Manifestazione a favore del governo siriano. Damasco, primavera 2012 (Fonte: TurkishNews)
Traduzione da Syrian Free Press.
Il rappresentante alle Nazioni Unite della Repubblica Araba di Siria dottor Bashar Al Jafaari ha ribadito che il governo siriano è pronto a fare tutto quanto in suo potere per far sì che la missione dell'inviato dell'ONU sia coronata da successo; la Siria ha facilitato in tutti i modi possibili il piano di Annan e la missione degli osservatori dell'ONU. Per quanti intendano impegnarsi a un dialogo serio e a cambiamenti sostanziali la porta è sempre aperta, e non esistono problemi con quella parte dell'opposizione che rifiuta l'intromissione straniera.
Il massacro di Al Qubeir è stato commesso cinque ore prima che avvenisse un qualunque combattimento
Al Jafaari ha detto che il massacro di civili innocenti ad Al Qubeir è avvenuto cinque ore prima degli scontri armati: le immagini diffuse da Al Jazeera e da Al Arabia non ritraggono le vittime del massacro. "La tv siriana diffonderà le immagini autentiche... I canali televisivi specializzati in trasmissioni d'inchiesta hanno preso l'abitudine di mettere in onda filmati artefatti tutte le volte che è prevista una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Gli abitanti di Al Qubeir hanno asserito che i fucilieri che hanno commesso questo crimine arrivavano da un altro villaggio di nome Jrejes e che la cosa ha indotto gli abitanti a chiedere l'intervento dell'esercito regolare.
"Quello che sta avvenendo in alcune regioni della Siria è un massacro odioso e ingiustificabile, ma alcune dichiarazioni che ho sentito in questa sede fanno il gioco di questo macello, perché la diagnosi della situazione da cui muovono è sbagliata e viene da salette di regia politiche e mediatiche che non hanno alcun rapporto con la situazione sul terreno", ha aggiunto Al Jaafari. "Il governo siriano porge la mano in segno di pace a tutti i poteri politici che non hanno sangue siriano sulle mani, affinché sia possibile arrivare a quella salda sicurezza cui tutti noi aspiriamo".
Il piano Annan sempre messo in dubbio da alcuni paesi
Al Jafaari ha detto che alcuni paesi hanno sempre messo in dubbio il piano Annan: anche prima che venisse messo in atto c'era qualcuno che ne valutava le possiblità di successo nel trenta per cento, mentre altri consideravano gli osservatori internazionali come testimoni mendaci, invocavano l'intervento militare straniero, esortavano i siriani a prendere le armi gli uni contro gli altri e a rifiutare il dialogo e offrivano sostegno a gruppi armati terroristici.
"Vorrei fare un esempio soltanto: la nave Luftallah 2 che trasportava armi dalla Libia, da far passare attraverso il Libano e da far arrivare ai gruppi armati siriani. Tre giorni fa un nuovo raggruppamento salafita chiamato "Fronte siriano dei ribelli" ha annunciato la propria costituzione ad Istanbul; il suo obiettivo dichiarato è quello di unificare le fazioni armate in Siria, considerato che è iniziata quella che a suo dire è "la battaglia per la liberazione della Siria"... E' chiaro che parole d'ordine come questa sono contrarie al piano di Annan".
Il rappresentante alle Nazioni Unite della Repubblica Araba di Siria ha sottolineato che determinati paesi sovrani che stanno sostenendo le azioni violente in Siria, nel tentativo di giustificare le azioni terroristiche, ribattono che la violenza messa in atto dalle formazioni armate altro non sarebbe che una difesa. "Gli attentati suicidi che hanno preso a bersaglio obiettivi siriani sono atti di autodifesa? Attaccare gli ospedali, il personale sanitario e le scuole conferisce alla cosa il crisma della democrazia?"
Al Jafaari ha detto che i paesi che stanno fornendo sostegno ai terroristi e che li stanno aiutando a perpetrare i loro crimini in Siria devono essere considerati complici di questo bagno di sangue e che la Siria è pronta ad accogliere una commissione d'inchiesta composta da rappresentanti di paesi di orientamento oggettivo e che non vedano di buon occhio le intromissioni straniere negli affari siriani.
Le accuse di Nabil Al Arabi contraddicono le prime conclusioni stilate dalla missione degli osservatori delle Nazioni Unite in Siria: "mi piacerebbe sapere", ha proseguito Al Jafaari, "cosa si pensa all'ONU delle sanzioni, illegittime ed unilaterali, imposte a ventitré milioni di cittadini siriani che sono rimasti senza gas e senza combustibili".
