Maggio 2019. Lo stato che occupa la penisola italiana si impegna nella propria costituzione al rispetto del cosiddetto "pareggio di bilancio", ed ha degli impegni internazionali da rispettare.
Non certo da oggi.
Non certo da oggi.
A Bruxelles lo sanno, e lo hanno ricordato anche a quelli di Roma.
A Roma comandano un per nulla appariscente docente universitario che certe cose dovrebbe saperle senza che si debba ripetergliele, un sovrappeso divorziato che non è stato capace di laurearsi neppure in sedici anni, e uno di Pomigliano d'Arco.
A Roma comandano un per nulla appariscente docente universitario che certe cose dovrebbe saperle senza che si debba ripetergliele, un sovrappeso divorziato che non è stato capace di laurearsi neppure in sedici anni, e uno di Pomigliano d'Arco.
I tre hanno reagito come primedonne contrariate.
Le persone un po' più serie hanno fatto altre considerazioni.
Paninari al potere. La generazione dei Salvini-Di Maio è quella dei paninari anni '80 caratterizzati dal disimpegno sociale e dall'aureo cazzeggio.
Ora sono al potere e l'aureo cazzeggio è la modalità con cui lo esercitano.
A fronte di una realtà che procede alimentata dalla potente dialettica "materiale" delle cose, troviamo la risposta dei fancazzisti storici che parlano di grembiulini nelle scuole, di sparare al ladro che entra dalla finestra, di chiudere i porti per far dispetto a qualche barcone di migranti, di stampare di nascosto moneta fasulla da rifilare ai creditori, di scrivere e riscrivere decreti sicurezza perché in fondo non si è mai sicuri di niente, di riaprire le case chiuse, di ripristinare il servizio militare anche se le caserme non esistono più.
(Il commentatore thedayafter su Repubblica.)
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