Mario Razzanelli è un ondivago micropolitico fiorentino; Nella lotta antitramvia, conclusasi con una débacle, ha dato il meglio di sé con eroico sprezzo del ridicolo.
Non si è arreso mai. Neppure davanti all'evidenza.
Poi ha pensato bene di abbracciare la causa dell'islamofobia variante toscochiantigiana, ossia l'antislàmme.
Purtroppo per lui, è arrivato abbastanza tardi. L'antislàmme ha perso nel 2006 -ovviamente nell'indifferenza generale- il suo principale referente, e rischia di appassire sotto il peso stesso delle proprie menzogne, rimaste senza megafoni adeguati.
La cosa è grave perché a Firenze l"occidentalismo" da pollaio incarnato dai ciarlatori della Lega Nord rischia di soffocare un'altra volta nella culla, proprio nel momento in cui potrebbe espandersi a macchia d'olio contendendo voti e scranne alla maggior formazione "occidentalista" della penisola, rappresentata in loco da autentici zeri spaccati ed impegnata più a difendere l'indifendibile modo che il suo fondatore ha di trascorrere le proprie nottate che non a far finta di occuparsi del destino del territorio dominato.
Tocca dunque inventarsi qualche cosa, ed anche alla svelta.
Il 14 gennaio 2011 un comunicato stampa va a denunciare l'intollerabile situazione in cui è venuto a trovarsi un individuo conculcato dalla malvagità metafisica dell'islàmme e colpevole di aver suscitato a mezzo stampa le ire di un'organizzazione il cui braccio combattente conta alcune migliaia di armati, per tacere dei razzi a corto raggio e dell'artiglieria.
Di un "giornalista di Televideo Rai" di nome Nello Rega, veniamo a sapere che a causa di un certo libro sarebbe oggetto da due anni di "minacce da parte del gruppo integralista Hezbollah e recentemente scampato a un attentato".
Nulla vieta di considerare concreto il pericolo e concretissime le minacce ricevute, secondo la denuncia del preoccupatissimo Razzanelli. Dunque dobbiamo trarre alcune conclusioni.
Hezbollah avrebbe quattro avversari.
1) Gli Stati uniti d'AmeriKKKa.
2) Lo stato sionista.
3) L'Arabia Saudita.
4) Nello Rega, giornalista di Televideo Rai.
Sui primi tre fronti non si registra oggi nulla di significativo. Dunque il quarto fronte deve essere l'unico sul quale sono in pieno corso attività militari. E le cose devono andare anche molto male per Hezbollah, perché i combattenti che hanno tenuto testa per più di un mese alle forze armate sioniste sono da due anni sotto scacco nello scontro con Nello Rega.
E ne hanno ben d'onde.
Lasciamo Mario Razzanelli alla sua profonda conoscenza di dar al'Islam e prendiamo in considerazione quanto asserito da Rega nella stessa occasione.
Ma non basta. Tutte queste persone trascorrerebbero il loro tempo assistendo a lapidazioni -più che rimanendone vittime, altrimenti avremmo una decrescita demografica repentina- ed infibulando qualunque essere femminile su cui riescano a mettere le mani.
Una descrizione della realtà improntata ad una maturita e ad una competenza veramente rimarchevoli.
Sono almeno dieci anni che l'"occidentalismo" avalla i "diritti dell'uomo" sottoforma di bombe ad alto potenziale. Rispetto alla cialtroneria a tutta prova con cui il politicame ed il gazzettismo "occidentali" hanno per anni appoggiato con un tifo da pallonaio le peggiori oscenità perpetrate in nome (forse) della ripulitura del mondo, il prezzo da essi pagato può ritenersi praticamente nullo.
Si sarà capito che davanti a certe prese di posizione è difficile conservare un minimo di serietà. La cosa si fa ancora più evidente se si legge per esteso Quando Hezbollah dichiarò guerra alla Basilicata. In cui incontriamo Nello Rega, il Dirupo d’Oro, vari proiettili e numerosi militari, nonché pratiche erotiche lucane, e scopriamo anche la colpevole., pubblicato da Miguel Martinez sul suo blog.
Lo scritto getta una luce interessantissima su Nello Rega e sulle sue traversie, e lo fa nel più sempice dei modi, ovvero ricontestualizzandone le vicende. In questo modo anche i lettori fiorentini, non solo quelli lucani, potranno inquadrare nel migliore dei modi il signor Rega ed il suo libro, lettura quotidiana e fonte di ispirazione per un numero tanto alto di persone da da aver attirato l'attenzione di Hasan Nasr Allah in persona.
Sulla moschea a Firenze da parte nostra abbiamo già riflettuto quanto bastava ed anche con una certa chiarezza.
Ripetiamo ancora una volta quanto abbiamo sempre sostenuto.
