domenica 12 gennaio 2014

Firenze: il Nuovo Pignone assume duemila animatori


La crisi dell'editoria ha drasticamente ridotto il numero di foglietti "occidentalisti" in circolazione ed è stato molto istruttivo vedere torme di gazzettieri da sempre fautori di "liberismo" e di "libero mercato" pietire misericordia affinché la politica -vale a dire i soldi dei sudditi- evitasse loro di provare de visu gli effetti di quel darwinismo economico che li entusiasmava tanto.
A Firenze è sopravvissuta "La Nazione", della cui "autorevolezza" come fogliettino "occidentalista" nessuno ha mai seriamente dubitato; messi fuori gioco i concorrenti, ha potuto proseguire su una linea editoriale fatta di ciance, inviti alla delazione, editoriali forcaioli, delazioni vere e proprie e soprattutto pallonate, palloneggi, pallonerie e pallonieri.
Il tutto, infarcito da una tale incompetenza ciarliera che i casi di umorismo involontario come quello della foto sono impossibili da contare.
Il Pignone -meglio, il Nuovo Pignone- è un grosso stabilimento industriale ed in un contesto normale attirerebbe la candidatura di metalmeccanici, tecnici e ingegneri; dalla locandina de "La Nazione" pare invece di capire che si prospetti a breve l'assunzione di duemila animatori.
Mica male, come effetto della deindustrializzazione.

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