lunedì 10 novembre 2008

Vladimiro Poggi: un campione d'"Occidente"


Scrivevamo pochi giorni fa che gli eletti -e ancor di più i candidati- "occidentalisti" nascondono un campionario agghiacciante di guitti, sciacquette, maneggioni, casi umani, ignorantelli, pregiudicati, minus habentes, irresponsabili e zerbini dominato da individui la cui unica guida sono l'interesse privato e l'impunità.
Il bello dell'avere a che fare con certa gente è che non occorre attendere tempi biblici per assistere all'avverarsi di facili profezie. L'otto novembre 2008 un certo Vladimiro Poggi, dirigentegiornalisteppresentatoretelevisivo gurdjieffiano e soprattutto -non è uno scherzo- Assessore alla Sicurezza del comune di Caorso, è stato beccato con la coca come un disgraziato qualsiasi. E fin qui nulla di male; in un mondo in cui le sostanze stupefacenti sono entrate nell'uso della maggioranza della popolazione e sono anche un costituente non eliminabile dell'economia globalizzata, la cosa non è certo fuori dal mondo. E poi possono sempre avergli servito una polpetta avvelenata; non sarebbe la prima volta che succede. Il problema comincia quando, con poca fantasia ma anche minor fatica, si inserisce "vladimiro poggi" in un motore di ricerca su Internet. Ora, di solito gli arresti avvengono beccando più o meno di sorpresa l'interessato; una nostra conoscenza completamente priva di agganci con la Firenze che conta apprese di avere sul collo una sentenza di due anni passata in giudicato solo da un controllo di documenti, e finì a Sollicciano con cinque euro in tasca e i calzini da cambiare. Vladimiro Poggi se l'è vista un po' meglio perché invece che essere semplicemente scaraventato in galera è stato solo associato alla locale casa circondariale, che è tutta un'altra cosa, ed è stato rimesso in libertà veloce veloce, dopo neanche tre giorni. Ma non ha avuto il tempo di chiudere vladimiropoggi.splinder.com. Ci sono tante cose interessanti, sul suo sito. Piccinerie politicanti contro la "sinistra", lodi di Bettino Craxi, fastidiose litanie sull'"etica", omelie vescovili, evviva bambineschi, bandierine pro Tibet ed una nutrita e rivelatrice lista di link che esamineremo più nel dettaglio. Il Nostro, ovviamente, a suo tempo ha sposato senza discussioni la causa della "lotta al terrorismo", che come tutti sanno è una dottrina geopolitica che consiste nell'approvare, avallare e facilitare qualunque cosa permetta all'AmeriKKKa e ad Israele di bombardare e invadere paesi, radere al suolo città, rapire le persone, torturarle e imprigionarle per anni col puro e semplice giustificativo dell'arbitrio.
Intanto, nel caso il sito venisse malauguratamente chiuso togliendo all'utenza l'esempio di un tanto illuminato caso di integrità morale, timor d'Iddio, spirito di servizio, ferrea coerenza e totale dedizione al bene pubblico, riportiamo qui per intero la biografia di questo giovane campione d'"Occidente". Se ne ammirino dunque le attività, le frequentazioni, il fervore culturale.

