Ignorare che esista un individuo di nome Clarissa Lombardi non è certo la peggiore delle mancanze: diciamo pure che il mondo intero avrebbe continuato ad ignorare l'esistenza di Clarissa Lombardi, se Clarissa Lombardi non fosse incappata in un piccolo incidente di percorso che il 5 dicembre 2010 l'ha consegnata, con il suo non indifferente bagaglio di quelle meschinità, quelle bassezze e quelle cattive abitudini che sono l'essenza stessa della vita di una donna "occidentalista", all'attenzione di gazzettieri e motori di ricerca.
"Sono settimane che dico che i rom fanno vomitare"; "Zingari bastardi, ladri e da mandare a casa". Stando alle gazzette, questa donna avrebbe passato un paio di mesi ad intrattenere presunti amici e presunti conoscenti attorno a concetti di questo genere, usando la repellente autoschedatura di massa promossa dallo yankee Zuckerberg.
Alla fine qualcuno se ne è accorto, ed ha consegnato la questione ad un giro un po' più vasto ed un po' meno condiscendente: le paginette del Libro dei Ceffi dove compare il nome di questa donna devono aver cominciato a raccogliere anche qualche commento prodotto da individui razionali e non soltanto le produzioni caratteristiche della feccia da pallonaio. Riusciamo dunque a capirci qualcosa: questa Lombardi sarebbe un micropolitico "occidentalista" in azione a Prato. L'impermeabilità "occidentalista" al contraddittorio è assoluta per cui non stupisce che, nel momento in cui scriviamo, esista un account chiamato Clarissa Lombardi in cui compaiono soltanto il nome ed una foto. La traduzione operazionale del "no comment" rilasciato da quella donna ad un'agenzia di stampa.
Purtroppo per lei esiste la cache di Google. Che ci ha permesso di rilevare la screenshot che mostriamo qui. La screenshot è a sua volta punto di partenza per una piccola indagine: vediamo quali meriti, quali imprese, quali successi ha mietuto costei, per potersi esprimere in termini tanto perentori.
Pare di capire che il tutto sia stato causato dal furto di una borsa e da un tentativo di furto in casa, entrambi compiuti non si sa da chi. In primo luogo, la totale assenza di dati sui presunti colpevoli rende le attribuzioni causali operate dalla Lombardi del tutto prive di fondamento. In secondo luogo, la formazione politica "occidentalista" in cui militerebbe costei ha fatto della sicurezza, soprattutto della sicurezza della proprietà, uno dei propri slogan propagandistici più ossessivamente ripetuti. Se il principale partito "occidentalista" della penisola non è in grado di tutelare neppure i propri iscritti, è probabile che abbia mentito anche in merito alle proprie potenzialità e prospettive.
Nulla di straordinario: la menzogna e l'"occidentalismo" sono coessenziali.
