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Il primo articolo, il 23 settembre 2010, celebra roba di pallone fatta da undici strapagati vestiti di viola; quando quelli vestiti di viola non pallonano, di solito c'è una macchina di gendarmi con sotto un titolo del tipo "arrestato negro". In questo caso l'elogio istituzionale spetta a un pompiere, e il securitarismo d'accatto a due rapinatori maldestri.
Il servilismo verso i potenti e il mantenimento di quel clima artefatto di terrore sociale che permette alla politica "occidentalista" di vivere evitando con ogni cura di occuparsi di problemi concreti hanno, presso i gazzettieri di piazza Ghiberti, il curioso nome di "stampa libera" o roba del genere. Va anche notato che refusi, strafalcioni e clamorosi errori di ortografia sono una costante per questa gazzettina, e questo nell'epoca dei correttori ortografici.
A questo giro ci si è messa anche la malasorte. Non sappiamo con quale criterio vengano scelti gli "annunci Google" destinati alla pubblicazione, e non abbiamo neanche idea di chi possa essere interessato a sapere che per trentun euro è possibile morire a Mirabilandia...
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