sabato 30 gennaio 2016

La visita a Roma del Presidente della Repubblica Islamica dell'Iran


Verso la fine di gennaio 2016 il Presidente della Repubblica Islamica dell'Iran ha compiuto un viaggio diplomatico in alcune capitali europee.
Le sanzioni economiche che hanno colpito la Repubblica Islamica sono state revocate da pochi giorni, nel quadro degli accordi dei "cinque più uno" sullo sviluppo delle tecnologie nucleari. Dal punto di vista economico la Repubblica Islamica dell'Iran fa gola a molti e per ottimi motivi, dal momento che per decenni qualunque progresso economico ed infrastrutturale vi è andato avanti col contagocce grazie all'abituale intromissione degli "occidentali" e dello stato sionista. Un esempio su tutti, il fatto che dopo poche ore dalla revoca già si discutevano enormi contratti di fornitura con la Airbus Industries.
In occasione della visita di Rohani a Roma la "libera informazione" ha fatto del suo meglio per mantenere intatto il bias negativo che connota qualunque notizia riguardi la Repubblica Islamica dell'Iran e la sua classe politica: innanzitutto ha reperito qualche gazzettiere molesto che cercasse di mettere in difficoltà l'ospite parlando a bruciapelo di "classifiche mondiali della negazione dei diritti" come se la diplomazia internazionale o la politica nel suo insieme fossero una roba di pallone. La cosa è del tutto logica dal momento che nel "paese" dove mangiano spaghetti è diventato impossibile concepire alcunché che richieda spiegazioni più complesse, e l'iniziativa è servita anche a mettere in cattiva luce il personale diplomatico della Repubblica Islamica, ritratto come prontissimo a venire alle mani.
Fino a questo punto però, purtroppo per la "libera informazione", davvero poco per tenere fede agli impegni.
Per fortuna è arrivato qualcosa d'altro.
Le riprese video della visita di Rohani a Roma hanno insistito sul fatto che le statue classiche poste sul percorso di visita erano state schermate.
La cosa ha levato un cicaleccio "occidentalista" durato qualche giorno, ed ha fatto il giro delle "reti sociali" indignando un certo numero di utenti, per lo più della categoria Mamme con Cani e Bambini, Future Mamme con Cani e senza Bambini, Cani con Bambini e Mamme, Bambini con Mamme e Cani ed altre autoschedature del genere: tutte fonti credibili in materia di diplomazia e di politica internazionale. Secondo dinamiche abituali questo cicaleccio ha a sua volta rifornito la "libera informazione" che ha tirato un sospiro di sollievo per aver potuto tener fede alle consegne ed evitare ad ogni costo di affrontare temi di una minima serietà. Il piagnisteo ha accompagnato Rohani anche nella Repubblica Francese, dove un gruppuscolo di "produttori di contenuti" ne ha approfittato per tentare di uscire dall'angolo simulando un'impiccagione fluviale stile linciaggio amriki, purtroppo conclusasi senza conseguenze rilevanti per la poco vestita protagonista.
Per tenere fede agli impegni, la "libera informazione" ha sorvolato sulle norme più elementari non soltanto della diplomazia, ma anche dei rapporti interpersonali, che impongono di fare il possibile per non mettere in imbarazzo un ospite. Ora, nonostante la "libera informazione" si impegni molto nell'asserire il contrario, Rohani non è un dittatore che può contare su un consenso monolitico e fondato sulla sanzione dei contraddittori ad opera degli organismi repressivi dello stato -cosa che non sarebbe certo un'esclusiva della Repubblica Islamica dell'Iran, visto che in "Occidente" è da molti anni sufficiente alzare un po' la voce al pallonaio per vedersela con la gendarmeria- ma un individuo che ricopre una carica elettiva e che ha un certo numero di avversari e detrattori interni che aspettano soltanto di coglierlo in fallo in atteggiamenti non consoni o vietati dalle leggi in vigore nel suo paese.
Di qui le richieste del personale diplomatico.
Le attenzioni di cui il Presidente della Repubblica Islamica dell'Iran è stato oggetto nel corso del suo viaggio diplomatico non presentano nulla di diverso da quanto accade, per esempio, a politici "occidentali" in visita nella Repubblica Popolare Cinese, cui si evita di servire carne di Cane [*].
Persino nei molti casi in cui meriterebbero trattamenti ben peggiori.


[*] Su quella di Mamma e di Bambino non abbiamo informazioni attendibili.

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