Firenze(?): una studentessa straniera alle prese con i segreti dell'arte e del restauro.
Firenze. Anche novembre 2010 si apre all'insegna del frignare "occidentalista" su 'nsihurezzeddegràdo: decisamente la pratica politica "occidentalista" non riserva spazio alcuno a possibili sorprese ed in questo costituisce, a suo modo, una certezza su cui fare affidamento.
Abbiamo pensato di cercare qualcosa su blog e siti.
Questa volta lo abbiamo fatto escludendo esplicitamente le fonti mediatiche del mainstream, e rifacendoci per lo più a blog di persone qualsiasi. Quanto abbiamo trovato suggerisce alcune conclusioni interessanti, a partire dalla più scontata.
La più scontata è che l'attribuzione causale del "degrado" cittadino fatta da queste fonti è diametralmente opposta a quella del mainstream "occidentalista". Un'altra conferma della natura indiscutibilmente e totalmente menzognera -e dunque precipuamente satanica- dell'"occidentalismo" e dei suoi fautori.
Al momento in cui scriviamo, Google restituisce 318 (trecentodiciotto) risultati per la sola ricerca "americane ubriache" firenze. Si presenta qui qualcuno di questi risultati.
In rete esiste un certo numero di fonti, su cui "occidentalisti" e gazzettieri tendono a sorvolare, che assesta colpi piuttosto seri al tipo della AmeriKKKan Girl ritratta nel 1951 da Ruth Orkin in una città della penisola italiana. Fonti che forniscono esempi della compostezza, dell'appeal, delle competenze e della costruttività delle "studentesse" amriki che non ha bisogno di commento. In rete abbondano anche giudizi sulla loro disponibilità che coprono tutto l'areale compreso tra l'intraprendenza cinica ed il disgustato puro e semplice.
Da Io amo Firenze: "...Escluse le solite americane seminude e ubriache - stavolta pure in maschera - non c'era molta gente...".
La stessa fonte, per natura stessa dell'argomento trattato, cita passim queste "americane ubriache".
Sul Libro dei Ceffi, qualcuno ha scritto addirittura qualcosa di apposito: secondo costui le amriki ubriache in centro a Firenze "Ormai sono indispensabili nell'ecosistema cittadino".
Su un forum per appassionati di telefonia cellulare:
Canapone: "le studentesse americane a Firenze sono al 99% transatlantici, brutte, perennemente ubriache e cafone...sono le navi scuola degli sfighati [sic] senza pretese, dato che nelle loro condizioni disperate non se la tirano proprio [...]".
Altrove lo stesso autore, nello stesso forum: "io non ho MAI considerato le americagne di Firenze: al 95% sono transatlantici brutti e sguaiati...perennemente ubriache e cafone".
Deapress: Quattro amriki ubriachi aggrediscono gendarmi in borghese. Non ricordiamo alcuna interrogazione o comunicato stampa "occidentalista" a stigmatizzare accaduto e protagonisti: non tutti gli extracomunitari sono uguali.
Commentando su Divergenze, una cui dovrebbe corrispondere il blog In between words rileva: "...finalmente a Firenze aprono posti decenti?! Fino a quando ci ho abitato io (2005), uscire la sera era veramente un problema: i soliti pub del centro, i soliti localacci pieni di americane ubriache,..."
Ha trovato modo di citare certe presenze perfino gente interessata ad un qualcosa che si chiama Disneyland: un tale che si firma Mago Merlino scherza sulla propria sistemazione notturna: "Ok, la notte prima cercherò asilo da qualche parte ... oppure vagherò, sperso, per le strade di Firenze ... in compagnia di studentesse americane ubriache e passeggiatrici".
Chiaracats: "I rumori che mi svegliavano a Firenze erano quelli delle americane ubriache al mattino",...
Su studenti.fi.it, a proposito di un "Mercoledi Universitario allo Yab" (un luogo di cui abbiamo già avuto modo di parlare, e non certo per tesserne le lodi) si riferisce la frase che segue: Ora arriva il Kappa e dice "meglio rimorchiare le 20enni, americane, ubriache e scalze".
Il fiorentino Namib, in un thread in cui si discorre di biciclette e di inter rail, spiega che certi comportamenti paiono costituire la variabile indipendente, con il luogo dove esibirli come mero scenario: "Cork è veramente orribile, morta, colonizzata da ragazze americane ubriache".
E qui ci fermiamo perché una certa aneddotica è abbondantissima.
Non intendiamo infliggerne il peggio ai nostri lettori. Il web riporta anche molti scritti dai quali si desume che le file di coloro che giustificano o trattano con indulgenza chi avesse a trarre vantaggio -in un modo o nell'altro- dalle condizioni di non compos mentis in cui si riduce gente dotata di un concetto tanto settoriale della libertà sono molto nutrite.
Su un forum dedicato ai pallonieri di un qualcosa che si chiama Zenith, il trentunenne SaPa rassicura così un detrattore della Firenze notturna: "hai bevuto? mia mamma ha 60 anni, fino a poco tempo fa si faceva 11km a sera per andare a lavorare, e ti dirà che firenze è sicura. L'unico pericolo nel centro storico fiorentino sono le americane ubriache..."