La pratica del terrorismo è stata scopertamente adottata da gruppi armati che si vantano delle proprie azioni
Al Jafaari ha aggiunto che ogni genere di azione terroristica è stata messa in atto da gruppi armati che si vantano apertamente dei propri atti, sottolineando che "coloro che negano di aver introdotto clandestinamente armi in Siria, che rigettano l'accusa di aver dato l'avvio al terrorismo e di aver sparso il sangue siriano per mano di Al Qaeda e dei gruppi sostenuti dai salafiti sono complici del terrorismo e dovrebbero risponderne alla giustizia".
Il segretario generale della Lega Araba, che nella lettera inviata al capo del Consiglio di sicurezza il 27 maggio aveva già accusato le autorità siriane del massacro di Al Houla scrivendo del "doloroso massacro perpetrato dall'esercito regolare siriano ad Al Houla”, è tornato oggi ad accusare le autorità siriane del massacro atroce, terribile ed ingiustificabile avvenuto nel villaggio di Al Qbeir, nei pressi di Hama.
"Quindi dobbiamo chiedere al segretario della Lega araba" ha proseguito Al Jaafari "come sia riuscito ad arrivare ad un giudizio tanto prematuro quanto emesso da lontano sotto ogni aspetto, oltre che contrario al primo rapporto degli osservatori delle Nazioni Unite, se le indagini conclusive appositamente centrate su questo efferato massacro non sono ancora terminate".
La Siria è pronta a ricevere una commissione d’inchiesta composta da paesi neutrali
"Oggi... su queste basi ed alla presenza del Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan e del segretario generale della Lega Araba, annunciamo che la Siria è pronta a ricevere una commissione d’inchiesta composta da paesi neutrali, che rispettino la Carta delle Nazioni Unite e siano contrari a qualunque intromissione negli affari siriani".
Al Jaafari ha detto che “Abbiamo sentito un sacco di dichiarazioni e di discorsi sugli aiuti umanitari necessari in Siria, e ci domandiamo dove siano gli aiuti di cui si parla e che sarebbero in procinto di essere distribuiti con urgenza alle persone bisognose".
Secondo Al Jafaari il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, Valerie Amos, ha menzionato in una nota formale che i contributi internazionali per soddisfare le esigenze umanitarie in Siria avrebbero raggiunto i centodiciotto milioni di dollari una settimana fa, ed ha espresso il timore che solo un terzo di questa quantità di denaro, trentasette milioni, siano stati stanziati per i programmi umanitari all’interno della Siria, mentre il resto del denaro dovrebbe essere speso per soddisfare le esigenze umanitarie dei siriani fuori del paese, mettendo in discussione l'atteggiamento delle Nazioni Unite su quelle sanzioni unilaterali che colpiscono oltre ventitré milioni di cittadini siriani.
Al Jaafari ha affermato che vari organismi internazionali hanno presentato diverse relazioni credibili sulle violazioni dei diritti umani commesse dai gruppi armati terroristici in Siria, tra le quali c'è il rapimento a scopo di lucro. Ha ricordato che un osservatore delle Nazioni Unite gli disse che a Homs era rimasto scioccato nel vedere come la maggior parte delle persone armate fossero bambini e adolescenti sotto i diciotto anni.
Secondo Annan i gruppi terroristici hanno intensificato gli attacchi, e gli attentati indicano il coinvolgimento di terzi
L’inviato delle Nazioni Unite per la Siria Kofi Annan ha detto che i gruppi armati terroristici in Siria hanno intensificato i loro attacchi, i quali "non servono gli interessi del popolo siriano".
Intervenendo alla sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla Siria, Annan ha detto che la recente serie di attentati in Siria ha ulteriormente complicato la situazione, aggiungendo che questi attentati indicano che una terza parte è attiva sulla scena.
L’inviato dell'ONU ha affermato che il governo siriano ha rilasciato detenuti e che sono stati raggiunti accordi sulla fornitura di aiuti umanitari; si considera che sia giunto il momento di prendere decisioni che consentano di agire in modo più incisivo per garantire l'attuazione dei sei punti del suo piano di pace.
"Se la situazione rimane la stessa, è probabile che in futuro si verifichino ancora più uccisioni, atrocità e violenza settaria, con il rischio di una guerra civile vera e propria destinata a chiudersi per i siriani con un quadro in cui non ci sono vincitori", ha detto Annan, affermando anche che il suo piano non starebbe funzionando.