L'area adatta è quella di piazza Ghiberti, previo abbattimento (se possibile eseguito con tecniche spettacolari) del brutto edificio che ne ingombra il lato orientale e che ospita a tutt'oggi una gazzettina dalle performances sempre meno commentabili. La costruzione dovrebbe avvenire con denaro pubblico esplicitamente distolto da spese militari e/o di "sicurezza", ed essere coronato dalla realizzazione di un edificio degno della città di Firenze, per il quale il "ritorno al 1523" con cui si sono espressi pareri negativi circa il progetto di david Napolitano dovrebbe se mai costituire un punto di forza insieme alla sua collocazione centralissima.
Su Cantuale Antonianum, un blog che si occupa più di discussione, ricerca e diffusione della tradizione teologica, liturgica, musicale e artistica, patrimonio spirituale della chiesa di ieri, di oggi e di domani che non di rabbia ed orgoglio o di ateismo devoto, il progetto di Napolitano ha ricevuto buone critiche. E confronti impietosi con molti edifici destinati al culto cattolico edificati negli ultimi anni.
Il modello che proponemmo alcuni anni fa, da parte nostra, è quello della Behram paşa, nella città curda di Diyarbakir. Rispetto a quanto proponevamo allora un passo considerevole è stato fatto, perché la pensilina degli autobus costruita nel 1990 di cui auspicavamo la demolizione è effettivamente incorsa in tale destino.
Questo lascia ben sperare per le prossime mosse.
Non si è arreso mai. Neppure davanti all'evidenza.
Poi ha pensato bene di abbracciare la causa dell'islamofobia variante toscochiantigiana, ossia l'antislàmme.
Purtroppo per lui, è arrivato abbastanza tardi. L'antislàmme ha perso nel 2006 -ovviamente nell'indifferenza generale- il suo principale referente, e rischia di appassire sotto il peso stesso delle proprie menzogne, rimaste senza megafoni adeguati.
La cosa è grave perché a Firenze l"occidentalismo" da pollaio incarnato dai ciarlatori della Lega Nord rischia di soffocare un'altra volta nella culla, proprio nel momento in cui potrebbe espandersi a macchia d'olio contendendo voti e scranne alla maggior formazione "occidentalista" della penisola, rappresentata in loco da autentici zeri spaccati ed impegnata più a difendere l'indifendibile modo che il suo fondatore ha di trascorrere le proprie nottate che non a far finta di occuparsi del destino del territorio dominato.
Tocca dunque inventarsi qualche cosa, ed anche alla svelta.
Il 14 gennaio 2011 un comunicato stampa va a denunciare l'intollerabile situazione in cui è venuto a trovarsi un individuo conculcato dalla malvagità metafisica dell'islàmme e colpevole di aver suscitato a mezzo stampa le ire di un'organizzazione il cui braccio combattente conta alcune migliaia di armati, per tacere dei razzi a corto raggio e dell'artiglieria.
Di un "giornalista di Televideo Rai" di nome Nello Rega, veniamo a sapere che a causa di un certo libro sarebbe oggetto da due anni di "minacce da parte del gruppo integralista Hezbollah e recentemente scampato a un attentato".
Nulla vieta di considerare concreto il pericolo e concretissime le minacce ricevute, secondo la denuncia del preoccupatissimo Razzanelli. Dunque dobbiamo trarre alcune conclusioni.
Hezbollah avrebbe quattro avversari.
1) Gli Stati uniti d'AmeriKKKa.
2) Lo stato sionista.
3) L'Arabia Saudita.
4) Nello Rega, giornalista di Televideo Rai.
Sui primi tre fronti non si registra oggi nulla di significativo. Dunque il quarto fronte deve essere l'unico sul quale sono in pieno corso attività militari. E le cose devono andare anche molto male per Hezbollah, perché i combattenti che hanno tenuto testa per più di un mese alle forze armate sioniste sono da due anni sotto scacco nello scontro con Nello Rega.
“Da oltre trent’anni – dichiara Razzanelli – ho contatto col mondo islamico grazie a una famiglia di amici musulmani, che vivono a Lahore in Pakistan: loro stessi sono fortemente preoccupati del peggioramento della situazione nel loro Paese.Da oltre trent'anni chi scrive ha contatto col mondo protestante grazie ad una famiglia di amici evangelici, che vivono a Pontedera: loro stessi sono fortemente preoccupati del peggioramento della situazione nel loro Paese.
E ne hanno ben d'onde.
Lasciamo Mario Razzanelli alla sua profonda conoscenza di dar al'Islam e prendiamo in considerazione quanto asserito da Rega nella stessa occasione.
