiscàut di Rignano sull'Arno verranno inviati sul fronte di Abadan al primo scoppiare delle ostilità, o se la tutela di un mèntore tanto autorevole eviterà loro le piacevolezze della vita di trincea.
Il figlio di Oriana!
RispondiEliminaMatteo Renzi "figlio di Oriana"?
RispondiEliminaAnagraficamente non sarebbe poi impossibile.
Una delle ragioni di disistima che abbiamo per costui sta nel fatto che Matteo Renzi è notoriamente un frequentatore del pallonaio.
E il pallonaio, di qualunque "serie", specie o collocazione geografica, è il centro di onestà, correttezza, erudizione, comportamenti costruttivi, consapevolezza e miglioramento di sé che i nostri lettori conoscono bene.
Già questo sarebbe sufficiente.
Se non bastasse, va tenuto presente che il Nostro non rifugge dall'utilizzare in pubblico metafore pallonistiche e palloneggianti: conosce l'elettorato attivo e la propensione che esso ha a vedere in ogni manifestazione della vita associata qualcosa di riducibile a roba di pallone.
Un ottimo sistema per ottenere suffragi e cariche.
Ed un sistema altrettanto ottimo per tirarsi addosso la disistima di quanti pensano che frequentare il pallonaio non garantisca affatto per le competenze necessarie a ricoprire un qualunque incarico che comporti delle responsabilità. Tutt'altro.
Umh... Questo snobismo antipallonaro. Se un giornale tutto sommato decente, non mainstream e indipendente come il Manifesto è sempre sull'orlo del fallimento è anche (anche, non solo) perché l'erudizione e il miglioramento di sé sono a volte un po' soporiferi. Sono anni che spero che il Manifesto aggiunga, almeno al lunedì, un paio di pagine sui risultati pallonari. E invece no, solo erudizione, che due palle! (E' sempre comunque un girar di palle...) Morale: la plebe pallonaia cui mi pregio d'appartenere, per quanto ottusa e bovina, a volte ce la fa lo stesso a capire che un Renzi è quello che è e addirittura, incredibile dictu, a formarsi un'opinione autonoma e non cretina sui nostri servizi di pronta consegna della democrazia nell'oriente prossimo e meno prossimo...
RispondiEliminaPer la cronaca: il calcio è una perpetua fonte di efficaci metafore perché è, incontestabilmente, metafora della vita. Chi non lo riconosce è un povero di spirito. Quanto al Vostro, è poco credibile proprio perché ha la faccia da nerd che non sa cosa sia un campo di calcio. Di sicuro è una pippa coi piedi a banana. La sua uscita sull'Iran, incommentabile (se non, giustamente, con un "sic"), mi pare più che altro una banale mossa di marketing per differenziare il prodotto. Bersani dice Palestina? Io dirò Israele se voglio posizionarmi più a sinistra, Iran se voglio posizionarmi più a destra. E così via su qualsiasi tema che abbia un minimo di audience. Purtroppo o per fortuna non credo che il livello sia molto più di questo. Certo che il Vostro è più antipatico di D'Alema senza averne né la cultura né la preparazione, e ho detto tutto.
RispondiEliminaPer fortuna il pallone non è altro che ventidue giovani adulti che indossano ridicoli calzoncini corti anche in pieno gennaio e che trascorrono una determinata quantità di tempo cercando di prendere a calci un arnese rotondo.
RispondiEliminaSarebbe il caso di ridurlo alla sua natura essenziale per un'infinità di motivi.
http://www.corriere.it/esteri/12_dicembre_03/olanda-guardalinee-ucciso-giocatori_903ce5e0-3d9b-11e2-b22e-27312368513d.shtml