venerdì 6 luglio 2012

Chiude un campo nomadi a Firenze: per "occidentalisti" e gazzettieri cresce il rischio disoccupazione



Alla politica "occidentalista" va riconosciuto almeno un merito: quello di aver sempre avuto le idee chiare per quanto riguarda l'impiego dei fondi pubblici.
I più degni e lodevoli degli utilizzi sono rappresentati ovviamente dalla guerra d'aggressione e dalla repressione del dissenso politico; a ruota, segue il mantenimento di standard di vita insultanti, in primo luogo per l'elettorato passivo, in secondo luogo per la parte più ampia possibile delle sue clientele.
Tutto il resto viene classificato come spreco.
A Firenze, nel luglio 2012, occorre constatare con un certo disappunto che l'agonia de "Il Giornale della Toscana" si sta prolungando ogni ragionevole limite; in attesa dell'inevitabile hanno smesso per un po' di scrivere che Al Qaeda è contenta per le alluvioni in Garfagnana ed hanno continuato a servire i committenti intervistando la sempre più sparuta rappresentativa "occidentalista" che fa finta di occuparsi del bene comune nei collegi elettorali di propria pertinenza.
Tocca al rabbioso ed orgoglioso Jacopo Cellai esprimere a Giulia Ghizzani le proprie considerazioni su una delle peggiori tragedie che potevano toccare ai propagandisti dell'"occidentalismo" e ai beneficiari ultimi della propaganda: l'amministrazione comunale smantella uno storico campo nomadi fiorentino, dopo averne ricollocato altrove gli abitanti.
La politica "occidentalista" ha spinto la demonizzazione della popolazione dei campi nomadi a livelli forsennati, sicura di un pronto ritorno elettorale ed altrettanto sicura che chi vive nelle condizioni in cui si vive nei campi difficilmente trova il tempo, la voglia e la forza di tutelare i propri diritti trattando in maniera infinitamente migliore di quanto meriterebbe la marmaglia "occidentalista" che fa carriera alle sue spalle. Detto altrimenti, le stesse gazzettine riportano ogni giorno casi di omicidi crudelissimi ed efferati, commessi per i motivi più futili o abietti da ottimi rappresentanti dell'elettorato "occidentalista", ma purtroppo non riportano alcun caso di gazzettiere fatto oggetto delle attenzioni che meriterebbe chi ha ottenuto reddito e suffragi dicendosi sicuro del fatto che gli zingari rapiscono i bambini.
Il venir meno di un oggetto demonizzabile di tali dimensioni imporrebbe la frettolosa ricerca di un sostituto. Non è detto che la cosa funzioni, perché anni di propaganda hanno causato la saturazione di un target che la perdurante crisi economica ha in fin dei conti costretto ad osservare con altri occhi anche i percorsi di vita meno agiati e gratificanti. Questo significa che la totalità del panorama politico "occidentalista" non può più contare sulla propaganda per camuffare la propria incompetenza e la propria abiezione obesa, con tutti i rischi che questo comporta.
Il sito dei comunicati stampa del Comune di Firenze mostra che Jacopo cellai si è "occupato" del campo nomadi dell'Olmatello in modo quasi monografico, classificando sistematicamente come sprechi i fondi destinati ad esso.
Su questo nulla da rimproverargli; si tratta di un "occidentalista" coerente cui non piace che in circa dieci anni si siano spesi "quattro milioni e seicentotrentacinquemila euro" per la sopravvivenza di circa duecento famiglie.
E' certo, invece, che Cellai troverà ben spesi i settecentoottanta milioni di euro che costa, per il solo 2012, la partecipazione all'occupazione dell'Afghanistan delle truppe schierate dallo stato che occupa la penisola italiana.
Nessuno si dà la pena di tenere statistiche aggiornate sui civili massacrati dalle truppe di occupazione, ovvero delle "vittime collaterali delle operazioni di peace keeping", come direbbero gli "occidentalisti"; non esistono dati certi, ed è questo che in sostanza impedisce davvero di fare sarcasmo sul come l'"occidentalismo" spenda per l'altrui morte con infinita più generosità di quanto spende per l'altrui vita.
Intanto, "diritti umani" alla mano, va ad insegnare agli altri come si devono comportare.

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