martedì 14 dicembre 2010

Repubblica Islamica dell'Iran e stato che occupa la penisola italiana. Differenze di stile nella classe politica.


Due contrasti palesi, scelti con deliberata perfidia per contrapporre un autonominato esportatore di democrazia ad un eteronominato candidato all'importazione della medesima, magari a mezzo di bombardamento nucleare sionista.

Repubblica Islamica dell'Iran. Parlamentari ascoltano il discorso del presidente Mahmoud Ahmadinejad nel corso della cerimonia di apertura della nuova legislatura a Tehran, 27 maggio 2008 (fonte: wn.com). Nessun comportamento appariscente, nessuna ostentazione di status sociale, contegno conforme a quello che ci si attenderebbe dai componenti di uno dei più importanti consessi del paese. Nella Repubblica Islamica dell'Iran ogni progresso tecnologico viene esibito con giusto orgoglio: ogni postazione ha uno schermo LCD e dispone di spazio necessario a lavorare sul serio.

Stato che occupa la penisola italiana. Mangiaspaghetti ascoltano un discorso del presidente della camera bassa a Roma, 14 dicembre 2010 (fonte: un portale rimasto, per una volta, stranamente a corto di ragazze svestite). Comportamenti degni di un pallonaio domenicale, ostentazioni di mise dal costo astronomico, contegno conforme a quello di una ciurma di pallonieri in gita per andare al pallonaio di un'altra città. Nello stato che occupa la penisola italiana ogni involuzione ottusa viene esibita con giusto orgoglio: Uno con la cravatta agita così un pallottoliere ed ogni postazione dispone dello spazio strettamente sufficente a consultare una rivista pornografica.

Repubblica Islamica dell'Iran. Il presidente Mahmoud Ahmadinejad durante i lavori della Majilis. La foto viene presentata nel contesto di un articolo sulla crisi del 2009 seguita ai discussi risultati delle elezioni presidenziali. L'immagine evidenzia l'attenzione, la consapevolezza e la composta partecipazione di tutti i presenti ai lavori di una delle massime assemblee del paese.

Stato che occupa la penisola italiana. Uno scaldapoltrone "occidentalista" di nome Nino Strano mangia salumi e beve alcolici durante una seduta parlamentare. La foto risale ad un periodo di crisi politica ed evidenzia, al pari dell'articolo che ne descrive le circostanze, l'attenzione, la consapevolezza e la composta partecipazione alla decisione di questioni fondamentali che sono abituali per individui degnissimi rappresentanti dei loro sudditi.


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