Il problema dell’Islam – afferma Rega – non è di destra né di sinistra, bensì è una questione di civiltà. Certi principi dell’Islam sono assolutamente contrari alla nostra Costituzione: penso a poligamia, lapidazioni, infibulazione”. Quanto alla possibile integrazione dell’Islam con la nostra cultura, Rega ha dichiarato che “in questo momento è difficile perché stanno prevalendo gli integralisti, coloro che hanno per riferimento i libri sacri. Occorrerebbe, invece, tenere in maggiore considerazione le dichiarazioni dei diritti dell’uomo approvate dall’ONU e da altre organizzazioni internazionali".L'Islam non tiene un registro dei credenti e dunque non si possono fare cifre senza correre il grosso rischio di tirare a caso. Se comunque consideriamo almeno un miliardo e mezzo di "credenti" -o almeno da considerare come tali quando si pianifica l'esportazione di democrazia a mezzo bombe intelligenti, o a mezzo droni teleguidati come va di moda da qualche tempo- dobbiamo concluderne che una percentuale a due cifre della popolazione terrestre si caratterizza per la tendenza a sposare più di una donna. E questo non va bene, perché in "Occidente" sono ammessi solo i matrimoni in serie, mai quelli in parallelo. Per i matrimoni in parallelo si usano altri nomi, e tra i campioni della disciplina figurano moltissimi tra i massimi vertici politici e rappresentativi di paesi sovrani.
Ma non basta. Tutte queste persone trascorrerebbero il loro tempo assistendo a lapidazioni -più che rimanendone vittime, altrimenti avremmo una decrescita demografica repentina- ed infibulando qualunque essere femminile su cui riescano a mettere le mani.
Una descrizione della realtà improntata ad una maturita e ad una competenza veramente rimarchevoli.
Sono almeno dieci anni che l'"occidentalismo" avalla i "diritti dell'uomo" sottoforma di bombe ad alto potenziale. Rispetto alla cialtroneria a tutta prova con cui il politicame ed il gazzettismo "occidentali" hanno per anni appoggiato con un tifo da pallonaio le peggiori oscenità perpetrate in nome (forse) della ripulitura del mondo, il prezzo da essi pagato può ritenersi praticamente nullo.
Si sarà capito che davanti a certe prese di posizione è difficile conservare un minimo di serietà. La cosa si fa ancora più evidente se si legge per esteso Quando Hezbollah dichiarò guerra alla Basilicata. In cui incontriamo Nello Rega, il Dirupo d’Oro, vari proiettili e numerosi militari, nonché pratiche erotiche lucane, e scopriamo anche la colpevole., pubblicato da Miguel Martinez sul suo blog.
Lo scritto getta una luce interessantissima su Nello Rega e sulle sue traversie, e lo fa nel più sempice dei modi, ovvero ricontestualizzandone le vicende. In questo modo anche i lettori fiorentini, non solo quelli lucani, potranno inquadrare nel migliore dei modi il signor Rega ed il suo libro, lettura quotidiana e fonte di ispirazione per un numero tanto alto di persone da da aver attirato l'attenzione di Hasan Nasr Allah in persona.
Sulla moschea a Firenze da parte nostra abbiamo già riflettuto quanto bastava ed anche con una certa chiarezza.
Ripetiamo ancora una volta quanto abbiamo sempre sostenuto.
L'area adatta è quella di piazza Ghiberti, previo abbattimento (se possibile eseguito con tecniche spettacolari) del brutto edificio che ne ingombra il lato orientale e che ospita a tutt'oggi una gazzettina dalle performances sempre meno commentabili. La costruzione dovrebbe avvenire con denaro pubblico esplicitamente distolto da spese militari e/o di "sicurezza", ed essere coronato dalla realizzazione di un edificio degno della città di Firenze, per il quale il "ritorno al 1523" con cui si sono espressi pareri negativi circa il progetto di david Napolitano dovrebbe se mai costituire un punto di forza insieme alla sua collocazione centralissima.
Su Cantuale Antonianum, un blog che si occupa più di discussione, ricerca e diffusione della tradizione teologica, liturgica, musicale e artistica, patrimonio spirituale della chiesa di ieri, di oggi e di domani che non di rabbia ed orgoglio o di ateismo devoto, il progetto di Napolitano ha ricevuto buone critiche. E confronti impietosi con molti edifici destinati al culto cattolico edificati negli ultimi anni.
Il modello che proponemmo alcuni anni fa, da parte nostra, è quello della Behram paşa, nella città curda di Diyarbakir. Rispetto a quanto proponevamo allora un passo considerevole è stato fatto, perché la pensilina degli autobus costruita nel 1990 di cui auspicavamo la demolizione è effettivamente incorsa in tale destino.
Questo lascia ben sperare per le prossime mosse.
Ma cosa aspettano gli islamici a fondare un partito? Almeno si difenderebbero meglio
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