mercoledì 2 luglio 2014

Quando della "libertà di informazione" si può fare tranquillamente a meno. Salvo di Grazia e il "metodo Stamina".


Nel luglio 2014 alcune circostanze della vita quotidiana ci ricordano praticamente per caso l'esistenza degli apparecchi televisivi.
Ci sono molte persone che ne ritengono indispensabile il possesso: ne emanerebbe tra le altre cose la voce della "libertà" personificata.
Nello stato che occupa la penisola italiana il mainstream televisivo è stato per molti anni ripartito in due: da una parte un organismo statale, dall'altra un arsenale mediatico "occidentalista". Nel corso del tempo sono diventati indistinguibili, per cui una persona seria non ha alcun motivo per mettersi in casa un rubacorrente di quel genere, il cui possesso sarebbe persino gravato da tasse.
Insomma, pare che il non possedere uno di quegli affari ci abbia impedito di tenerci al corrente su una battaglia di libertà di primaria importanza, cui la televisioncina "occidentalista" -ma anche quella sedicentemente diversa, che non si fa mai mancare nulla- avrebbe tirato la volata fino a limiti estremi.
Con molta calma il signor Salvo di Grazia, medico, ha seguito la vicenda del cosiddetto "metodo Stamina" ed una volta calmatasi la tempesta di ciance ha pubblicato sul suo MedBunker lo scritto che segue.
Alla fine degli anni Novanta le televisioni offrirono molto spazio ad un "metodo Di Bella" anch'esso argomento di una ponderata trattazione sullo stesso blog.
Ad unire le vicende, entrambe orchestrate in momenti di difficoltà dell'"occidentalismo" politico, ci sono l'incompetenza e la malafede degli elegantoni che ne propalavano la causa: allora come oggi la telefeccia ha usato toni che le hanno consentito di tacciare di assassino di bambini chiunque osasse dissentire, secondo la prassi abituale del gazzettismo "occidentalista". Il percolare di tutto quanto nei "social media" ha consentito ad una innumerevole torma di scansafatiche di unirsi a costo zero al linciaggio della "scienza ufficiale"; l'ottima memoria del web consentirà senz'altro di tenerne conto.
Di tanta "libertà di informazione" e degli strumenti necessari a farsene complici si può tranquillamente fare a meno.

Nel testo che riportiamo integralmente viene nominato più volte lo stato che occupa la penisola italiana; come sempre ce ne scusiamo con i nostri lettori, specie con quanti avessero appena finito di pranzare.


3 maggio 2014
Stamina e media: vergognarsi? Macché...

Della vicenda Stamina ne abbiamo sentito parlare abbastanza, ma quando tutto sembra svanito, ecco che nuovi particolari sembrano rinnovare l'interesse per questa storia. Non particolari scientifici dei quali, in questo esempio di cattiva scienza ed interesse personale, non c'è mai stata traccia, ma notizie e comportamenti che sembrano coltellate nei confronti di chi si è chiesto come abbia fatto un simile scempio a diventare "cura" all'interno di un ospedale pubblico.
Dalle carte pubblicate (relative alla chiusura delle indagini della magistratura) dalla procura di Torino si scopre, tra le altre cose, come alcuni dei (pochissimi) medici che si erano più esposti in pubblico "a favore" della presunta terapia, davanti ai magistrati facciano dei passi indietro clamorosi, repentini: chi si "vergogna" di essersi espresso positivamente perché in realtà non conosceva neanche la cura e chi ammette di essersi fatto "coinvolgere" dalla vicenda mediatica.

 Le dichiarazioni ai magistrati di tre medici che avevano parlato di "miglioramenti" sui bambini grazie al "metodo Stamina" (nomi oscurati da me)