"Inorridisco a fronte della nuova strage in cui, a due settimane dalla strage di Al Houla, un gran numero di persone è stato massacrato ad Al Qubeir, ad occidente di Hama; tra esse c'erano anche donne e bambini" ... "Offro sentite condoglianze alle famiglie delle vittime", ha detto Annan, sottolineando come sia importante che i colpevoli vengano assicurati alla giustizia.
Annan ha constatato che la crisi in Siria si sta aggravando e la violenza sta diventando sempre peggiore. "Le tensioni nel paese stanno diventando sempre più estreme e radicalizzate, ed i vicini della Siria sono sempre più preoccupati che la crisi possa estendersi ai loro paesi".
”Mentre chiediamo il rispetto del diritto internazionale e dei sei punti del piano, vorremmo fosse chiaro che è verosimile che ci siano ripercussioni nel caso in cui il piano non fosse attuato... Dobbiamo tracciare una rotta chiara per il processo di transizione politica, se vogliamo aiutare il governo siriano, l’opposizione e la società siriana a risolvere la crisi", ha detto Annan.
Annan ha anche affermato che è ancora possibile evitare il peggio e la Siria può uscire dalla crisi, giurando di non risparmiare alcuno sforzo per aiutare il popolo siriano.
Churkin: fornire armamenti alle fazioni armate non fa che aggravare le cose
Il rappresentante della Russia alle Nazioni Unite, Vitali Churkin, ha sottolineato che la pressione unilaterale sulla Siria non è utile e che le sanzioni non aiutano a risolvere la crisi, aggravando invece la situazione umanitaria nel paese; Churkin chiede che si metta fine al sostegno elargito in armamenti e denaro all'opposizione armata.
In un discorso tenuto durante la riunione dell’Assemblea generale dell’ONU, Churkin ha detto che deve cessare il sostegno a quella parte dell'opposizione armata che invoca l'intervento militare straniero. Ha aggiunto che la Russia chiede una conferenza sulla Siria, ribadendo l’impegno della Russia a mantenere le proprie posizioni sulla questione che prevedono la ricerca di una soluzione pacifica, attraverso un processo politico guidato dalla Siria stessa.
L'ambasciatore cinese: la Cina chiede che si raggiunga una soluzione pacifica della crisi in Siria
L’ambasciatore cinese alle Nazioni Unite Li Baodong ha detto che il suo paese auspica che si raggiunga una soluzione pacifica della crisi siriana tramite negoziati, senza interventi stranieri e senza rovesciamenti violenti del governo in carica.
“La Cina mantiene un ruolo attivo nella ricerca di una soluzione pacifica e concordata della crisi in Siria... La Cina segue gli ultimi sviluppi della situazione”, Baodong ha aggiunto in un discorso pronunciato nel corso della riunione. L'ambasciatore cinese ha invitato tutte le parti in causa a sviluppare i sei punti del piano Annan e ad impegnarsi in modo efficace per fermare la violenza, proteggere i civili e avviare un dialogo politico globale.
L’India a favore di una soluzione pacifica alla crisi in Siria
Il rappresentante dell’India alle Nazioni Unite, Hardip Singh Puri, ha sottolineato che il suo paese è favorevole ad una soluzione pacifica alla crisi siriana e al fatto che tutte le parti prendano impegni nei confronti del piano in sei punti dell’inviato delle Nazioni Unite Kofi Annan.
Nel suo discorso durante la riunione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla situazione in Siria, Singh Puri ha espresso crescente preoccupazione per gli attacchi contro civili e forze armate regolari, aggiungendo che l’India condanna tutte le forme di terrorismo e di violenza, indipendentemente da chi le commette.
Il rappresentante indiano ha sottolineato che insistere sull’aumento della militarizzazione dei contrasti in Siria avrebbe pericolose ripercussioni sulla pace e sulla stabilità della regione nella sua interezza. Ha aggiunto che l’India invita tutte le parti a desistere dalla violenza e a compiere progressi sui sei punti previsti dal piano di pace di Annan.
Iran: i gruppi armati terroristici ostacolano il piano Annan
Il rappresentante dell’Iran alle Nazioni Unite, Mohammad Khazai, ha sottolineato che i gruppi armati terroristici che non rispettano l’invito a porre fine alle violenze e le prese di posizione provocatorie assunte dai rappresentanti di alcuni paesi sono d'ostacolo al successo del piano dell’inviato delle Nazioni Unite per la Siria Kofi Annan.
