All'inizio di maggio 2010 qualcuno in vena di dispettucci mette on line un clone del blog di Casaggì, sedicente "centro sociale di destra" e base fiorentina di una formazione giovanile "occidentalista" organica al principale partito del governo attualmente in carica nello stato che occupa la penisola italiana, contro la quale abbiamo avuto, e sicuramente avremo in futuro, non poco da ridire.
Il blog clonato riporta articoli su articoli tratti da questa sede, accompagnati da rielaborazioni grafiche intonate ad un generico dileggio.
La notizia è apparsa sul newswire di Indymedia, sul quale abbiamo riportato questo commento.
Il blog clonato riporta articoli su articoli tratti da questa sede, accompagnati da rielaborazioni grafiche intonate ad un generico dileggio.
La notizia è apparsa sul newswire di Indymedia, sul quale abbiamo riportato questo commento.
Sfotterne uno per educarne cento!
La risposta di Casaggi Firenze -quella vera- non si è fatta aspettare più di qualche ora.
Il suo stesore potremmo chiamarlo "il Capitano" per più motivi: il primo è che "il Capitano" era l'appellativo con cui i suoi adepti ed estimatori definivano il nazionalista rumeno Corneliu Zelea Codreanu (*) che come tutti sanno gode di ampia considerazione in via Maruffi, il secondo -e più attuale motivo- è che... il suo "esercito" è soltanto lui.
Sarà il caso di ribadire che l'esecutivo in carica ha in Casaggì ed in altre organizzazioni consimili dei catalizzatori di consenso sostanzialmente dediti alla diffusione di propaganda e all'organizzazione di claques mediaticamente visibili che contestino politici sgraditi. Una pratica, quest'ultima, caduta dall'uso dopo le elezioni politiche del 2008.
In altre parole, in via Maruffi si ritrovano i pilastri umani su cui si reggono i tagli scolastici della Gelmini, la TAV, i grandi ed inutili lavori, la CIA che fa quel che diavolo le pare, le notti in discoteca di Ignazio Benito Maria La Russa, le mimetiche da operetta di Ignazio Benito Maria La Russa, le passeggiatine in Afghanistan di Ignazio Benito Maria La Russa, l'atteggiamento da paninaro di San Babila di Ignazio Benito Maria La Russa, i comportamenti da pariolino di Ignazio Benito Maria La Russa, l'aggressione all'Iraq, la pretesa-barzelletta del disarmo di Hizbollah, il controllo unificato di mezzi d'informazione che fanno in blocco rimpiangere l'obiettività e la concretezza della Pravda, i campi di concentramento travestiti da CIE, l'appoggio incondizionato a furbacchioni travestiti da imprenditori ed azionisti, gli scudi fiscali per i furbacchioni travestiti da furbacchioni, i rastrellamenti da SS nel distretto tessile pratese, le pacche sulle spalle tra sionisti veccchi e nuovi mentre a Gaza si muore sotto il fosforo, i terremoti-passerella, le carceri infernali, gli sciali miliardari per le festicciole tra potenti, la militarizzazione della vita sociale, il clima artefatto e demenziale di terrore quotidiano, la gigantesca fogna di favori sessuali ed elettorali che costituisce per intero l'arena politica, ed i gendarmi che prendono a calci i ragazzini sotto l'occhio compiaciuto della spazzatura umana che impesta le redazioni amiche.
E l'elenco sarebbe ancora lungo.
Altro che rivoluzionari.
(*) Gianfranco Fini negli ultimi mesi ha assunto il poco comodo ruolo di paria ed appestato, nonostante gli avanti e indietro con il Portico d'Ottavia e con Tel Aviv. Che la base del piddì con la elle annoveri gli estimatori di un simile antisemita arrabbiato è probabile che sia diventato qualcosa di irrilevante.
Il suo stesore potremmo chiamarlo "il Capitano" per più motivi: il primo è che "il Capitano" era l'appellativo con cui i suoi adepti ed estimatori definivano il nazionalista rumeno Corneliu Zelea Codreanu (*) che come tutti sanno gode di ampia considerazione in via Maruffi, il secondo -e più attuale motivo- è che... il suo "esercito" è soltanto lui.
Sarà il caso di ribadire che l'esecutivo in carica ha in Casaggì ed in altre organizzazioni consimili dei catalizzatori di consenso sostanzialmente dediti alla diffusione di propaganda e all'organizzazione di claques mediaticamente visibili che contestino politici sgraditi. Una pratica, quest'ultima, caduta dall'uso dopo le elezioni politiche del 2008.
In altre parole, in via Maruffi si ritrovano i pilastri umani su cui si reggono i tagli scolastici della Gelmini, la TAV, i grandi ed inutili lavori, la CIA che fa quel che diavolo le pare, le notti in discoteca di Ignazio Benito Maria La Russa, le mimetiche da operetta di Ignazio Benito Maria La Russa, le passeggiatine in Afghanistan di Ignazio Benito Maria La Russa, l'atteggiamento da paninaro di San Babila di Ignazio Benito Maria La Russa, i comportamenti da pariolino di Ignazio Benito Maria La Russa, l'aggressione all'Iraq, la pretesa-barzelletta del disarmo di Hizbollah, il controllo unificato di mezzi d'informazione che fanno in blocco rimpiangere l'obiettività e la concretezza della Pravda, i campi di concentramento travestiti da CIE, l'appoggio incondizionato a furbacchioni travestiti da imprenditori ed azionisti, gli scudi fiscali per i furbacchioni travestiti da furbacchioni, i rastrellamenti da SS nel distretto tessile pratese, le pacche sulle spalle tra sionisti veccchi e nuovi mentre a Gaza si muore sotto il fosforo, i terremoti-passerella, le carceri infernali, gli sciali miliardari per le festicciole tra potenti, la militarizzazione della vita sociale, il clima artefatto e demenziale di terrore quotidiano, la gigantesca fogna di favori sessuali ed elettorali che costituisce per intero l'arena politica, ed i gendarmi che prendono a calci i ragazzini sotto l'occhio compiaciuto della spazzatura umana che impesta le redazioni amiche.
