Nel pomeriggio del 3 ottobre 2009 si è svolta a Firenze una manifestazione di protesta contro la prospettata realizzazione di un lager sul territorio toscano.
Riccardo Mazzoni scalda una poltrona nella camera bassa, a Roma: grazie a questa importantissima mansione, svolta a spese dei sudditi dello stato che occupa la penisola italiana, Riccardo può permettersi un tenore di vita che la stragrande maggioranza dei sudditi non può neppure immaginare.
Il commento di Riccardo Mazzoni alla manifestazione, organizzata da mustad'afin e composta per intero da mustad'afin, è comparso il giorno dopo sull'amicissimo "Giornale della Toscana", il negletto quotidiano che cura gli interessi della sua greppia, di solito secondo un registro propagandistico talmente pedestre che fa pensare assai più a Streicher che non a Goebbels.
Il fatto che esistano individui cui i lager non piacciono, per Riccardo Mazzoni, dev'essere qualcosa di più di intollerabile: deve essere inconcepibile. Nonostante le valanghe di menzogne rovesciate su tutto e su tutti, nonostante gli sciacallaggi ed i linciaggi mediatici, nonostante l'epidermide femminile esposta in ogni pagina di rotocalco ed in ogni nanosecondo di trasmissione televisiva, qualcuno osa ricordare le oscenità in corso d'opera; davvero incredibile.
In un periodo sgrammaticato, Riccardo Mazzoni rivela quella che a prima vista sembra una profonda -ed ovvia- incompetenza nella comprensione di un mondo a cui fondamentalmente non appartiene e di cui non potrebbe importargli di meno, anche se è da quel mondo che gazzettieri e feccia politica traggono il materiale da trasformare in suffragi e quindi in denaro. Riccardo Mazzoni definisce la manifestazione "un misto tra estremismo, demagogia ed affarismo perché non escludo che questi cosiddettiti (sic) vengano mossi anche da chi ha interesse a gestire i traffici dell'immigrazione clandestini".
In piazza il 3 ottobre non c'era ovviamente alcun trafficante di schiavi di questo genere: più che una prova di incompetenza -della quale non abbiamo comunque alcun motivo per dubitare- l'asserzione è invece una testimonianza della forma mentis "occidentalista", secondo la quale è inconcepibile qualunque azione non sia mossa dal tornaconto. La stessa visione del mondo mostrata a suo tempo da Ehud Gol, l'ambasciatore dell'entità statale sionista trattato con fin troppa signorilità da manifestanti fiorentini ovviamente portati in tribunale e recentemente assolti. Ehud Gol disse che i contestatori erano pagati dai palestinesi.
L'altro periodo che riporta le affermazioni di Riccardo Mazzoni testimonia invece la ferma convinzione di questo "politico" che i confini tra incompetenza e malafede non contino assolutamente niente, purché si sia capaci di conferire un buon grado di perentorietà a quanto si vuole finisca sulle gazzette. Devono insegnarla alle scuole di partito, questa roba. Probabilmente è l'unica materia d'insegnamento.
"I CIE [il nome presentabile dei lager, n.d.a.] sono necessari perché l'accoglienza indiscriminata non è attuabile e soprattutto in questo momento di crisi porterebbe a una pericolosa disgregazione sociale e quindi lo stato che occupa la penisola italiana, come tutti gli altri paesi europei e gli Stati Uniti di Obama che hanno eretto un muro con il Messico sono costretti a contrastare l'immigrazione clandestina".
Traduzione: scaldo la poltrona che scaldo grazie al clima di paura montato tra i sudditi con metodi propagandistici degni di quei regimi totalitari che a parole disprezzo tanto. Io me la passo benissimo, i sudditi no perché li stiamo prendendo in giro da anni senza neanche variare troppo i temi, tanto un albanese o un rumeno o un credente a cui dare la colpa di tutto quello che non torna lo troviamo sempre. A vederne troppi in giro, però, i sudditi potrebbero rendersi conto di non passarsela gran che meglio rispetto a qualcuno che per dormire al chiuso deve forzare l'uscio di qualche sottoscala, e potrebbe venirgli voglia di venire a chiederne conto a me e ai miei commensali. Ci mancherebbe altro.
Si noti che Riccardo Mazzoni appartiene ad una formazione politica che ha tentato di istituire festeggiamenti ufficiali per celebrare l'abbattimento del Muro di Berlino. Il Muro di Tijuana gli sembra assai meno difficile da digerire. E' interessante anche l'asserzione "gli Stati Uniti di Obama". Come se gli Stati Uniti "appartenessero" al presidente in carica. Il tentativo di blindare la frontiera messicana risale, nella sua forma attuale, almeno agli anni Novanta del passato secolo ed essa blindatura -nella realtà dei fatti un colabrodo mortale, dicono- non è certo stata decisa dalla sera alla mattina dall'esecutivo attuale, come questo individuo vorrebbe far credere. Ma per i micropolitici "occidentalisti" l'ubriacone George Bush e la sua cricca di sionisti d'accatto, di falliti, di megalomani e di pitbull col rossetto resta intoccabile, evidenze nonostante: l'occasione per gettare qualche ombra sull'operato dei suoi avversari politici non va dunque perduta in nessun caso.
A parte la disumanità dei vari Mazzoni (quello che ha ringraziato Oriana addirittura con un libro?), la loro è proprio una forma mentis "Stati Uniti di Obama": eh già, chi è a capo di un paese ne è anche il proprietario (la mia Italia, il mio Milan...)
RispondiEliminaChecchè ne dicano quelli della Lega, chi ha invaso la terra america si è comportato in modo opposto con gli indiani originari (e non c'è popolazione più mista)!
Senza contare che, se proprio si deve fare paragoni con altri paesi, i numeri dell'immigrazione a raffronto coi nostri non esistono (100 a 100mila)!