In un discorso durante la riunione dell’Assemblea generale dell’ONU, Khazai ha sottolineato che i gruppi armati hanno intensificato senza alcun ritegno gli attacchi terroristici contro i cittadini, che stanno distruggendo proprietà pubbliche e che commettono rapimenti di persone. Ha invocato il potenziamento del piano Annan per la risoluzione della crisi, considerando questa strada come l'unica possibile per giungere ad un processo politico guidato dalla Siria.
Il massacro di Al Qubeir è stato commesso cinque ore prima che avvenisse un qualunque combattimento
Al Jafaari ha detto che il massacro di civili innocenti ad Al Qubeir è avvenuto cinque ore prima degli scontri armati: le immagini diffuse da Al Jazeera e da Al Arabia non ritraggono le vittime del massacro. "La tv siriana diffonderà le immagini autentiche... I canali televisivi specializzati in trasmissioni d'inchiesta hanno preso l'abitudine di mettere in onda filmati artefatti tutte le volte che è prevista una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Gli abitanti di Al Qubeir hanno asserito che i fucilieri che hanno commesso questo crimine arrivavano da un altro villaggio di nome Jrejes e che la cosa ha indotto gli abitanti a chiedere l'intervento dell'esercito regolare.
"Quello che sta avvenendo in alcune regioni della Siria è un massacro odioso e ingiustificabile, ma alcune dichiarazioni che ho sentito in questa sede fanno il gioco di questo macello, perché la diagnosi della situazione da cui muovono è sbagliata e viene da salette di regia politiche e mediatiche che non hanno alcun rapporto con la situazione sul terreno", ha aggiunto Al Jaafari. "Il governo siriano porge la mano in segno di pace a tutti i poteri politici che non hanno sangue siriano sulle mani, affinché sia possibile arrivare a quella salda sicurezza cui tutti noi aspiriamo".
Il piano Annan sempre messo in dubbio da alcuni paesi
Al Jafaari ha detto che alcuni paesi hanno sempre messo in dubbio il piano Annan: anche prima che venisse messo in atto c'era qualcuno che ne valutava le possiblità di successo nel trenta per cento, mentre altri consideravano gli osservatori internazionali come testimoni mendaci, invocavano l'intervento militare straniero, esortavano i siriani a prendere le armi gli uni contro gli altri e a rifiutare il dialogo e offrivano sostegno a gruppi armati terroristici.
"Vorrei fare un esempio soltanto: la nave Luftallah 2 che trasportava armi dalla Libia, da far passare attraverso il Libano e da far arrivare ai gruppi armati siriani. Tre giorni fa un nuovo raggruppamento salafita chiamato "Fronte siriano dei ribelli" ha annunciato la propria costituzione ad Istanbul; il suo obiettivo dichiarato è quello di unificare le fazioni armate in Siria, considerato che è iniziata quella che a suo dire è "la battaglia per la liberazione della Siria"... E' chiaro che parole d'ordine come questa sono contrarie al piano di Annan".
Il rappresentante alle Nazioni Unite della Repubblica Araba di Siria ha sottolineato che determinati paesi sovrani che stanno sostenendo le azioni violente in Siria, nel tentativo di giustificare le azioni terroristiche, ribattono che la violenza messa in atto dalle formazioni armate altro non sarebbe che una difesa. "Gli attentati suicidi che hanno preso a bersaglio obiettivi siriani sono atti di autodifesa? Attaccare gli ospedali, il personale sanitario e le scuole conferisce alla cosa il crisma della democrazia?"
Al Jafaari ha detto che i paesi che stanno fornendo sostegno ai terroristi e che li stanno aiutando a perpetrare i loro crimini in Siria devono essere considerati complici di questo bagno di sangue e che la Siria è pronta ad accogliere una commissione d'inchiesta composta da rappresentanti di paesi di orientamento oggettivo e che non vedano di buon occhio le intromissioni straniere negli affari siriani.
Le accuse di Nabil Al Arabi contraddicono le prime conclusioni stilate dalla missione degli osservatori delle Nazioni Unite in Siria: "mi piacerebbe sapere", ha proseguito Al Jafaari, "cosa si pensa all'ONU delle sanzioni, illegittime ed unilaterali, imposte a ventitré milioni di cittadini siriani che sono rimasti senza gas e senza combustibili".