Come tutti sanno o dovrebbero sapere, il Libro dei Ceffi non ha certo con il mondo reale quella corrispondenza che i cialtroni vorrebbero che avesse: tuttavia in questo caso ci sentiamo di considerare con buona approssimazione verosimile che all'account di Clarissa Lombardi corrisponda una Clarissa Lombardi non virtuale, capacissima di coltivare gli interessi che il Libro dei Ceffi elenca. Il Libro dei Ceffi mostra una foto di donna intenta ad addentare una rosa gialla, per motivi che rimangono sconosciuti. Veniamo a sapere poi che una politica "occidentalista" di quart'ordine può apprezzare al tempo stesso un pontefice romano e dei burattini amriki. Sarebbe interessante sapere da Clarissa Lombardi in che modo considera compatibile l'apprezzamento per il pontefice romano su ricordato con quello per il frequentatore di ragazzine minorenni rappresentato dal fondatore del suo "partito". Altri interessi sono più coerentemente "occidentalisti": cinematografia dalla ben nota fama e romanzi scritti da un individuo rimasto celebre più per i dissennati comportamenti economici e per l'ossessiva dedizione ai congressi carnali che non per i propri meriti letterari. La pagina in cache del Libro dei Ceffi non fa menzione alcuna di competenze, attività lavorative, titoli di studio, titoli accademici e pubblicazioni attribuibili a questa donna, il che conferma per l'ennesima volta che "occidentalismo" politico ed incompetenza riescono a stabilire tra loro una sorta di partnership ricorrente. L'elettorato "occidentalista", passivo o attivo che sia, pare avere come tratto distintivo e come corollario della propria incompetenza un livello di autoconsapevolezza permanentemente sotto lo zero. Una ricerca su Google ci mostra che questa donna deve la propria fama essenzialmente alle affermazioni su riportate, il che ne attesterebbe vieppiù l'inconsistenza. Qualcuno, sempre sul Libro dei Ceffi, ha avuto l'idea di scrivere roba del tipo "Sosteniamo Clarissa Lombardi Pdl" in cui compaiono queste righe: " Clarissa Lombardi e' nata il 28 Febbraio 1967 a Prato, laureata in Lingue e letterature Straniere Moderne presso l'universita' di Firenze, lavora come commerciale presso la ditta Albini e Pitigliani di Prato. Persona altruista e molto profonda, ritrova nelle idee del Pdl i propri ideali". Persona altruista e molto profonda. Con degli ideali, addirittura. Una Clarissa Lombardi si è effettivamente laureata nel 1997 con una tesi intitolata "Significato della magia in 'The tempest' di William Shakespeare". La tesi ha collocazione LTTL1997000000462 ed è consultabile presso la biblioteca di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze. Dieci anni per laurearsi in lettere: due volte e mezza la durata curricolare del corso. Una giovinezza goduta davvero a fondo. Gentilissimo, Google ci ricorda che gli "occidentalisti" hanno della legge e dell'ordine dei concetti tutti particolari: sono roba cui i mustad'afin devono sottostare pena sfracelli: per i mustakbirim qualche scappatoia si trova sempre e comunque. Non esiste pensata demenziale, irritante, irrealizzabile o semplicemente ridicola partorita in AmeriKKKa che l'"occidentalismo" non adotti con entusiasmo: l'ultima in ordine di tempo è il "tea party" amriki. Una gazzetta locale ci spiega che ad importare il concetto in quel di Prato sarebbe stata una conventicola "occidentalista" non nuova ad operazioni simili, oggetto delle attestazioni di simpatia di Clarissa Lombardi. "Dal primo Tea Party italiano arriva l’elogio dell’evasione fiscale come forma di resistenza civile". Un elemento tra i tanti a disposizione che indica come legalità sia il nome che gli "occidentalisti" danno a quello che tutto il resto del mondo chiama "repressione del dissenso", e null'altro. Adesso entriamo nel merito. "I rom fanno vomitare". L'affermazione è stata attribuita dalle gazzette ad un certo Vittorio Aliprandi, che si sarebbe espresso in questo modo prima di Clarissa Lombardi facendoci concludere che quella donna è riuscita ad arrivare seconda perfino nel campo delle invettive, con buona pace delle competenze letterarie possedute. "Zingari bastardi, ladri e da mandare a casa". Gli "zingari", qualunque cosa si intenda con l'espressione, sono il più delle volte sudditi dello stato che occupa la penisola italiana -in qualche caso con cinquecento anni di permanenza documentabili- o cittadini di stati dell'Unione Europea. Ce n'è di che trarre conclusioni