Dei medici che si fanno coinvolgere dai media? Altri che non conoscevano la cura?
Incredibile ma vero, questi professionisti prendono le distanze e la sicurezza che mostravano nelle decise e pubbliche dichiarazioni di efficacia che arrivavano nelle case di milioni di italiani scompare così, in un attimo, lontano dalle telecamere ma immediatamente. I grandi miglioramenti di quei bambini urlati a destra e sinistra a favore di luci e microfoni e su Facebook (nuova frontiera della scienza cialtrona), scompaiono nell'asetticità di un ufficio del tribunale. Nel frattempo si scopre che Vannoni cercava di convincere i diplomatici dell'isola di Capoverde ad ospitare la sua falsa cura e per rendersi più credibile si faceva accompagnare da un falso medico e compagna (falsa infermiera), che bella scena, davvero edificante, pensare che dei genitori affidino a tali mani i loro bambini è scoraggiante.
Il nome del falso medico era già noto alle cronache visto che testate, anche nazionali, lo descrivevano come "assistente del prof. Di Bella" e prescrittore dell'altra presunta cura, mescolata con la tintura di iodio e l'argento colloidale (tutto fa brodo), con la quale guarisce malati di tutti i tipi meritandosi anche un'intervista su "Il Giornale", che lo dipinge come un eroe senza macchia e dai successi incredibili, parliamo di cancro eh? Ma non c'è niente di cui vergognarsi.
Ce le beviamo tutte noi italiani, in TV e sui giornali finiscono dei falsi eroi che piacciono al popolo perché il popolo di quelli ha bisogno e lo spettacolo deve continuare.
A proposito di spettacolo: ma che fine hanno fatto Le Iene, il programma che mesi fa lanciò proprio mister Vannoni?
Per un po' hanno abbandonato l'argomento ed ora si dedicano alle diete che guariscono il cancro, anche di questo ha bisogno il popolo dal mondo dello spettacolo. A chi ha chiesto a Giulio Golia (inviato delle Iene che ha realizzato tutti i servizi su Stamina) se avesse qualcosa di cui vergognarsi, il buon Giulio ha risposto per le righe, niente da fare, non c'è niente di cui vergognarsi ed in un attimo cancella un anno di servizi televisivi appassionati, sguardi ammiccanti e musichette sulle facce dei bambini malati nei quali ha raccontato di una presunta cura, mai dimostrata che serviva a "salvare" quei bambini.
Nel frattempo Vannoni e vannoniani si presentano alle elezioni, sia mai che qualcuno si vergogni a mettere in lista persone del genere, convinti che qualcuno disposto a votarli ci sarà sempre, non c'è niente di cui vergognarsi.
Non siamo in una commedia surreale, siamo in Italia, paese di inventori ed esperti da tastiera, nel quale ci sono giornalisti che pubblicizzano falsi medici e programmi televisivi che vendono bambini e malati in cambio di ascolti. Questa gente è finita in parlamento, i nostri politici hanno discusso quanti soldi pubblici spendere per loro, molte persone malate ci hanno creduto e persino dei giudici, individui che amministrano una cosa chiamata "giustizia", hanno ritenuto giusto obbligare dei medici a somministrare una falsa cura. Giustizia è fatta.
Intendiamoci, qui fino ad oggi nessuno è colpevole ma è proprio questo il punto: non stiamo parlando di un rigore non assegnato nel derby di calcio, ma di cure somministrate a persone malate in un ospedale pubblico. Se anche Vannoni fosse il peggior criminale nazionale, nulla aggiungerebbe o toglierebbe all'attendibilità delle sue "staminali segrete", non è questo il punto, sono ben altri.

PRIMA di somministrare la "cura segreta" nelle sale operatorie di un ospedale, bisognerebbe sapere cosa si sta somministrando, conoscere i suoi effetti, essere sicuri dei rischi, prima, non dopo. Per questo PRIMA di tutto questo, spacciare per cura salvavita o per terapia qualcosa che non ha nemmeno un test al suo attivo è criminale. Vannoni ha semplicemente venduto il suo prodotto, questo è commercio, di prodotti falsi o illusori ne conosciamo tantissimi e qualcuno che ci prova esisterà sempre, ma esistono persone ed organismi che dovrebbero proteggere le fasce più deboli da queste illusioni. Per questo, a prescindere dalle eventuali colpe di Vannoni ci sono altri che dovranno rispondere della loro superficialità, a partire dagli spettacoli televisivi che hanno confuso la cronaca con la pubblicità ingannevole per finire con chi, amministratore della cosa pubblica, ha permesso un simile scempio.

