23 gennaio 2011: il Presidente della Repubblica Islamica dell'Iran Mahmoud Ahmadinejad
in visita nella città di Rasht (fonte: CS Monitor).
in visita nella città di Rasht (fonte: CS Monitor).
Da Ynet News.
Meridor: l'Iran non ha mai dichiarato di voler spazzare via Israele.
In un'intervista ad Al Jazeera il vice Primo Ministro ammette che Ahmadinejad non è stato citato correttamente e che non ha mai detto che Israele deve essere cancellato dalla carta geografica. Gli Stati Uniti: l'Iran sta cedendo sotto sanzioni che lo paralizzano.
Dudi Cohen, 17 aprile 2012.
Il ministro per la sicurezza dello stato e per l'energia atomica Dan Meridor ha detto ad Al Jazeera che l'Iran non ha mai dichiarato di voler "spazzar via Israele dalla carta geografica", come ripetutamente affermato dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu.
Parlando al canale televisivo arabo Meridor, che riveste anche la carica di vice Primo Ministro, ha detto che i politici iraniani "condividono più o meno tutti, dal punto di vista ideologico e religioso, l'assunto secondo il quale Israele è un qualcosa che va contro natura, e che non è destinato a sopravvivere". Ha aggiunto poi che "Essi non dicono 'Noi lo spazzeremo via' ma (piuttosto) 'Israele non sopravviverà, è come una formazione cancerosa che deve essere rimossa'. Essi hanno ripetutamente affermato 'Israele non ha alcuna legittimazione, non dovrebbe esistere'.
Nel 2005 al presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad fu attribuita l'affermazione secondo la quale israele avrebbe dovuto "essee spazzato via dalla carta geografica", ma in seguito emerse che la traduzione delle sue considerazioni, publicata dalle agenzie di stampa in tutto il mondo, non era corretta. In realtà Ahmadinejad stava citando la guida della rivoluzione islamica del 1979: "L'Imam ha detto che il regime che occupa Gerusalemme deve svanire dalla pagina del tempo".
Interrogato da Al Jazeera in merito alla possibilità di un attacco sugli impianti nucleari iraniani e sull'esplodere di una guerra in Medio oriente, Meridor ha detto che Israele non vuole la guerra, ma ha aggiunto anche che l'Iran deve abbandonare le proprie ambizioni nucleari.
Intanto gli Stati Uniti hanno respinto lunedi la richiesta iraniana per un alleviamento delle sanzioni, affermando che la Repubblica Islamica deve prima rispondere in modo "concreto" alle preoccupazioni sollevate dal suo programma nucleare.
Il portavoce del Dipartimento di Stato Mark Toner ha definito la recente tornata di colloqui svoltisi ad Istanbul tra l'Iran e le maggiori potenze mondiali "un primo passo positivo". I colloqui hanno posto fine a quindici mesi di stallo nei negoziati sullo sviluppo del nucleare iraniano.
Toner ha affermato che i colloqui hanno rappresentato un primo passo nella direzione giusta, e che resta molto lavoro da fare. "Nessuno sta prendendo in considerazione l'alleviamento o la cancellazione di alcuna delle sanzioni in vigore", ha detto.
Rispondendo all'asserzione di Netanyahu secondo la quale l'Iran ha adesso cinque settimane in più per continuare ad arricchire uranio senza limitazione alcuna, Toner ha detto che "Abbiamo messo in piedi contro l'Iran le più forti sanzioni della storia, e prima dell'estate esse conosceranno un ulteriore inasprimento".
"L'Iran sta cedendo sotto sanzioni che lo paralizzano, ed ha per questo un incentivo in più per presentarsi al tavolo dei negoziati con qualche proposta pratica", ha aggiunto.
Toner ha detto che gli Stati uniti, sulla scia di un'intento espresso dal ministro per la politica estera della UE Catherine Ashton, stanno pensando a contraccambiare eventuali aperture da parte dell'Iran.
"Vogliamo che l'Iran compia qualche passo avanti con proposte concrete; se questo avverrà cercheremo -così affermava grosso modo la Ashton- di contraccambiare", ha affermato Toner.
Lunedi il Primo Ministro iraniano Ali Akbar Salehi avev adetto che tutta la questione potrebbe arrivare a soluzione velocemente se l'Occidente compisse un gesto di buona volontà allentando le sanzioni. Salehi ha anche suggerito che l'Iran potrebbe fare delle concessioni sulla questione dell'arricchimento ad alto livello dell'uranio, una delle questioni che più preoccupano le potenze occidentali.
Intanto il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov ha detto durante un incontro con il consigliere per la sicurezza nazionale Yaakov Amidror che ulteriori giri di vite a spese dell'Iran dopo l'iniziale tornata di colloqui con le potenze mondiali sulla questione nucleare sarebbero "pericolosi".
