giovedì 30 settembre 2010

AmeriKKKa 2010. L'esercito più potente del mondo... ed elettori come questo.



Da Repubblica, un trafiletto ed un'immagine ripresi peraltro da centinaia di fonti in lingua inglese.

Gli agenti della polizia di Davenport, nell'Iowa, hanno arrestato David Jonathan Winkelman [quarantotto anni, n.d.a.] per non essersi presentato in aula per rispondere all'accusa di aver guidato un veicolo senza il consenso del proprietario. La foto segnaletica della polizia ha poi fatto il giro del mondo facendo diventare David una involontaria celebrità. La causa? Il tatuaggio sulla fronte dell'uomo: il logo di una stazione radio ("93 Rock" e "Quad City Rocker") che David, credendo a una trovata pubblicitaria di un Dj che prometteva un bel po' di soldi a chi si fosse fatto tatuare sulla fronte il nome della radio, si era fatto imprimere 10 anni prima [coinvolgendo nella cosa, riferiscono altre fonti, anche il proprio figlio. N.d.a.]

Il presidente amriki viene eletto da un collegio di elettori di secondo grado, a loro volta designati dal voto popolare. Secondo la costituzione, il presidente è anche -se non soprattutto, verrebbe da pensare- il comandante in capo delle forze armate: invia gli ordini ai vari comandi militari tramite l'ufficio del segretario alla Difesa e, affiancato dai capi dell'esercito, della marina, dell'aviazione e dei Marines, prende decisioni sulle strategie militari, gli armamenti e gli stanziamenti da destinarsi al settore.
L'arsenale nucleare amriki, di cui hanno responsabilità i rappresentanti politici eletti da individui come questo, conterebbe 9960 (novemilanovecentosessanta) testate, 5500 (cinquemilacinquecento) delle quali tenute in condizioni di pronto impiego operativo.

2 commenti:

  1. Pensi che in Italia ci sia gente più furba? Non si tatuano in faccia il nome del primo pirla in cui credono perché costa... che credevi! Noi abbiamo le pezze al culo.

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  2. Qui non si tratta, stando al gazzettame, di qualcuno che credeva in qualcuno o in qualcosa.
    O meglio: si tratta di qualcuno che credeva... che tatuandosi un logo sulla fronte avrebbe ricevuto del denaro.

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