E l'elenco sarebbe ancora lungo.
Altro che rivoluzionari.
(*) Gianfranco Fini negli ultimi mesi ha assunto il poco comodo ruolo di paria ed appestato, nonostante gli avanti e indietro con il Portico d'Ottavia e con Tel Aviv. Che la base del piddì con la elle annoveri gli estimatori di un simile antisemita arrabbiato è probabile che sia diventato qualcosa di irrilevante.
La reazione di un altro dei blogger citati, Miguel Guillermo Martinez Ball, merita anch'essa di essere citata per intero.
giovedì, 06 maggio 2010
Casaggì di Firenze, l'ipocrisia antagonista
Mi segnalano un blog, sul quale vengo citato (come fonte) varie volte.
Si tratta di un clone satirico del blog di Casaggì, un gruppo che si autodefinisce il "centro sociale della destra fiorentina".
Non ho idea chi abbia messo in piedi il blog, costruito in gran parte con una raccolta di articoli copiati dal blog dell'amico Io Non Sto con Oriana. Il quale però è anche lui del tutto estraneo a questo blog-clone, che possiamo solo presumere sia nato in ambienti antifascisti fiorentini.
Questo è il blog originale e questo il clone.
In genere, non mi piacciono i cloni o i siti che vivono a rimorchio delle attività altrui, comunque qui l'intento satirico è palese e non dovrebbe ingannare nemmeno un lettore di centrodestra.
Qualche dubbio sulle immagini manipolate nella colonna di destra del blog-clone: alcune sono divertenti, altre esagerano il presunto aspetto teppistico di Casaggì, un circolo che in realtà ha ben altre colpe.
I testi di Io Non Sto con Oriana, ripresi sul blog-clone, sono invece a tutt'altro livello, e colpiscono sanamente dove fa male.
Riassumiamo in due semplici concetti il motivo per cui Casaggì merita la nostra scarsa stima.
Concetto due, i fatti. Il blog di Casaggì invita:
Si tratta di un clone satirico del blog di Casaggì, un gruppo che si autodefinisce il "centro sociale della destra fiorentina".
Non ho idea chi abbia messo in piedi il blog, costruito in gran parte con una raccolta di articoli copiati dal blog dell'amico Io Non Sto con Oriana. Il quale però è anche lui del tutto estraneo a questo blog-clone, che possiamo solo presumere sia nato in ambienti antifascisti fiorentini.
Questo è il blog originale e questo il clone.
In genere, non mi piacciono i cloni o i siti che vivono a rimorchio delle attività altrui, comunque qui l'intento satirico è palese e non dovrebbe ingannare nemmeno un lettore di centrodestra.
Qualche dubbio sulle immagini manipolate nella colonna di destra del blog-clone: alcune sono divertenti, altre esagerano il presunto aspetto teppistico di Casaggì, un circolo che in realtà ha ben altre colpe.
I testi di Io Non Sto con Oriana, ripresi sul blog-clone, sono invece a tutt'altro livello, e colpiscono sanamente dove fa male.
Riassumiamo in due semplici concetti il motivo per cui Casaggì merita la nostra scarsa stima.
Concetto uno, le parole. Il blog di Casaggì commemora:
"Tre anni fa l'eroico martirio di Saddam Hussein".
Concetto due, i fatti. Il blog di Casaggì invita:
Casaggì e Azione Giovani sono in prima linea per cambiare colore a Firenze. Nelle prossime elezioni amministrative del 7 giugno la destra giovanile ha scelto di schierarsi con Giovanni Galli e il centro-destra fiorentino racchiuso ne "Il Popolo della Libertà".Che in italiano forbito, si chiama presa in giro. E pure con la corda di un impiccato.
Hai colto bene il punto.
RispondiEliminaCasaggì e simili non sono una "polizia di complemento per picchiare la gente che si ribella" o cose drammatiche del genere, né ci stanno portando verso la Seconda Guerra Mondiale.
Sono semplicemente i pilastri umani che fanno la loro piccola parte nel tenere in piedi la baracca che descrivi perfettamente.
Devono difendere il proprio investimento, soprattutto emotivo-etnico ("mio nonno era fascista, quindi anch'io...") e in qualche caso concreto (consiglieri comunali e aspiranti tali) per cui ingannano innanzitutto se stessi, con quella che Marx definiva malafede necessaria.
Ovviamente ciò che conta è la realtà concreta, non mistiche identitarie contrapposte: non si tratta di fare sconti a Fassino che prega assieme a Gasparri per la vittoria dell'esercito israeliano a Gaza...
Miguel Martinez
Non so perché appare "la redazione" come firma del commento (almeno a me): a scanso di equivoci, io non sono il redattore di questo blog, ma un semplice ospite!
RispondiEliminaMiguel Martinez
A proposito di La Russa e il degrado
RispondiEliminaMiguel Martinez (che non è la redazione)