All'articolo ha contribuito Yitzhak Benhorin
In un'intervista ad Al Jazeera il vice Primo Ministro ammette che Ahmadinejad non è stato citato correttamente e che non ha mai detto che Israele deve essere cancellato dalla carta geografica. Gli Stati Uniti: l'Iran sta cedendo sotto sanzioni che lo paralizzano.
Dudi Cohen, 17 aprile 2012.
Il ministro per la sicurezza dello stato e per l'energia atomica Dan Meridor ha detto ad Al Jazeera che l'Iran non ha mai dichiarato di voler "spazzar via Israele dalla carta geografica", come ripetutamente affermato dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu.
Parlando al canale televisivo arabo Meridor, che riveste anche la carica di vice Primo Ministro, ha detto che i politici iraniani "condividono più o meno tutti, dal punto di vista ideologico e religioso, l'assunto secondo il quale Israele è un qualcosa che va contro natura, e che non è destinato a sopravvivere". Ha aggiunto poi che "Essi non dicono 'Noi lo spazzeremo via' ma (piuttosto) 'Israele non sopravviverà, è come una formazione cancerosa che deve essere rimossa'. Essi hanno ripetutamente affermato 'Israele non ha alcuna legittimazione, non dovrebbe esistere'.
Nel 2005 al presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad fu attribuita l'affermazione secondo la quale israele avrebbe dovuto "essee spazzato via dalla carta geografica", ma in seguito emerse che la traduzione delle sue considerazioni, publicata dalle agenzie di stampa in tutto il mondo, non era corretta. In realtà Ahmadinejad stava citando la guida della rivoluzione islamica del 1979: "L'Imam ha detto che il regime che occupa Gerusalemme deve svanire dalla pagina del tempo".
Interrogato da Al Jazeera in merito alla possibilità di un attacco sugli impianti nucleari iraniani e sull'esplodere di una guerra in Medio oriente, Meridor ha detto che Israele non vuole la guerra, ma ha aggiunto anche che l'Iran deve abbandonare le proprie ambizioni nucleari.
Intanto gli Stati Uniti hanno respinto lunedi la richiesta iraniana per un alleviamento delle sanzioni, affermando che la Repubblica Islamica deve prima rispondere in modo "concreto" alle preoccupazioni sollevate dal suo programma nucleare.
Il portavoce del Dipartimento di Stato Mark Toner ha definito la recente tornata di colloqui svoltisi ad Istanbul tra l'Iran e le maggiori potenze mondiali "un primo passo positivo". I colloqui hanno posto fine a quindici mesi di stallo nei negoziati sullo sviluppo del nucleare iraniano.
Toner ha affermato che i colloqui hanno rappresentato un primo passo nella direzione giusta, e che resta molto lavoro da fare. "Nessuno sta prendendo in considerazione l'alleviamento o la cancellazione di alcuna delle sanzioni in vigore", ha detto.
Rispondendo all'asserzione di Netanyahu secondo la quale l'Iran ha adesso cinque settimane in più per continuare ad arricchire uranio senza limitazione alcuna, Toner ha detto che "Abbiamo messo in piedi contro l'Iran le più forti sanzioni della storia, e prima dell'estate esse conosceranno un ulteriore inasprimento".
"L'Iran sta cedendo sotto sanzioni che lo paralizzano, ed ha per questo un incentivo in più per presentarsi al tavolo dei negoziati con qualche proposta pratica", ha aggiunto.
Toner ha detto che gli Stati uniti, sulla scia di un'intento espresso dal ministro per la politica estera della UE Catherine Ashton, stanno pensando a contraccambiare eventuali aperture da parte dell'Iran.
"Vogliamo che l'Iran compia qualche passo avanti con proposte concrete; se questo avverrà cercheremo -così affermava grosso modo la Ashton- di contraccambiare", ha affermato Toner.
Lunedi il Primo Ministro iraniano Ali Akbar Salehi avev adetto che tutta la questione potrebbe arrivare a soluzione velocemente se l'Occidente compisse un gesto di buona volontà allentando le sanzioni. Salehi ha anche suggerito che l'Iran potrebbe fare delle concessioni sulla questione dell'arricchimento ad alto livello dell'uranio, una delle questioni che più preoccupano le potenze occidentali.
Intanto il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov ha detto durante un incontro con il consigliere per la sicurezza nazionale Yaakov Amidror che ulteriori giri di vite a spese dell'Iran dopo l'iniziale tornata di colloqui con le potenze mondiali sulla questione nucleare sarebbero "pericolosi".
All'articolo ha contribuito Yitzhak Benhorin
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