Prima di Stamina, alle Iene c'era il "veleno di scorpione cubano", la cura anticancro che non ha curato nessuno ma ha permesso a decine di truffatori e speculatori di organizzare viaggi della speranza ed importazioni illecite di flaconi d'acqua semplice venduti come "terapia". La stessa cosa successa con il "metodo Zamboni", lanciato sempre dalla stessa trasmissione televisiva, un'altra presunta cura, stavolta per la sclerosi multipla. Anche lì c'erano i "guariti" che poi con il tempo sono scomparsi (esattamente come i "guariti" di Vannoni, svaniti nel nulla), cosa ci sarebbe di vergognoso in tutto questo? Assolutamente nulla, Golia fa benissimo a dire di non vergognarsi.

Le Iene è un programma di intrattenimento, varietà, un contenitore tra uno spot ed un altro, Golia fa spettacolo, non informazione scientifica e muove in fondo l'economia ed il commercio, come quello delle decine di piccoli ambulatori e cliniche private in Italia ed all'estero che vendono "trattamenti" per la sclerosi multipla, illusori, inutili, pericolosi, ma che fanno guadagnare tanti soldi, (di guarigioni nemmeno l'ombra, ci mancherebbe), che ci sarà mai da vergognarsi, la TV ed i giornali "raccontano storie", non sono certo congressi scientifici.
O qualcuno pensa di scegliere le proprie cure in base ai servizi in televisione?
Infatti la lezione non è servita a nulla.

Le Iene ora hanno iniziato a diffondere l'idea che basti una dieta vegetariana per guarire dal cancro (però mi raccomando, si aggiunge l'aloe, da sola non funziona, sembra...dicono...raccontano), ci sono pure i testimoni.
Certo, il primo "testimone" interpellato si era curato in ospedale ed è vissuto 11 anni grazie a questo fino ad ora, ma vuoi mettere la storia della dieta con quella del ricovero in ospedale tra infermieri scorbutici e sveglie all'alba?
Il secondo ed il terzo stanno purtroppo peggiorando, ma il primo peggiora perché ha iniziato a fumare il sigaro ed il secondo perché è tornato a mangiare carne (non scherzo, dicono proprio così), quindi che vergogna o scuse, le cose le dicono chiare, anzi, le raccontano chiare, spettacolo, storie strappalacrime, avventure emozionanti.
Pensate che bellissima trama: aveva un tumore, mangia frutta e verdura con frullati di aloe e guarisce, poi fuma un sigaro toscano e sta di nuovo male, non è bellissimo come lancio pubblicitario pure con il finale triste a sorpresa?
Cosa c'è di strano in tutto questo?
Nulla. Se qualcuno davvero si beve la storia del professore di lettere bravo e buono spuntato dal nulla che cura tutte le malattie neuromuscolari o del veleno di scorpione che fa sparire il cancro, se c'è gente che crede che basti mangiare lattughe e carote per guarire dal cancro, non conta nulla, ognuno fa le sue scelte. Persino quella di bere "l'acqua alcalina", come diceva la dottoressa (sempre "raccontata" dalle Iene) che con lo sguardo fisso alla telecamera elencava le proprietà miracolose di quella è che una vera e propria bufala (ma fa spettacolo ed ora organizza corsi a pagamento).
Che Vannoni abbia ricevuto centinaia di migliaia di euro da una casa farmaceutica, che abbia ammesso di aver preteso dei pagamenti dai suoi "pazienti" (non è un medico, ma non importa) che con la sua cura non sia guarito nessuno, non importa, sono particolari che rovinerebbero la storia da raccontare, la ridurrebbero ad ordinaria vicenda da giornalino di periferia, qui servono i "miracoli", le speranze, le persone che si alzano dalla sedia a rotelle.

