giovedì 11 ottobre 2012

Ottobre 2012: finalmente a Firenze esplode la rivolta. Sì, ma sulle gazzette.


Firenze. Armi alla mano, i rivoltosi occupano strade e gangli strategici cittadini.


Nell'ottobre 2012 la "libera informazione" fiorentina è ridotta a riportare in modo meticoloso le schermaglie che un certo Matteo Renzi ha, praticamente ogni giorno, con una vastissima selezione di esponenti mediatici di rilievo anche minimo.
Di questo i giornalettisti sono molto grati a Renzi, grazie al quale si prospetta una lunga stagione in cui essi potranno continuare a copiare ed incollare inutilità dal Libro dei Ceffi riducendo al minimo il rischio di dover affrontare questioni che richiedano quel minimo di impegno o di competenza che nessuno di loro ha la minima intenzione di esibire.
Uno degli esponenti mediatici coinvolti in questo modo così utile e costruttivo di trascorrere il tempo non fa il boiscàut ben nutrito a caccia di miglioramenti di carriera, ma l'amministratore delegato di un grosso gruppo industriale specializzato in autoveicoli.
Nel corso del documentato e dignitoso scambio di vedute con il boiscàut su indicato ha avuto l'idea di minimizzarlo come "Sindaco di una povera città" o qualcosa del genere.
Firenze si è rivoltata.
La foto sopra raffigura dunque la rivolta di Firenze.
La foto sotto, invece, raffigura una rivolta un po' meno gazzettiera.
Così poco gazzettiera che la "libera informazione", costretta a "lavorare" per denigrarle in modo credibile a beneficio della committenza politica, ne derubrica solitamente i protagonisti a terroristi.
La sensazione è che le rivolte che meno piacciono ai gazzettieri siano tra quelle che meglio raggiungono gli scopi. 

Uomini di Hezbollah per le vie di Beirut, maggio 2008 (fonte: Brisbane Times).

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