Nome: Vladimiro Poggi. 34 anni, docente di comunicazione, dizione della lingua italiana e public speaking, fondò a Roma nel 1994 il Partito Socialista Riformista insieme all'on. Fabrizio Cicchitto (oggi Presidente del gruppo "Il Popolo della Libertà" alla Camera dei Deputati) ricoprendo per due anni la carica di Segretario nazionale dei Giovani (sezione nazionale ''Walter Tobagi'') e distinguendosi, già nel 1995, per la proposta di revisione della Legge 194 con la chiara ammissione che l'aborto non è una conquista sociale ma la soppressione di una vita; eletto Consigliere comunale a Piacenza nella coalizione di centrodestra, ha ricoperto le cariche di Capogruppo Consiliare e di Vicepresidente dei Trasporti pubblici piacentini. Attualmente è Assessore Comunale di Caorso (Piacenza). Ha ideato e condotto per cinque anni "La Terra di Mezzo", il primo talk show di attualità cristiana del piacentino, realizzato da Blacklemon presso il cinema President di Piacenza. Dal dicembre 2004 al Giugno 2007, è stato il Portavoce nazionale del "Centro Popolare Europeo", movimento culturale che poneva come obiettivo principale della sua attività la costruzione del partito unico del centrodestra. In occasione del referendum sulla fecondazione assistita ha ricoperto la carica di Responsabile Stampa e Comunicazione del Comitato Provinciale "Scienza e Vita" a difesa della Legge 40. Nel 2005 ha curato e condotto "DECODER", trasmissione di approfondimento politico e sociale, in onda su Teleducato. Nel 2006 e nel 2007 ha condotto "CUORE", la trasmissione televisiva settimanale di attualità e politica, in diretta, ogni mercoledì sera, su Telecolor. Dal 2004, è opinionista del quotidiano di Piacenza, "La Cronaca". E', inoltre, opinionista del nuovo portale d'informazione "Piacenza Day". Nel 2007 è stato autore e conduttore della nuova trasmissione di critica sociale "Piacenza libera!" in onda ogni settimana su Telecolor. In occasione delle elezioni comunali di Piacenza 2007, è stato il Portavoce unico del candidato sindaco e del centrodestra piacentino. Dal marzo 2007 è Vicepresidente dell'Osservatorio Nazionale Impresa e Territorio - http://www.osservatorioimpresaeterritorio.com/. Dal 7 febbraio 2008 scrive e conduce il nuovo programma televisivo di politica e società "Gotham City", appuntamento settimanale in diretta, ogni giovedì in prima serata, su Telecolor (canale 34 Uhf: Piacenza, Cremona, Mantova, Parma, Lodi, Milano sud, Brescia, Bergamo, Lago di Garda). Dal luglio 2008 collabora come editorialista con il quotidiano nazionale LAB, organo del Nuovo Psi del Popolo della Libertà. In qualità di dirigente nazionale dell'Osservatorio per l'Impresa, cura e coordina lo sviluppo del Centro Studi impegnato nella definizione delle proposte della piccola e media impresa in relazione all'Expo 2015 che si terrà a Milano. Dal 1 settembre 2008 conduce PRIMARETE VILLAGE, una trasmissione, in diretta, d'approfondimento e di discussione delle notizie del giorno su Primarete Lombardia (canale 60 uhf), tutti i lunedì, mercoledì e venerdì, dalle ore 22 alle ore 23 (il blog della trasmissione all'indirizzo http://www.1retevillage.splinder.com/)


Vladimiro Poggi: un esempio di coerenza militante

I link del sito? Chissà come salteranno di gioia, fiere di tanta considerazione, Alleanza Cattolica, gli amici del Panzerpapst, la Conferenza Episcopale, la devozione al Sacro Cuore di Gesù eccetera eccetera eccetera. Chi avrebbe mai detto che un micropolitico piacentino bene in carne, sorpreso con nemmeno dieci grammi di coca in macchina e dunque pesce infinitesimo nel vasto oceano degli ingabbiati fosse capace di interessi tanto vasti.


3 commenti:

  1. Dunque, il babbo l'era un comunista di sicuro, visto che l'ha chiamato Vladimiro.

    Lui ha fatto prima il socialista, poi il Moderato, poi il Cattodestra e infine il Cocadestro.

    Miguel Martinez

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  2. Ce ne sono a stormi, di elementi così.
    Ora: vuol dire il rosarione con quelli della sanpiodecimo? Faccia pure, che problema sarà mai.
    Vuol divertirsi alle festicciole e si porta dietro il conquibus? E chi se ne frega; non faccio mica il gendarme.

    Le due cose insieme, però, no.

