Lo stato che occupa la penisola italiana ha sempre voluto che per fruire della propaganda e della pubblicità vomitata dalle televisioncine i sudditi si separassero ogni anno da una certa somma.
Il danno e la beffa, praticamente.
Chi scrive non ha mai voluto in giro per casa arnesi di quel tipo e ciò nonostante è stato ogni anno destinatario di una letterina multilingue che gli ricordava l'obbligatorietà dell'esborso; ci si è sempre ben guardati dal degnare il mittente del minimo segno di vita. In dieci anni abbiamo potuto così contare su circa mille e duecento euro da spendere altrimenti: libri, vacanze, elargizioni liberali alla società per la soppressione fisica dei cialtroni e tante altre cose utili.
Nel 2016 sono stati introdotti dei sostanziali mutamenti legislativi. In pratica si presume che chi ha la corrente in casa -loro per chiarezza scrivono di "un'utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui il soggetto ha la propria residenza anagrafica"- abbia anche uno di quei cosi, salvo esplicita dichiarazione contraria da ripetere ogni anno ("...No, non ho televisori, non ne ho mai avuti, non mi interessa che mentre mi riposo o mentre mangio qualche ben vestito mi illustri le meraviglie delle vostre bombe al panzanio o mi cianci a giornate intere di palloni e pallonate... è chiaro o preferite che vi faccia un disegnino...?").
A fine marzo 2016 sono state rese pubbliche le modalità ed il modello da compilare ed inviare per evitare il pagamento. In caso contrario a partire da luglio e da ora in poi i governativi si prenderanno ogni anno cento euro in più sulle bollette.
In link sono presenti al momento in cui scriviamo tutti i dettagli necessari e tutte le scadenze.
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