molto taglienti in merito alle competenze di Clarissa Lombardi anche in materia di geografia umana e politica. In terzo luogo, le testimonianze dirette di cui disponiamo rendono l'acredine "occidentalista" verso gli "zingari" ancora più incomprensibile perché proprio dagli "zingari" è lecito attendersi quei comportamenti di consumo e quella condiscendenza verso la propaganda governativa che vengono correntemente considerate le migliori prove di una avvenuta "integrazione". Ecco cosa scrive Miguel Guillermo Martinez Ball: "Domenica scorsa me ne stavo con degli zingari - se ci tenete, dite pure Rom, questo blog è notoriamente più interessato alla sostanza che al politicamente corretto - i quali si stavano integrando nei Valori Occidentali. Vale a dire, che il ragazzino di sette anni, che di solito non apre bocca, era tutto teso davanti al computer a fare un videogioco in cui un muscoloso nero americano in maglietta picchia e ammazza un gran numero di gente. Il resto della famiglia invece se ne stava a guardare Canale Cinque. Le trasmissioni della domenica pomeriggio, in orario per nonne, badanti, frequentatori dell'asilo e simili. Io la televisione non ce l'ho nemmeno, e quindi se non fosse per gli zingari, manco saprei cosa fanno le reti del Presidente del Consiglio. Ma con gli zingari, succede che devi sopportare non solo di vedere un agnello sgozzato per Herdelezi, ma pure di guardare Mediaset, che è un po' peggio e per me pure un po' più esotico. Vagamente, intuisco che ondeggia uno stuolo di meretrici, puttane, cocotte, baldracche, peripatetiche, lucciole, zoccole, pelande, sgualdrine, bagasce, escort e semplici troie appartenenti trasversalmente a tutti i generi noti alla biologia, e c'è pure Vittorio Sgarbi, con una capigliatura che somiglia ormai a quella di Babbo Natale, che mentre sputa parolacce, si è anche tolto la camicia. Le meretrici e i meretori un po' ridono e ballano e un po' compiono varie azioni caratteristiche del loro mestiere con automobili di lusso, presumibilmente istigando i telespettatori, nonché gli zingari integrandi, al loro acquisto. Da un breve approfondimento su Internet, scopro che ciò fa parte di qualcosa che si chiama Domenica Cinque, dove nonne, badanti e frequentatori dell'asilo possono apprendere informazioni utili come queste:
"Sono settimane che dico che i rom fanno vomitare"; "Zingari bastardi, ladri e da mandare a casa". Stando alle gazzette, questa donna avrebbe passato un paio di mesi ad intrattenere presunti amici e presunti conoscenti attorno a concetti di questo genere, usando la repellente autoschedatura di massa promossa dallo yankee Zuckerberg.
Alla fine qualcuno se ne è accorto, ed ha consegnato la questione ad un giro un po' più vasto ed un po' meno condiscendente: le paginette del Libro dei Ceffi dove compare il nome di questa donna devono aver cominciato a raccogliere anche qualche commento prodotto da individui razionali e non soltanto le produzioni caratteristiche della feccia da pallonaio. Riusciamo dunque a capirci qualcosa: questa Lombardi sarebbe un micropolitico "occidentalista" in azione a Prato. L'impermeabilità "occidentalista" al contraddittorio è assoluta per cui non stupisce che, nel momento in cui scriviamo, esista un account chiamato Clarissa Lombardi in cui compaiono soltanto il nome ed una foto. La traduzione operazionale del "no comment" rilasciato da quella donna ad un'agenzia di stampa.
Purtroppo per lei esiste la cache di Google. Che ci ha permesso di rilevare la screenshot che mostriamo qui. La screenshot è a sua volta punto di partenza per una piccola indagine: vediamo quali meriti, quali imprese, quali successi ha mietuto costei, per potersi esprimere in termini tanto perentori.
Pare di capire che il tutto sia stato causato dal furto di una borsa e da un tentativo di furto in casa, entrambi compiuti non si sa da chi. In primo luogo, la totale assenza di dati sui presunti colpevoli rende le attribuzioni causali operate dalla Lombardi del tutto prive di fondamento. In secondo luogo, la formazione politica "occidentalista" in cui militerebbe costei ha fatto della sicurezza, soprattutto della sicurezza della proprietà, uno dei propri slogan propagandistici più ossessivamente ripetuti. Se il principale partito "occidentalista" della penisola non è in grado di tutelare neppure i propri iscritti, è probabile che abbia mentito anche in merito alle proprie potenzialità e prospettive.
