Il 29 agosto 2012 abbiamo cominciato a interessarci ad Avaaz, una realtà che potrebbe causare qualche fastidio a noi che siamo scopertamente favorevoli a cose come la lapidazione delle adultere di Tabriz o la vessazione delle lesbiche siriane.
Per verificare la serietà di Avaaz sono bastati un paio di giorni, trascorsi a tenere conto del numero -e soprattutto della qualità- delle adesioni ottenute da un appello in cui si chiede alle autorità legislative dello stato che occupa la penisola italiana di abolire la luce rossa dei semafori e il relativo obbligo di arresto della marcia per veicoli e pedoni.
Il testo della petizione è stato tratto da un quesito referendario presentato nel 1995 dalla rivista satirica Cuore allo scopo di "spazzare via tutti i lacci e lacciuoli burocratici che hanno finora bloccato gli investimenti in campo stradale".
Questo non per rendere evidente il fatto che in vent'anni nulla è cambiato nella scriteriata idiozia del legislatore (cosa di cui non c'è alcun bisogno) ma per contribuire ad un mondo a tanti colori in cui le persone possano muoversi liberamente.
La libertà di muoversi deve trionfare sulle odiose restrizioni imposte da una
rossobruna legislazione nazianarcoislamocomunista
intrisa di uno stalinismo sconfitto dalla storia.
rossobruna legislazione nazianarcoislamocomunista
intrisa di uno stalinismo sconfitto dalla storia.
Sono bastati un paio di giorni per raccogliere più di cinquecento adesioni; naturalmente Avaaz permette di interessare di ogni battaglia di civiltà l'altrettanto serio Libro dei Ceffi e l'ancor più costruttivo Cinguettatore.
Si riportano qui le istruzioni fornite da Avaaz per gestire la petizione, che sono un miscuglio tra l'invito ad arrangiarsi e una lezione di lobbismo spicciolo.
Consegnale di persona
Puoi scegliere di inviare la petizione tu stesso scaricando la lista delle firme e consegnandola al destinatario. Per farlo, segui le istruzioni qui sotto.
Scarica le firme
Clicca il tasto qui sotto e scarica il PDF con i dati dei firmatari.
Invia un'email al destinatario
Scrivi un messaggio al tuo destinatario dal tuo indirizzo email personale e allega il PDF. Assicurati di non essere offensivo e includi una esplicita richiesta in modo da far capire loro di cosa stai parlando e cosa i firmatari vogliono che lui faccia.
Continua a seguirlo
Se il tuo destinatario è come la maggior parte delle persone, potrebbe essere impegnato e non accorgersi dei nuovi messaggi di posta elettronica. Chiamalo e assicurati che abbia ricevuto e preso nota delle firme: puoi cogliere la telefonata come un'opportunità per coinvolgerlo ancora di più.
Consegna delle firme
Se abiti vicino al tuo destinatario, puoi considerare l'idea di consegnargli la petizione di persona. Puoi stampare le firme o consegnargliele in via telematica.
Insisti finché non ottieni il risultato che vuoi
Magari la petizione è l'unica cosa di cui hai bisogno per vincere la tua battaglia ... oppure no. Ora che hai inviato la petizione e ottenuto un bel po' di sostegno, puoi pensare alla prossima mossa per aumentare la pressione!
Avaaz.org è intestato al signor Matt Holland della Avaaz Foundation, con sede al numero 84 di Quai de Jemmapes a Parigi (il telefono però smbra che sia amriki: +1.9173883988).
Al numero 84 di Quai de Jemmapes è possibile che vi siano anche un sottoscala o una soffitta di quelli che fino a non troppi anni fa ospitavano i dissidenti veri che tiravano avanti tra sigarette senza filtro e samizdat, ma a prima vista (secondo lo stradario di Google) ci si trova un classico palazzo parigino dall'aspetto facoltoso, sede di un'organizzazione per l'imprenditoria alternativa, quella che dice di conciliare economia e sviluppo umano.
A questo "La Ruche" fanno capo varie organizzazioni con dei bei logo colorati.
Speriamo che non siano tutte come quella del signor Holland, che pensa -o più probabilmente vuole che si pensi- che le autorità legislative di uno stato sovrano dovrebbero tenere conto della volontà popolare incarnata da progressisti combattivi come la finlandese Mika Katsi o il mongolo Va Fangul, che insieme al britannico Lee Mortache si sono uniti alla statunitense Mary Poppins ed ad altri cinquecento e passa nomi di tutte le provenienze, al punto che
i firmatari andavano da persone famose come Kevin Costner a semplici cittadini come Conto Offshore (dalle Bahamas) e il Nano Gongolo; c’erano esponenti della cultura (da Cecco Angiolieri ad Alvaro Vitali); del mondo dello sport (da Mario Balotelli ad Anders Behring Breivik); della politica (dal Mulla Omar ad Augusto Ugarte Pinochet); della religione (dal Dalai Lama a Padre Pio, passando per tutti i papi dei primi due secoli) e persino appartenenti a diverse specie (da Lonesome George a Kanzi).
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