Traduzione da Strategic Culture, 27 ottobre 2024.
È probabile che presto scoppi un conflitto su larga scala fra stato sionista e Iran, dice il ministro della Difesa dello stato sionista Gallant. La guerra avrà inizio quando lo stato sionista lancerà l'attacco che incombe da tempo. Gallant ha promesso che l'attacco contro l'Iran sarà "letale, preciso e soprattutto sorprendente", e ha aggiunto che l'Iran "non capirà nemmeno cosa gli è successo e in che modo".
In che modo. Una espressione rivelatrice.
A tutt'oggi non c'è traccia della risposta letale promessa da Gallant. Sembra che lo stato sionista, che inizialmente aveva attribuito importanza a una risposta rapida e diretta, stia aspettando che le batterie di missili anti-balistici THAAD vengano installate e che le truppe statunitensi che le gestiranno arrivino nello stato sionista.
Il THAAD probabilmente non è in grado di capovolgere la situazione. Il 1 ottobre l'Iran ha dimostrato la sua capacità di saturare e sopraffare le difese aeree sioniste lanciando due successive salve di missili balistici. Il dato fondamentale sull'arrivo del THAAD è che da un lato lo stato sionista è a corto di missili da intercettazione e dall'altro che impelagare gli Stati Uniti in una guerra tra USA e Iran è molto più importante per Netanyahu che rispettare i tempi.
Le batterie THAAD paradossalmente potrebbero fare proprio questo, attirare gli Stati Uniti nella guerra. Con le forze statunitensi ora dispiegate sul terreno a sostegno della propria cinetica azione militare contro l'Iran, lo stato sionista inserisce di fatto una cordoncino di innesco statunitense nel dramma bellico: se dei soldati statunitensi dovessero essere uccisi, gli Stati Uniti si ritroverebbero in guerra con l'Iran e si sentirebbero obbligati a reagire con forza alla morte dei loro soldati.
Netanyahu vuole questa guerra da venticinque anni. Ora può vederla prendere forma concreta, proprio davanti ai suoi occhi. Inoltre dal suo punto di vista arriva in una congiuntura favorevole: poco prima delle elezioni presidenziali statunitensi, in cui quasi tutti i candidati stanno facendo a gara per dichiarare la propria fedeltà allo stato sionista.
Per essere chiari, non si tratta di roba con cui scherzare. Potrebbe evolvere in un ampio conflitto con la Russia, se Teheran dovesse essere minacciata. Il genocidio dello stato sionista a Gaza e il bombardamento disumano -al di là di ogni legge di guerra- dei civili in Libano per costringerli a sottomettersi al terrore hanno trasformato la Russia in un partner dell'Iran a tutti gli effetti. La Russia ha quindi lavorato duramente per integrare le difese iraniane con i propri sistemi di difesa di punta.
Il ruolo della Russia tuttavia si limiterà probabilmente alla fornitura di ISR (Intelligence, Surveillance, Reconnaissance), a quella dei più aggiornati sistemi per la guerra elettronica, a qualche missile e forse a quella di qualche batteria da difesa aerea S-400, anche se il loro arrivo in Iran non è stato confermato.
L'interesse principale dei russi sarà quello di verificare le prestazioni di queste armi contro un attacco da parte dello stato sionista.
Se dovessero funzionare bene, darebbero un notevole impulso alla deterrenza generale russa.
E qui sta il punto chiave: per i sionisti e per i neoconservatori ameriKKKani, il percorso per tagliare le zanne a Mosca passa dalla sconfitta e dalla decapitazione di Tehran. Una vittoria dell'Iran -la vittoria della Resistenza, quindi- farebbe l'interesse della Russia.
Portato all'euforia dall'eliminazione da parte dello stato sionista di gran parte dei vertici di Hezbollah e rincuorato forse da segnali non autorizzati (e sbagliati) per cui l'Iran che potrebbe rispondere in modo superficiale a un attacco sionista, la squadra di Biden potrebbe considerare a portata di mano la nascita di un nuovo Medio Oriente a guida sionista.
