Qualche tempo fa indicammo all'irrisione di chi legge l'autorevolezza, la fondatezza e l'obiettività delle notizie in materia di Repubblica Araba di Siria di cui la "libera informazione" sta dando prova fin dall'inizio di quella che le gazzette chiamano "crisi siriana".
E che le persone serie chiamano invece "distruzione deliberata di un paese sovrano al fine di rovesciarne il governo".
Nel corso degli ultimi due anni non esiste nefandezza di cui i vertici della Repubblica Araba di Siria non siano stati accusati: la prassi dei foglietti "occidentali" è sempre quella di ricondurre gli eventi a schemi noti, ivi compreso quello -qui deriso- che prevede il ricorso da parte del Nemico a "bambini scudi umani" o a "bambini soldato".
Quindi troviamo sempre un dittatore che vessa il proprio popolo, il quale popolo altro non anela ed altro non merita che di essere liberato e democratizzato a mezzo missili balistici. Quindi prima si sollecita l'indignazione dei sudditi "occidentali" mostrando loro quant'è cattivo il dittatore, poi si fotografano le famiglie che guardano partire i bombardieri, e a cose fatte si mandano sul posto un paio di inviate con la camicia aperta sul decolleté e con lo smalto sulle unghie. In qualche bell'albergo scampato ai bombardamenti, gonfieranno la nota spese raccontando la democrazia intesa come la libertà per le adolescenti del luogo di mettere a loro volta smalto sulle unghie e cosmetici sui visi.
Poi però esiste la realtà.
E i nostri lettori sanno bene quanto poco vada d'accordo con la "libera informazione".
La realtà è che a Damasco nel 2006 un cinema specializzato in pellicole pornografiche sorgeva a trecento metri dalla Moschea degli Omayyadi, e che sui banchi e nei negozietti dei bazar si trovava ogni varietà di quella biancheria femminile che in "occidente" significa libertà più di sciocchezze come gli acquedotti che funzionano o l'istruzione gratuita. L'impressione immediata è che non ci fosse molto che valesse la pena di far democratizzare a qualche cacciabombardiere.
Nel lugli0 2012 è Militant Blog a ricostruire una delle ultime prodezze della "libera informazione", usando le parole che seguono. Il nome dello stato che occupa la penisola italiana è presente nel testo originale; come sempre ne chiediamo scusa ai nostri lettori, in modo particolare a quanti avessero appena finito di pranzare.
Corsi e ricorsi storici. Sembrava che alla storiella del male assoluto, di volta in volta identificato con il nemico di turno degli Stati Uniti, non ci cascasse più nessuno. Ma è nelle cose della storia non insegnare nulla ai posteri. Men che meno, quando parliamo di politica. Ma se, dopo i vari Saddam Hussein, Bin Laden o i Gheddafi di turno la storia si era già presentata tragicamente, assistiamo da qualche anno alla sua riproposizione in chiave farsesca.
Oggi è il turno di Assad, il presidente siriano. Il tempo che separa lui e il suo paese dall’invasione imperialista si va sempre più assottigliando. A dir la verità, questa invasione va avanti da diversi mesi, sebbene mascherata. Neanche più la curanza di attenersi a qualche tipo di protocollo formale, Stati Uniti, Unione Europea e Israele da circa un anno riforniscono i presunti ribelli siriani (in realtà, una vera e propria forza militare) di armi, finanziamenti economici, vettovagliamento e intelligence militare qui, quo e qua
Quando però a intrattenere rapporti militari con il governo siriano sono la Russia e l’Iran, ecco la prova che serviva per invadere il paese, il fatto decisivo per schierarsi dalla parte del bene contro l’ennesimo asse del male: Assad compra armi dall’estero!
E così, dal tragico al farsesco, i solerti media occidentali hanno raggiunto un altro apice ineguagliabile della loro imparziale campagna contro il nemico numero uno: qualche giorno fa veniva sbandierata a gran voce la notizia che il governo siriano usasse bambini come scudi umani contro gli attacchi dei ribelli.
Poi, una volta capita l’aria che tirava (e cioè che la palese bufala stava per ritorcersi contro i famigerati ribelli) facevano un mezzo passo indietro, compiendo un capolavoro del giornalismo europeo.Il pezzo è il capolavoro irraggiungibile del giornalismo militante. Conviene riportare un breve stralcio che potrebbe sfuggirvi:Fino ad oggi a nulla sono valsi gli appelli delle Ong e delle organizzazioni umanitarie che ogni giorno denunciano le stragi di bambini, gli stupri e le torture perpetrati dal regime di Assad. Ora a questi orrori si aggiunge anche quello dei bambini soldato, utilizzati dai ribelli per far fronte all’esercito ufficiale…Dunque, i presunti “ribelli” usano i bambini soldato come scudo contro l’esercito regolare siriano, ma poverini, lo fanno solo perché costretti dalle violenze di quest’ultimo. Una prova in più, insomma, di quanto è cattivone Assad.Una volta però capito che l’errore non era più possibile tacerlo, alcuni media hanno riportato la vera notizia http://www.articolo21.org/2012/06/siria-denuncia-choc-dellonu-lesercito-usa-i-bambini-come-scudi-umani/Dunque, questi “ribelli” usano bambini come scudi umani anti-esercito. In realtà, un vero e proprio fronte militare, sfruttando le divisioni interne alla società siriana, e con l’appoggio chiaro ed interessato delle potenze occidentali, sta portando un attacco senza precedenti al governo siriano. Attacco propedeutico all’azione militare, che in parte sta già avvenendo. Qua se ne parla abbondantemente..Tutto questo rientra nel tragico corso storico che stiamo vivendo. La guerra mediatica, invece, rientra nella farsa che purtroppo dobbiamo sorbirci insieme alle tragedie ben più concrete che stanno avvenendo oggi in Siria. Non avevamo dubbi che nella farsa mediatica occidentale l’Italia occupasse, come sempre, il posto d’onore.
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