La pratica del terrorismo è stata scopertamente adottata da gruppi armati che si vantano delle proprie azioni
Al Jafaari ha aggiunto che ogni genere di azione terroristica è stata messa in atto da gruppi armati che si vantano apertamente dei propri atti, sottolineando che "coloro che negano di aver introdotto clandestinamente armi in Siria, che rigettano l'accusa di aver dato l'avvio al terrorismo e di aver sparso il sangue siriano per mano di Al Qaeda e dei gruppi sostenuti dai salafiti sono complici del terrorismo e dovrebbero risponderne alla giustizia".
Il segretario generale della Lega Araba, che nella lettera inviata al capo del Consiglio di sicurezza il 27 maggio aveva già accusato le autorità siriane del massacro di Al Houla scrivendo del "doloroso massacro perpetrato dall'esercito regolare siriano ad Al Houla”, è tornato oggi ad accusare le autorità siriane del massacro atroce, terribile ed ingiustificabile avvenuto nel villaggio di Al Qbeir, nei pressi di Hama.
"Quindi dobbiamo chiedere al segretario della Lega araba" ha proseguito Al Jaafari "come sia riuscito ad arrivare ad un giudizio tanto prematuro quanto emesso da lontano sotto ogni aspetto, oltre che contrario al primo rapporto degli osservatori delle Nazioni Unite, se le indagini conclusive appositamente centrate su questo efferato massacro non sono ancora terminate".
La Siria è pronta a ricevere una commissione d’inchiesta composta da paesi neutrali
"Oggi... su queste basi ed alla presenza del Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan e del segretario generale della Lega Araba, annunciamo che la Siria è pronta a ricevere una commissione d’inchiesta composta da paesi neutrali, che rispettino la Carta delle Nazioni Unite e siano contrari a qualunque intromissione negli affari siriani".
Al Jaafari ha detto che “Abbiamo sentito un sacco di dichiarazioni e di discorsi sugli aiuti umanitari necessari in Siria, e ci domandiamo dove siano gli aiuti di cui si parla e che sarebbero in procinto di essere distribuiti con urgenza alle persone bisognose".
Secondo Al Jafaari il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, Valerie Amos, ha menzionato in una nota formale che i contributi internazionali per soddisfare le esigenze umanitarie in Siria avrebbero raggiunto i centodiciotto milioni di dollari una settimana fa, ed ha espresso il timore che solo un terzo di questa quantità di denaro, trentasette milioni, siano stati stanziati per i programmi umanitari all’interno della Siria, mentre il resto del denaro dovrebbe essere speso per soddisfare le esigenze umanitarie dei siriani fuori del paese, mettendo in discussione l'atteggiamento delle Nazioni Unite su quelle sanzioni unilaterali che colpiscono oltre ventitré milioni di cittadini siriani.
Al Jaafari ha affermato che vari organismi internazionali hanno presentato diverse relazioni credibili sulle violazioni dei diritti umani commesse dai gruppi armati terroristici in Siria, tra le quali c'è il rapimento a scopo di lucro. Ha ricordato che un osservatore delle Nazioni Unite gli disse che a Homs era rimasto scioccato nel vedere come la maggior parte delle persone armate fossero bambini e adolescenti sotto i diciotto anni.
Secondo Annan i gruppi terroristici hanno intensificato gli attacchi, e gli attentati indicano il coinvolgimento di terzi
L’inviato delle Nazioni Unite per la Siria Kofi Annan ha detto che i gruppi armati terroristici in Siria hanno intensificato i loro attacchi, i quali "non servono gli interessi del popolo siriano".
Intervenendo alla sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla Siria, Annan ha detto che la recente serie di attentati in Siria ha ulteriormente complicato la situazione, aggiungendo che questi attentati indicano che una terza parte è attiva sulla scena.
L’inviato dell'ONU ha affermato che il governo siriano ha rilasciato detenuti e che sono stati raggiunti accordi sulla fornitura di aiuti umanitari; si considera che sia giunto il momento di prendere decisioni che consentano di agire in modo più incisivo per garantire l'attuazione dei sei punti del suo piano di pace.
"Se la situazione rimane la stessa, è probabile che in futuro si verifichino ancora più uccisioni, atrocità e violenza settaria, con il rischio di una guerra civile vera e propria destinata a chiudersi per i siriani con un quadro in cui non ci sono vincitori", ha detto Annan, affermando anche che il suo piano non starebbe funzionando.
"Inorridisco a fronte della nuova strage in cui, a due settimane dalla strage di Al Houla, un gran numero di persone è stato massacrato ad Al Qubeir, ad occidente di Hama; tra esse c'erano anche donne e bambini" ... "Offro sentite condoglianze alle famiglie delle vittime", ha detto Annan, sottolineando come sia importante che i colpevoli vengano assicurati alla giustizia.
