Nel giugno 2024 si sono tenute a Firenze le elezioni amministrative, accolte con indifferenza da almeno due elettori su cinque.
Le formazioni "occidentaliste" cinque anni prima non avevano dato prova di particolare attrattiva e tanto meno di particolare efficienza. A Firenze la politica di destra la fa il Partito Democratico e la cosa è nota a tutti. La -spesso presunta- controparte nel 2019 coscrisse un ricco in maglioncino perché impersonasse il volto presentabile di compagini disprezzate e ininfluenti, e lo mandò praticamente da solo a fracassarsi contro il gelo dell'astensionismo e contro la disconferma del voto avverso. Nel 2019 era ancora in corso una mutazione profonda nell'offerta politica "occidentalista", con quello che definimmo il passaggio di bandiera dai liberisti in cravatta ai sovranisti con le pezze al culo. La fine della campagna elettorale attestò che il cambiamento era in buona parte avvenuto, con effetti verificabili sull'efficienza organizzativa; Ubaldo Bocci lasciò i suoi sostenitori senza spumantino tiepido e senza salatini ammosciati perché nessuno si era ricordato di richiedere i permessi per la ZTL per il furgone del catering (qui su Archive).
Cinque anni dopo il signor Eike Schmidt (che è un ricco con la cravatta invece che con il maglioncino) aveva lo stesso compito, tanto semplice quanto improbo: rendere presentabili ciurme e programmi che presentabili non sono.
Questo ha richiesto innanzitutto e ancora una volta di mettere la sordina a individui che tentano di imporre a Firenze una agenda scritta altrove, e quindi aliena prima e ancora che offensiva. Obbedienti, per tutta la durata della campagna elettorale gli esponenti dell'esecutivo in carica nello stato che occupa la penisola italiana hanno tenuto a Firenze un profilo molto basso. Per sperare che il colpo riuscisse doveva sembrare che Eike Schmidt non lo conoscessero nemmeno. Questo non ha impedito che una piccola e miserabile compagnia di guitti imperversasse sul web anche stavolta, con le sue rassegne di cartacce, i suoi inventari di escrementi di cane e la sua esecrazione per ogni caso di marginalità estrema reperibile sulla pubblica via. In tutto questo i materiali disponibili su Welcome to Florence sono stati senz'altro d'aiuto: similia similibus.
L'interesse della compagine "occidentalista" per il bene comune, compendiato come al solito nell'ambiente del pallone, sarebbe stato sottolineato dal colore viola usato senza economia nei materiali di propaganda.
A conferire unitarietà e temibilità di intenti ha pensato invece un certo numero di libagioni fra amici. In almeno un'occasione pare che Schmidt si sia esibito -in pieno giugno- in qualche passo di danza incartato in un abito completo. Quel tipo di combinazione che nei contesti normali si trova a volte a intristire fra le naftaline dell'armadio, a disposizione del personale dei servizi funebri.
Solo che quando non si ha lo straccio di un'idea e quando si opera in un contesto apertamente ostile questa roba non basta.
E difatti non è bastata.
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