Lo Stato Maggiore del Pentagono interverrà per fermare la marcia verso il conflitto, come ha fatto per i piani di escalation di Blinken in Ucraina? Sembra improbabile. Finora gli USA hanno sostenuto senza riserve lo stato sionista. E hanno accettato di inviare le batterie THAAD.
Lo Stato Maggiore avrà certamente percepito il forte sentimento filosionista del Congresso, in netto contrasto con il crescente disincanto nei confronti dell'Ucraina.
Tuttavia affrontare l'Iran -sostenuto da Russia e Cina- non è cosa da poco: si può davvero vincere? E se così non lo fosse? E se lo stato sionista perdesse e quindi gli USA perdessero? Sarebbe un terremoto, un'umiliazione che scuoterebbe il mondo occidentale.
Un commentatore, James Kroeger, prevede in modo intrigante che "l'attacco dello stato sionista, se arriverà, sarà un altro attacco fatto per decapitare. Questa volta eseguito in modo ancora più sbalorditivo di quello messo a segno contro Nasrallah".
Il Pentagono non approva i piani delle forze armate dello stato sionista per attaccare i giacimenti petroliferi iraniani e nemmeno l'industria nucleare nel sottosuolo, ma i casi in cui ha fornito sostegno allo stato sionista quando ha preso di mira i leader della Resistenza che fa opposizione allo stato sionista sono stati molti. Le forze armate dello stato sionista non hanno forse appena usato ottantadue bombe statunitensi da duemila libbre a Beirut per uccidere Nasrallah con la piena complicità degli Stati Uniti?Come concetto di base, è probabile che gli Stati Uniti approvino e magari permettano un attacco che elimini i principali leader iraniani a Teheran, nella convinzione che l'Iran sarebbe troppo stordito per rispondere con un attacco da guerra totale contro stato sionista. Dopo tutto, cosa ha fatto l'Iran dopo l'uccisione di Nasrallah? Ha attaccato alcune basi aeree delle forze armate dello stato sionista, ma in modo da non uccidere nessuno. Questo ha forse dissuaso lo stato sionista dall'osare attaccare nuvamente l'Iran?Ciò che il Pentagono non approverebbe è il ricorso ad armi nucleari per decapitare il governo iraniano, perché potrebbe essere sufficiente a scatenare la guerra totale che il Pentagono tanto teme. Ma cosa succederebbe se l'astuto stato sionista, dopo aver accettato l'assistenza dell'AmeriKKKa in un'operazione con cui sferrare un attacco con una bomba convenzionale del tipo bunker buster contro la Guida Suprema, decidesse per proprio conto di lanciare anche un'atomica tattica o strategica su Teheran che devasti completamente la catena di comando iraniana?L'intento dello stato sionista non è quello di evitare una guerra totale con l'Iran, ma quello di scatenarne una. E l'uso di una testata nucleare su Tehran farebbe proprio questo. Garantito al 100%. Bibi sa che dopo un tale attacco, se l'Iran risponderà attaccando lo stato sionista con ogni mezzo a disposizione, sarà in grado di far approvare al Congresso una dichiarazione di guerra contro l'Iran.Gli Stati Uniti e il Dipartimento di Stato [insieme al Congresso] verrebbero prima mobilitati per negare il fatto che siano state usate armi nucleari, e poi per caricare emotivamente le scuse sul perché lo stato sionista abbia dovuto usarle "per difendersi". Il tema che ripeteranno all'infinito? "Povero stato sionista, minacciato di annientamento dai terroristi, ha fatto ricorso alle uniche armi che gli rimanevano per sconfiggere il Male contro cui stava combattendo...".
Follia? Sì. La follia di Netanyahu. Eppure, l'enigmatica formulazione di Gallant su un attacco "letale, preciso e soprattutto sorprendente: l'Iran non capirà nemmeno cosa gli è successo e in che modo" costituisce una strana formulazione che si adatta perfettamente a questa tesi di Kroeger.
Una grande incognita: Il Pentagono sarà in grado di prendere una posizione e di rifiutare di adeguarsi? Il Pentagono si è sempre opposto a una guerra totale tra Stati Uniti e Iran. Per quale motivo? Perché tutte le guerre iniziate per azzardo negli ultimi anni hanno avuto come risultato la sconfitta dell'AmeriKKKa.
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