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  3. Caro INSCO,
    poiché anche qui citi Gurdjieff, ti scrivo qui.
    Ho dedicato un post al tuo eccellente Giornalismo e "libertà", del quale ti ringrazio e dal quale ho tratto pure qualche stralcio. Te ne trascrivo una parte, scusandomi se i link (contrassegnati dal simbolo ©) qui non appaiono. Se vuoi, li trovi qui. Inoltre spero che la piccola critica finale, indirizzata peraltro anche a me, non ti sia dispiaciuta troppo.
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    Al riguardo, m'ha colpito un post di Nassreddin (lo chiamo così perché questo era il suo pseudonimo, in molte belle pagine del sito Io non sto con Oriana, alcune delle quali, come questa, confluite nel blog omonimo).
    Chi parla (cfr. ©, da leggere a tutti i costi) è un "letterato persiano" dei primi anni del '900.
    [...]
    Quel che m'ha colpito non è tanto l'ineccepibilità dell'analisi di quell'immondizia che è diventata l'«invenzione», rubata ai cinesi, di Gutenberg, quanto il suo risalire ad un secolo fa.
    Sai, chi non abbia qualche dimestichezza coi giornali di quel tempo (ed un topo di biblioteca come me ce l'ha) stenta a rendersi conto del baratro che li separa da quelli d'oggi. Voglio dire che, se quelli erano già veleno, questi che cosa sono?
    Per nostra fortuna, nella Sua infinita pietà, il Signore non ha voluto farci valutare appieno la nostra abiezione e, vuoi grazie al calo della memoria, vuoi grazie allo sviluppo della presunzione (che mi sembra il solo dato obiettivo di crescita, nel progresso), ci permette di pensarci superiori agli antichi.
    Neppure Nassreddin, come del resto noi due, sfugge a questa sorta di cecità. Così conclude infatti la sua introduzione al brano di cui t'ho presentato un breve stralcio: "Lasciamo al lettore il compito di trarre conclusioni, ferma restando l'ingenuità dell'autore originale, secondo il quale tra giornalismo e 'detentori di potere' esisterebbe competizione".
    Ora, sebbene in una società rigidamente gerarchica «competizione» sia un termine poco idoneo (a meno che non lo si intenda etimologicamente, nel senso di "direzione comune [verso un solo obiettivo]"), bisogna pur dire che questa c'era, nei bei tempi andati, i letterati essendo subordinati ad una regalità legittimata dall'alto, anziché dal basso (dal sacro, anziché dal profano; da Dio, anziché da Satana). Più che ingenuo, quindi, il "letterato persiano" si mostra poco lungimirante,* perché è proprio nella sua epoca che crollano le ultime vestigia dello stato tradizionale (impersonato per me dal califfo e, per te, dall'imperatore sacro e romano).

    * In effetti, gli si può rimproverare solo il non aver capito che i moderni 'detentori di potere' non hanno nulla da spartire con i loro predecessori. A conferma di ciò, nel medesimo brano si legge che "le élite delle civiltà di un tempo non avrebbero mai permesso che una simile anomalia continuasse così a lungo". E così continua. "Ciò che dico d’altronde può venire confermato da informazioni che ci sono giunte circa l’interesse che provavano per la letteratura quotidiana i dirigenti del nostro paese, non tanto tempo fa, nell’epoca in cui eravamo fra le grandi potenze, nell’epoca cioè in cui Babilonia ci apparteneva ed era l’unico centro di cultura universalmente riconosciuto.
    Secondo queste informazioni, anche laggiù esisteva una stampa quotidiana, sotto forma di papiri stampati, in quantità limitata, naturalmente. Ma a questi organi letterari potevano collaborare soltanto uomini di una certa età, che fossero qualificati, conosciuti da tutti per i loro sicuri meriti e la loro vita onesta. Esisteva perfino una regola secondo la quale questi uomini venivano ammessi ad adempiere alla loro carica soltanto dopo avere prestato giuramento".

    Per finire, se è vero che anche i più biechi 'detentori di potere' hanno qualche interesse a salvaguardare la salute psichica dei propri sudditi, non foss'altro che ad usum delphini, ci si può chiedere quale sia lo scopo finale di quelli odierni, impegnati solo nell'istupidimento collettivo. Cupio dissolvi? Muoia Sansone con tutti i filistei? Chissà. Certo è che mostrano un tale odio verso il genere umano da far pensare che non ne facciano parte. Su ciò, cfr. ©. D'altronde, uno stato che permette certe cose - cfr. © - e ne scoraggia l'alternativa - cfr. © - è davvero disumano.
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    Ciao. E grazie di nuovo.

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