Nel frattempo nascono come funghi centri di "terapie naturali", dopo le cliniche che "riaprono le vene" come nel "metodo Zamboni, le cliniche ucraine che guariscono con le staminali non si contano e le farmacie che vendono i dosaggi corretti del "metodo Di Bella" come se tutte le altre fossero gestite da poveri incompetenti, sono sempre lì, come di associazioni "pro Stamina" se ne contano decine, qualcuna organizza pure viaggi della speranza (a pagamento, mica gratis, la pubblicità costa) e poi vai con le collette non-si-sa-per-cosa, in mezzo a tutto questo ci si dovrebbe vergognare per uno che vende diete per guarire dal cancro o macchinari che "alcalinizzano il sangue"?
C'è da vergognarsi se esistono agenzie di viaggio specializzate nella compravendita di "flaconi di veleno di scorpione cubano" (che contengono solo acqua, sono ultradiluiti, acqua e niente altro)?
Che poi, diciamocela tutta, ma che ci importa, la pellaccia è vostra cari miei, siete voi che avete creduto alla pubblicità televisiva, peggio per chi ci crede.

Pensate che il giorno in cui vi sveglierete capendo che l'erba gatta non cura il cancro potrete prendervela con Le Iene o con il giornale? Ingenuotti, quelli raccontano storie, non sono medici né scienziati ed i medici e gli scienziati (quelli che non vanno in TV) ce l'avevano detto, vi avevano avvertito e voi li avete insultati, non li avete voluti ascoltare.
Arrivate ad essere talmente ingenui da pensare che i giornalisti che pubblicizzano la dieta alcalina o il "metodo Di Bella" si curino con le pozioni magiche? Oppure pensate davvero che praticamente tutti gli scienziati ed i medici del mondo vi somministrino veleni e di nascosto si curino con le erbe e le staminali magiche? Ci credete proprio?
Qualcuno ancora ha dubbi, si appella alla deontologia: possibile che stampa e televisione si prestino a cose così delicate? Non pensino alle conseguenze?
Un giornalista o un programma televisivo hanno certo il dovere di "raccontare" le storie, ma avrebbero anche quello di documentarsi, informarsi, indagare, approfondire, non dico tanto, ma almeno il minimo, a maggior ragione su temi delicati e seri, oppure se non si capisce ciò che si vuole trattare chiedere a chi ci lavora, usare molto tatto, stare attenti ad ogni minima parola. La stessa cosa che dovrebbero fare tutte quelle persone che solo perché "noti" al pubblico hanno sostenuto Stamina nonostante tutte le contraddizioni.

Il giornalista, lo showman, non deve farlo solo per correttezza e dignità, non solo per fare il proprio lavoro con amore e senso del dovere, ma anche perché domani quei falsi medici e quelle false cure potrebbero usare anche i loro figli per i loro scopi, potrebbero essere una trappola anche per quelli che con tanta leggerezza e superficialità, parlano di "cura" senza neanche sapere cosa significa. Essere corretti professionalmente, oltre che valore personale è un dovere morale che prevede grandi responsabilità.
Ma anche questa ingenua illusione crolla subito.
I giornalisti ed i conduttori televisivi sono stati ampiamente messi in guardia da chi si occupa di scienza e medicina, si è scomodato addirittura un premio Nobel, sono stati in tanti ad esporsi a spiegare, criticare e dall'altro lato una selva di "opinionisti", cantanti, attrici, showmen che hanno detto la loro, chissà con quali competenze sull'uso delle staminali o sull'attendibilità scientifica di un cura.
Qualche domanda il giornalista, a questo punto, dovrebbe pure farsela, potrebbe semplicemente rendersi conto di aver sbagliato ed accettare il consiglio di chi è competente, se non lo fa quali possono essere le spiegazioni oltre all'ignoranza o all'incapacità di accettare il proprio errore?
Così, quando qualcuno chiede di "vergognarsi", la risposta è chiara: non si vergognano.
Credo anche io non ci sia alcun motivo di vergognarsi, devono invece preoccuparsi dei danni che stanno facendo.
Crescere una generazione di creduloni, di spettatori e lettori "mordi e fuggi", formare un pubblico ingenuo, superficiale, acritico, è un pericolo per tutti. Quel pubblico saranno i professionisti di domani (del prossimo domani), i futuri giornalisti, medici, giudici, governanti e politici. Formare una generazione ignorante è preoccupante.
Preccupatevi perché un giorno, in un ospedale, quando uno dei vostri figli starà male, potrebbe trovare quello che gli propina l'infuso di lattughe per guarire dal cancro e se questo non bastasse, una bella bevuta di veleno di scorpione omeopatico non guasta mai, basta uno che ne parla in TV, la giusta quantità di pubblicità ed un insieme di incapaci, non ci vuole tanto. Un pendolino magico al posto dell'ecografia? Una seduta spiritica al posto di un consulto tra specialisti? Aspettate con fiducia, prima o poi capiterà.