Nulla di straordinario: la menzogna e l'"occidentalismo" sono coessenziali.
Come tutti sanno o dovrebbero sapere, il Libro dei Ceffi non ha certo con il mondo reale quella corrispondenza che i cialtroni vorrebbero che avesse: tuttavia in questo caso ci sentiamo di considerare con buona approssimazione verosimile che all'account di Clarissa Lombardi corrisponda una Clarissa Lombardi non virtuale, capacissima di coltivare gli interessi che il Libro dei Ceffi elenca. Il Libro dei Ceffi mostra una foto di donna intenta ad addentare una rosa gialla, per motivi che rimangono sconosciuti. Veniamo a sapere poi che una politica "occidentalista" di quart'ordine può apprezzare al tempo stesso un pontefice romano e dei burattini amriki. Sarebbe interessante sapere da Clarissa Lombardi in che modo considera compatibile l'apprezzamento per il pontefice romano su ricordato con quello per il frequentatore di ragazzine minorenni rappresentato dal fondatore del suo "partito". Altri interessi sono più coerentemente "occidentalisti": cinematografia dalla ben nota fama e romanzi scritti da un individuo rimasto celebre più per i dissennati comportamenti economici e per l'ossessiva dedizione ai congressi carnali che non per i propri meriti letterari. La pagina in cache del Libro dei Ceffi non fa menzione alcuna di competenze, attività lavorative, titoli di studio, titoli accademici e pubblicazioni attribuibili a questa donna, il che conferma per l'ennesima volta che "occidentalismo" politico ed incompetenza riescono a stabilire tra loro una sorta di partnership ricorrente. L'elettorato "occidentalista", passivo o attivo che sia, pare avere come tratto distintivo e come corollario della propria incompetenza un livello di autoconsapevolezza permanentemente sotto lo zero. Una ricerca su Google ci mostra che questa donna deve la propria fama essenzialmente alle affermazioni su riportate, il che ne attesterebbe vieppiù l'inconsistenza. Qualcuno, sempre sul Libro dei Ceffi, ha avuto l'idea di scrivere roba del tipo "Sosteniamo Clarissa Lombardi Pdl" in cui compaiono queste righe: " Clarissa Lombardi e' nata il 28 Febbraio 1967 a Prato, laureata in Lingue e letterature Straniere Moderne presso l'universita' di Firenze, lavora come commerciale presso la ditta Albini e Pitigliani di Prato. Persona altruista e molto profonda, ritrova nelle idee del Pdl i propri ideali". Persona altruista e molto profonda. Con degli ideali, addirittura. Una Clarissa Lombardi si è effettivamente laureata nel 1997 con una tesi intitolata "Significato della magia in 'The tempest' di William Shakespeare". La tesi ha collocazione LTTL1997000000462 ed è consultabile presso la biblioteca di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze. Dieci anni per laurearsi in lettere: due volte e mezza la durata curricolare del corso. Una giovinezza goduta davvero a fondo. Gentilissimo, Google ci ricorda che gli "occidentalisti" hanno della legge e dell'ordine dei concetti tutti particolari: sono roba cui i mustad'afin devono sottostare pena sfracelli: per i mustakbirim qualche scappatoia si trova sempre e comunque. Non esiste pensata demenziale, irritante, irrealizzabile o semplicemente ridicola partorita in AmeriKKKa che l'"occidentalismo" non adotti con entusiasmo: l'ultima in ordine di tempo è il "tea party" amriki. Una gazzetta locale ci spiega che ad importare il concetto in quel di Prato sarebbe stata una conventicola "occidentalista" non nuova ad operazioni simili, oggetto delle attestazioni di simpatia di Clarissa Lombardi. "Dal primo Tea Party italiano arriva l’elogio dell’evasione fiscale come forma di resistenza civile". Un elemento tra i tanti a disposizione che indica come legalità sia il nome che gli "occidentalisti" danno a quello che tutto il resto del mondo chiama "repressione del dissenso", e null'altro. Adesso entriamo nel merito. "I