martedì 20 agosto 2019

Radio Studio 54 sequestrata dalla gendarmeria. Un'altra volta.



“Per non parlare dei paesi musulmani, africani che sapete benissimo in che modo le trattano. Vengono qui in Italia a fare il loro porcaccio comodo e a squartare e a mangiare, questi cannibali, mostri, stupratori, violentatori, spacciatori fatti venire dal Partito Democratico”.

Robe come questa rovesciate in radio da un anno all'altro secondo un certo Andrea Asciuti, insegnante e consigliere per la Lega al Comune di Firenze, compendierebbero le "posizioni politiche della destra".
Ci guardiamo bene dal contraddirlo, anzi.
Purtroppo la gendarmeria e il potere giudiziario sono meno propensi a transigere, e il 19 agosto 2019 la scandiccese Radio Studio 54 è stata messa un'altra volta in condizioni di non nuocere.
Il signor Gheri Guido è stato trattato come era prevedibile che venisse trattato. Diciamo pure che gli è andata anche bene per diverso tempo, perché si è comportato come meglio credeva per sette anni.
Ci sono cose che non si devono fare, per esempio asserire che una parte consistente della popolazione pratica il cannibalismo o che una parte altrettanto consistente della stessa popolazione sia immune dalle attenzioni della gendarmeria e/o della giustizia penale.
Nel primo caso si afferma una cosa falsa e denigratrice, nella seconda una cosa falsa che, al netto di tutto quanto il resto, rivela come minimo competenze nulle anche nei principi elementari dell'ordinamento giuridico in vigore nello stato che occupa la penisola italiana.
Ora, il signor Gheri ha sempre scelto i suoi bersagli con oculatezza, evitando spesso di fare nomi e cognomi e pescando in gruppi sociali troppo marginali o troppo occupati a tirare a campare per avere tempo, modo e soprattutto voglia di confutare le ciarle con cui ostruisce i suoi palinsesti. Di conseguenza è riuscito per anni a fare giornata evitando le grane più grosse.
Solo che quando si fa una regola di vita della denigrazione altrui certi incidenti di percorso vanno messi in conto.
Nello stato che occupa la penisola italiana esiste un organo del potere giudiziario chiamato "Procura della Repubblica"; vi lavora gente che è estremamente appassionata di esposti e di denunce, e che è ipso facto buona cosa contrariare il meno possibile.
Una regola elementare che il signor Gheri ha evidentemente pensato valesse solo per i negri.
Invece vale per tutti quelli che si fanno beccare, e non è nemmeno la prima volta che la cosa gli viene fatta presente.
Secondo le gazzette il signor Gheri ha fatto le cose perbene: oltre a ricevere una visita da parte della gendarmeria, che ha sistemato le cose in modo da costringerlo a trovare un altro sistema per passare le giornate, ha rimediato anche una querela per diffamazione. Non si passano le giornate stravaccati davanti a un microfono a dare di sciancati agli avvocati che hanno avuto il torto di averti come cliente, anche perché i giurisperiti sono un autentico genus irritabile in pieno possesso delle competenze e degli strumenti necessari a far passare un guaio a chicchessia. Ormai si fa tutto per via telematica quindi non occorre nemmeno scomodarsi per arrivare in cartoleria a comprare qualche foglio uso bollo.
Questi guai di solito non si traducono in esperienze detentive, per cui il signor Gheri eviterà per quanto è dato sapere di vivere periodi poco esaltanti in ambienti in cui si dorme male e si mangia ancor peggio; hanno invece un impatto molto considerevole su conti correnti, finanze personali e disponibilità di beni e di risorse.
In pratica, se insisti più che tanto ti riducono in condizioni tali che l'acquisto di qualcosa di più di un po' di pane e di una scatoletta di tonno può diventare cosa su cui ponderare attentamente. E dovrai incolparne solo la tua caparbia cialtroneria dal momento che la giustizia è una cosa, la legge un'altra (spesso opposta) e che nei rigori della legge incorre non chi delinque, ma chi si fa beccare, con buona pace delle idiozie che la marmaglia "occidentalista" vomita a getto continuo nei mass media e in quelle vergognose autoschedature per buoni a nulla che sono le "reti sociali".
Anche in questo campo pare che il signor Gheri abbia conseguito risultati notevoli grazie alla propria spregiudicata intraprendenza, accumulando -sempre secondo le gazzette- un buon numero di pendenze.
C'è da auspicare che stavolta dovrà mettersi a cercare un lavoro vero.
Chi scrive, neppure nel più cieco degli slanci di solidarietà ne approverebbe l'assunzione in prova come raschiatore di pavimenti nello spaghettificio che c'è all'angolo.


Aggiornamento (7 settembre 2019). Secondo alcune gazzette locali la reazioncina del signor Gheri, che si è mosso piuttosto male ed è anche andato a dirlo in giro, gli ha fruttato un'ulteriore denuncia per calunnia nei confronti dei gendarmi che sono andati a imporgli di stare zitto.
A Scandicci devono avere soldi da buttare.


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