Su Tuttofamedia Poggy così commenta: "@Paturniosa: io a Firenze ci ho abitato per tre anni quand'ero fuori sede, mi fa piacere sapere che non sono l'unica ad aver notato la PIAGA SOCIALE delle americane ubriache (e senza calze in gennaio)".
Aaron Craig scrive su Feeling fantastic in Florence le righe che seguono: essendo scritte da un amriki stupisce il loro raziocinio; il loro contenuto, proprio perché raziocinante, non piacerà affatto agli "occidentalisti".
Ma a proteggere questi ragazzi da se stessi e le persone che si arricchiscono sulla loro ubriachezza non ci pensa nessuno. Le università negano ogni responsibilità per i ragazzi al di fuori delle ore di classe, i locali (nonostante le promesse di alcune) continuano a riempirli fino all'inverosimile, la burocrazia del comune fa si' che tanti eventi alternativi (e "puliti" dal punto di visto di alcool) non possono essere messi in atto per la mancata possibilità di avere permessi - insomma, si -- non va bene che i ragazzi bevono cosi' tanto, ma onestamente, che altro offriamo in questa città?
Diventare uno stato di polizia non funziona nemmeno. Almeno che non si mette al bando la vendita di birra anche alla Standa, i ragazzi troveranno un posto per comprare. Aiuta che un negozio in via Faenza offre 10 birre per 8 euro? No. Ma i ragazzi comprerebbe lo stesso anche a prezzi più alti.
Ragazze cui i segreti dell'arte e del restauro interessano un po' meno.
Posso dire la mia?
RispondiEliminaA mio parere c'è una via di mezzo fra le vomitevoli e volgarissime ragazzotte americane briache del centro di Firenze e le ugualmente vomitevoli, agghiaccianti e disgraziate ragazzotte armate fino ai denti di quella teocrazia di merda dell'Iran. Ora, che per stigmatizzare il comportamento di alcune sciamannate dell'Ohio o dell'Oregon tu ricorra a due tizie che sembrano la versione femminile di Rambo con qualche versetto del Corano (o che cazzo è) in più, mi sembra -come dirti- un pochino esagerato.
Sinceramente, vedere quella foto mi ha provocato fastidio e sai bene che non te la mando a dire, mai e in nessuna occasione. Se proprio si vuole contrapporre qualcosa o qualcuno al "degrado" che le studentesse americane gonfie di alcool provocano (ma non sono soltanto studentesse: ci sono anche numerosissimi *studenti*, vorrei ricordartelo per esperienza quotidiana personale), non ci trovo nulla di costruttivo e reale nel proporre due bare semoventi con armi da guerra e occhiali scuri. Io sarei per la Repubblica Socialista dell'Iran, sorry. Saluti.
NB. Fra l'altro, trovo che l'iraniana alla destra nella foto somigli notevolmente al generale Jaruzelski!
RispondiEliminaCerto che è "un pochino esagerato": si tratta d'altronde di qualcosa di fatto scopertamente di proposito.
RispondiEliminaLe immagini sono state scelte con estrema cura in modo da rappresentare due opposti che più opposti non potessero essere, e suscitare nei lettori qualche reazione diversa dalle solite.
Obiettivo pienamente raggiunto in considerazione del fatto che l'interesse di Venturik si è immediatamente manifestato.
Altro problema, l'iconografia della "Repubblica Socialista dell'Iran", che a suo modo è esistita e continua ad esistere e viene presentata nell'immagine in link, non differiva poi molto: http://www.iran-e-azad.org/english/nla/images/womenNLA.jpg
Bah, ti dico che il mio interesse non hai certo bisogno di...manifestarlo in questo modo, visto che sono anni che lo provo. Altrimenti non starei a leggerti tutti i santi giorni. Sinceramente la trovo, almeno per come la penso io, una provocazione del tutto inutile. Ma è un mio pensiero, e tale rimane. Direi che può andare così, fermo restando che se a Firenze vedessi in giro due vestite come le iraniane di cui sopra mi preoccuperei un po' di più che per le americane ebbre...
RispondiEliminasono stata citata nell'articolo:) (e mi fa comunque sia piacere) bhe le americane hanno riguardo all'alcol un approccio particolare nel senso che in america c'è proibizionismo, è logico che venendo in italia a studiare o in vacanza si sfasciano d'alcol, come chiunque sia un fumatore va ad amsterdam e si fa un botto di canne. se si divertono loro..almeno non si mettono al volante ma vanno scalse per le vie di dante. anche se rompono i coglioni all'alba e mi svegliano:)
RispondiEliminaChiaracat, se ne deduce dunque che nel paese della "libertà", quello che la democrazia la esporta perfino, non si è padroni di farsi una birra in santa pace. Cosa della quale si hanno anche testimonianze di prima mano.
RispondiEliminaIl che fa pensare una volta di più che il vocabolo "libertà", in certi contesti e specialmente nell'àmbito della comunicazione politica "occidentalista", abbia un significato del tutto particolare.