rom fanno vomitare". L'affermazione è stata attribuita dalle gazzette ad un certo Vittorio Aliprandi, che si sarebbe espresso in questo modo prima di Clarissa Lombardi facendoci concludere che quella donna è riuscita ad arrivare seconda perfino nel campo delle invettive, con buona pace delle competenze letterarie possedute. "Zingari bastardi, ladri e da mandare a casa". Gli "zingari", qualunque cosa si intenda con l'espressione, sono il più delle volte sudditi dello stato che occupa la penisola italiana -in qualche caso con cinquecento anni di permanenza documentabili- o cittadini di stati dell'Unione Europea. Ce n'è di che trarre conclusioni molto taglienti in merito alle competenze di Clarissa Lombardi anche in materia di geografia umana e politica. In terzo luogo, le testimonianze dirette di cui disponiamo rendono l'acredine "occidentalista" verso gli "zingari" ancora più incomprensibile perché proprio dagli "zingari" è lecito attendersi quei comportamenti di consumo e quella condiscendenza verso la propaganda governativa che vengono correntemente considerate le migliori prove di una avvenuta "integrazione". Ecco cosa scrive Miguel Guillermo Martinez Ball: "Domenica scorsa me ne stavo con degli zingari - se ci tenete, dite pure Rom, questo blog è notoriamente più interessato alla sostanza che al politicamente corretto - i quali si stavano integrando nei Valori Occidentali. Vale a dire, che il ragazzino di sette anni, che di solito non apre bocca, era tutto teso davanti al computer a fare un videogioco in cui un muscoloso nero americano in maglietta picchia e ammazza un gran numero di gente. Il resto della famiglia invece se ne stava a guardare Canale Cinque. Le trasmissioni della domenica pomeriggio, in orario per nonne, badanti, frequentatori dell'asilo e simili. Io la televisione non ce l'ho nemmeno, e quindi se non fosse per gli zingari, manco saprei cosa fanno le reti del Presidente del Consiglio. Ma con gli zingari, succede che devi sopportare non solo di vedere un agnello sgozzato per Herdelezi, ma pure di guardare Mediaset, che è un po' peggio e per me pure un po' più esotico. Vagamente, intuisco che ondeggia uno stuolo di meretrici, puttane, cocotte, baldracche, peripatetiche, lucciole, zoccole, pelande, sgualdrine, bagasce, escort e semplici troie appartenenti trasversalmente a tutti i generi noti alla biologia, e c'è pure Vittorio Sgarbi, con una capigliatura che somiglia ormai a quella di Babbo Natale, che mentre sputa parolacce, si è anche tolto la camicia. Le meretrici e i meretori un po' ridono e ballano e un po' compiono varie azioni caratteristiche del loro mestiere con automobili di lusso, presumibilmente istigando i telespettatori, nonché gli zingari integrandi, al loro acquisto. Da un breve approfondimento su Internet, scopro che ciò fa parte di qualcosa che si chiama Domenica Cinque, dove nonne, badanti e frequentatori dell'asilo possono apprendere informazioni utili come queste:
"Veronica minaccia di querelare la pornostar Laura Perego per non aver avuto una storia di sesso con lei (si dice che le due donne si siano menate dietro le quinte). Massimo dichiara di essere stato una vittima inconsapevole del video hot mostrato la scorsa settimana e che lo ritraeva in atteggiamenti intimi con una sua conoscente. Barbara D’Urso chiarisce che le immagini sono state “rubate” da una web cam nascosta (in movimento!?). Nel frattempo, vengono mostrate le foto “nude look” di Giorgio durante un concorso gay. Il buon Parpiglia è intenzionato ad intraprendere azioni legali contro George e Carmela, in virtù di un dito medio di troppo, mostrato ai suoi fotografi. In più, siamo costretti ad assistere in anteprima alla rissa avvenuta tra Mauro, vincitore del Grande Fratello 10, e il Principe durante la registrazione de La Nostra Avventura.""
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