domenica 2 luglio 2017

Francesca Lorenzi, Saverio di Giulio e il diplomato Giovanni Donzelli contro la moschea fiorentina di San Jacopino


Da qualche tempo trascuriamo di dileggiare le intraprese dell'occidentalame fiorentino; cose che succedono a chi deve svolgere serie attività retribuite invece di frequentare ristoranti e raccontare menzogne con l'aiuto dei gazzettieri, e a chi cerca di impiegare il tempo che dedica ad internet pubblicando traduzioni e considerazioni costruttive, invece che ciance che interessano soltanto l'unico target che la politica rappresentativa si degni di considerare.
Questo target è composto da due categorie. 
La prima è quella dei pensionati ringhiosi con la televisione sempre accesa e i fucili da caccia nella vetrinetta del soggiorno. 
La seconda è quella delle Mamme arciconvinte che una torma di negri stia brigando per attentare alla purezza di quelle bambine che le zingare non gli hanno ancora rubato. 
Non male, per un "paese" che fino a qualche anno fa cianciava di essere la sesta o la quinta potenza mondiale, chiamare alla politica rappresentativa solo gente che è più parte dei problemi che delle soluzioni. 
Soltanto dai gazzettieri veniamo a sapere in una ciondolante giornata estiva che la moschea fiorentina di San Jacopino esiste ancora, gode di buona salute ed è frequentata da persone che ormai evitano anche di lasciare le scarpe fuori dall'ingresso rimuovendo così l'unico casus belli che la cartolaia Lorenzi fosse stata in grado di accampare
Visto che la precedente iniziativa "contro la moschea" aveva consentito a Francesca Lorenzi di ramazzare non più di una ventina di mangiaspaghetti e quelli delle gazzette devono averla invitata ad evitare di farsi ulteriormente viva (ogni bagatellfall ha un proprio, brevissimo ciclo vitale) stavolta il sedicente "comitato San Jacopino" ha dovuto ricorrere ai grossi calibri: Saverio di Giulio, locale franchiser di Boutique Pound, e il diplomato Giovanni Donzelli, quello che ha autocertificato con tanto di firma di non aver mai lavorato un giorno in vita sua e che quando il signor Gianluca Casseri si esibì in tutta una serie di quei gesti gratuiti, violenti e sconsiderati che Boutique Pound apprezza tanto trovò il modo di dare il meglio di sé
Totale, quaranta (dicono) persone. 
E un problema. A cosa attaccarsi, perché anche chi deve fare giornata riempiendo una gazzetta può permettersi di scegliere e il rischio è quello di stancare. Per giunta Boutique Pound ha sede nelle vicinanze, e questo potrebbe portare le ciance su i'ddegràdo e l'insihurézza ad assumere pieghe controproducenti. 
Il diplomato Donzelli, constatata la mancanza di scarpe bombardabili, statuisce il pericolo incombente con attribuzioni causali del tipo che gli hanno permesso di mangiare maccheroni alle spalle dell'elettorato per buona parte della sua vita consapevole. 
Sono qui per portare il mio sostegno al comitato. La moschea abusiva è una vergogna in quartiere già di per sé difficile. Il comune continua a far finta di niente, dicendo che non abbiamo a che fare con un luogo di culto, ma tutti i residenti si sono resi conto che non è così durante il Ramadan. La moschea deve essere subito chiusa: al suo interno non si sa cosa viene detto, non si sa se viene fomentato l’odio verso le nostre tradizioni e la nostra cultura. Solo un cieco potrebbe non vedere il pericolo in questa vicenda. Nardella ha venduto San Jacopino agli invasori. 
Verrebbe da ricordare che ogni vendita comporta una transazione di denaro. Il diplomato Giovanni Donzelli sarà senz'altro in grado di documentarla, data l'importanza del problema che solleva; mica si può vendere mezzo quartiere senza lasciare qualche traccia. In mancanza, il borgomastro in carica potrebbe anche chiedergliene ragione, ingolfando ulteriormente il sistema giudiziario del suo "paese".
Le tradizioni e la cultura dei donzelli sono cosa contro cui nessuno fomenta alcunché. L'idea che un donzelli possa essere rappresentativo di valori minacciati da chicchessia non è neppure degna di considerazione. Resta in effetti il problema della lingua, che è risolvibilissimo studiando le lingue straniere. Il sistema universitario dello stato che occupa la penisola italiana offre ottimi corsi in materia presso le università di Napoli e di Venezia, cui ogni suddito ha pieno diritto di iscriversi. Non è detto che i risultati saranno gran cosa, dal momento che Giovanni Donzelli ha già frequentato senza alcun costrutto l'università di Firenze per circa quindici anni, ma nulla vieta di sperare.

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