domenica 18 settembre 2011

Oriana Fallaci ed un certo utilizzo degli aerei



Metà settembre 2011. Gli "occidentalisti" fiorentini del gazzettaio e della "politica", intanto che le persone perbene lavorano, stanno trascorrendo un'intera settimana in chiaccherate tra amici ed in presentazioncine di librini con i salatini e i camparini. In un concertino piccino, lercio e quotidiano, l'occidentalame gazzettiero fa finta di non sapere per quali motivi questa "scrittrice" non abbia logicamente ricevuto in morte qualcosa di diverso dall'assoluto oblio che spetta ai soggetti di un certo genere.
Ora, il caso è noto ai nostri lettori, essendo la sporcizia anche morale dell'"occidentalismo" in generale e di quello fiorentino in particolare una materia esposta a ludibrio in questa sede con frequenza pressoché quotidiana.
Il quadro si fa ancora più divertente nelle non rare occasioni in cui all'abiezione, alla malafede, alla cialtroneria, all'incompetenza, alla bassezza ed alla cattiveria spicciola e gratuita che costituiscono l'essenza stessa del comportamento "occidentalista" va a dare una grossa mano anche la malasorte.
"Il Giornale della Toscana", il 15 del mese, riteneva fondamentale far sapere ai propri (peraltro scarsi) lettori di quali mezzi si fosse servita Oriana Fallaci per tornare a morire in quella Firenze acidamente e sprezzantemente calpestata fino al giorno avanti.
Due giorni dopo, i titoli del gazzettaio internazionale informano il pubblico di quale opinione si abbia, ai vertici dell'"occidentalismo" peninsulare, di un certo utilizzo degli stessi mezzi.
E di quali passeggeri -o meglio, passeggere, che potremmo meglio definire anche con altro vocabolo derivato dal verbo passeggiare- meritino di avervi imbarco prioritario.


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