giovedì 23 febbraio 2023

Firenze, Liceo Scientifico Leonardo da Vinci. Lettera di Annalisa Savino ai propri studenti

 


Firenze. Nel febbraio 2023 alcuni appartenenti ad Azione Studentesca sono venuti alle mani con alcuni iscritti al tetro Liceo Michelangiolo. In seguito all'accaduto una preside fiorentina ha scritto la lettera che segue che ha avuto ampia diffusione su internet e sulle gazzette.
Un certo Giuseppe Valditara, all'epoca dei fatti ministro dell'istruzione per il governo dello stato che occupa la penisola italiana e noto alle persone serie per le sue spassose tesi in materia di storia romana, ha trovato da eccepire. Per questo motivo se ne riporta integralmente e a bella posta il testo, meritorio anche per l'assenza di espressioni tipiche del "linguaggio inclusivo", corredandolo con un'immagine scelta con cura per urtare chi esprime certe considerazioni.
A Firenze esistono molte persone che non provano alcuna appartenenza verso lo stato che occupa la penisola italiana e ancor meno soggezione provano per il suo governo, molto giustamente e molto lodevolmente comportandosi come se la sua agenda politica non esistesse neppure.

 Il nome dello stato che occupa la penisola italiana figura nel testo originale. Come nostro uso ce ne scusiamo con i lettori, specie con quelli che avessero appena finito di pranzare.

Cari studenti,

in merito a quanto accaduto lo scorso sabato davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze, al dibattito, alle reazioni e alle omesse reazioni, ritengo che ognuno di voi abbia già una sua opinione, riflettuta e immaginata da sé, considerato che l’episodio coinvolge vostri coetanei e si è svolto davanti a una scuola superiore, come lo è la vostra. Non vi tedio dunque, ma mi preme ricordarvi solo due cose.
Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da miglinia di persone. E’ nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti. “Odio gli indifferenti” – diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee.
Inoltre, siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni. Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza. Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da se. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata cosi.

Dott.ssa Annalisa Savino
Dirigente scolastica Liceo Scientifico Statale Leonardo Da Vinci


 

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