Pensate di cavarvela? Non siatene certi, questa gente non si fa scrupoli e potreste sentirvi dire "non avremo pietà di voi", già successo e questi sono molto più protetti di chi fa il suo lavoro in maniera seria, pubblica, poiché deve rispondere ai propri datori di lavoro che sono i cittadini e non vende "cure segrete", le cure che usa sono a disposizione di tutti.
Preoccupatevi quindi, non vergognatevi.
Preccupatevi perché se domani al pronto soccorso, invece del medico che organizza le fasi dell'intervento chirurgico per salvarvi la vita, capitate con quello sbagliato, vi potrebbero proporre una macchina astrale che toglie il malocchio, non ci sono prove scientifiche, ma in TV hanno raccontato che funziona e voi sarete sbandierati come "casi pietosi" (con le musichette se servisse), chi oserà impedirvi di usare il pendolino su di voi?

Vergognarsi di cosa quindi?
Non c'è motivo: la libertà di cura esiste e se qualcuno si beve quello che dicono negli spettacoli televisivi, se la prenda con se stesso, si batta la testa nel muro per essere stato tanto credulone.
Siete convinti che basti imbottirsi di melanzane per stare meglio? Vi fidate del primo che passa che si inventa la cura per tutti i mali? Insistete, si troverà sempre quel politico in cerca di voti o l'attricetta al tramonto che vorrà darvi spazio (per proprio tornaconto certo, non perché amante del prossimo), troverete sempre il disonesto o l'arrivista e prima o poi qualche altra cura magica o truffaldina entrerà in un altro ospedale italiano, a spese di tutti noi.
Fantascienza? Macché, qualcuno (e sarà la magistratura a scoprire chi) ha fatto entrare in una struttura pubblica, pagata con i soldi di tutti, dove si ricoverano persone che cercano aiuto, una pseudocura inutile e pericolosa. Succede, eccome se succede, è scandaloso, ma giornali e TV invece di scoprire lo scandalo e denunciarlo, lo hanno usato ne hanno fatto uno spettacolino, per poi uscirsene con un "non ne sapevamo niente". Facile, in Italia d'altronde ultimamente di persone che fanno cose "a loro insaputa" ce ne sono tantissime, si comprano pure le case "insaputamente", figuriamoci i beveroni miracolosi.

 Per questo dovete preoccuparvi, perché da parte mia, come medico e come la stragrande maggioranza dei medici, curerò sempre i miei pazienti in scienza e coscienza, come uomo e come la stragrande maggioranza degli uomini, mi curerò e curerò i miei cari con quanto di meglio la medicina, la ricerca, l'uomo e l'onestà, abbiano saputo offrire.
Non importa se non dovessi farcela, avrei almeno la consapevolezza di non essere l'ulteriore spot pubblicitario per uno o l'altro ciarlatano, per il genio incompreso e per l'ambizioso frustrato, sarei un uomo normale, non la marchetta di gente in cerca di polli da spennare. Sarei anzi fiero di essere una persona normale, che ragiona con la propria testa, che usa la logica, che si basa sui fatti, non sull'audience e che, nonostante il fango ricevuto per avere il coraggio di dire la verità, non accetterà mai di dire il falso come hanno fatto altri medici davanti le telecamere.

Per questo motivo io non avrei nulla di cui preoccuparmi, farei il possibile, affidandomi al meglio.
Io invece sarei preoccupato al posto vostro, il rischio è quello che riceveranno i vostri figli grazie a voi ed alla vostra superficialità e quando qualcuno di loro chiederà perché in un ospedale pubblico si ritrovi circondato da sciamani e guaritori, qualcuno potrà sempre trovare la scusa "l'hanno detto alla TV, ma a loro insaputa".
Per questo, non serve vergognarsi ma preoccuparsi.

Alla prossima.

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