Annan ha constatato che la crisi in Siria si sta aggravando e la violenza sta diventando sempre peggiore. "Le tensioni nel paese stanno diventando sempre più estreme e radicalizzate, ed i vicini della Siria sono sempre più preoccupati che la crisi possa estendersi ai loro paesi".
”Mentre chiediamo il rispetto del diritto internazionale e dei sei punti del piano, vorremmo fosse chiaro che è verosimile che ci siano ripercussioni nel caso in cui il piano non fosse attuato... Dobbiamo tracciare una rotta chiara per il processo di transizione politica, se vogliamo aiutare il governo siriano, l’opposizione e la società siriana a risolvere la crisi", ha detto Annan.
Annan ha anche affermato che è ancora possibile evitare il peggio e la Siria può uscire dalla crisi, giurando di non risparmiare alcuno sforzo per aiutare il popolo siriano.
Churkin: fornire armamenti alle fazioni armate non fa che aggravare le cose
Il rappresentante della Russia alle Nazioni Unite, Vitali Churkin, ha sottolineato che la pressione unilaterale sulla Siria non è utile e che le sanzioni non aiutano a risolvere la crisi, aggravando invece la situazione umanitaria nel paese; Churkin chiede che si metta fine al sostegno elargito in armamenti e denaro all'opposizione armata.
In un discorso tenuto durante la riunione dell’Assemblea generale dell’ONU, Churkin ha detto che deve cessare il sostegno a quella parte dell'opposizione armata che invoca l'intervento militare straniero. Ha aggiunto che la Russia chiede una conferenza sulla Siria, ribadendo l’impegno della Russia a mantenere le proprie posizioni sulla questione che prevedono la ricerca di una soluzione pacifica, attraverso un processo politico guidato dalla Siria stessa.
L'ambasciatore cinese: la Cina chiede che si raggiunga una soluzione pacifica della crisi in Siria
L’ambasciatore cinese alle Nazioni Unite Li Baodong ha detto che il suo paese auspica che si raggiunga una soluzione pacifica della crisi siriana tramite negoziati, senza interventi stranieri e senza rovesciamenti violenti del governo in carica.
“La Cina mantiene un ruolo attivo nella ricerca di una soluzione pacifica e concordata della crisi in Siria... La Cina segue gli ultimi sviluppi della situazione”, Baodong ha aggiunto in un discorso pronunciato nel corso della riunione. L'ambasciatore cinese ha invitato tutte le parti in causa a sviluppare i sei punti del piano Annan e ad impegnarsi in modo efficace per fermare la violenza, proteggere i civili e avviare un dialogo politico globale.
L’India a favore di una soluzione pacifica alla crisi in Siria
Il rappresentante dell’India alle Nazioni Unite, Hardip Singh Puri, ha sottolineato che il suo paese è favorevole ad una soluzione pacifica alla crisi siriana e al fatto che tutte le parti prendano impegni nei confronti del piano in sei punti dell’inviato delle Nazioni Unite Kofi Annan.
Nel suo discorso durante la riunione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla situazione in Siria, Singh Puri ha espresso crescente preoccupazione per gli attacchi contro civili e forze armate regolari, aggiungendo che l’India condanna tutte le forme di terrorismo e di violenza, indipendentemente da chi le commette.
Il rappresentante indiano ha sottolineato che insistere sull’aumento della militarizzazione dei contrasti in Siria avrebbe pericolose ripercussioni sulla pace e sulla stabilità della regione nella sua interezza. Ha aggiunto che l’India invita tutte le parti a desistere dalla violenza e a compiere progressi sui sei punti previsti dal piano di pace di Annan.
Iran: i gruppi armati terroristici ostacolano il piano Annan
Il rappresentante dell’Iran alle Nazioni Unite, Mohammad Khazai, ha sottolineato che i gruppi armati terroristici che non rispettano l’invito a porre fine alle violenze e le prese di posizione provocatorie assunte dai rappresentanti di alcuni paesi sono d'ostacolo al successo del piano dell’inviato delle Nazioni Unite per la Siria Kofi Annan.
In un discorso durante la riunione dell’Assemblea generale dell’ONU, Khazai ha sottolineato che i gruppi armati hanno intensificato senza alcun ritegno gli attacchi terroristici contro i cittadini, che stanno distruggendo proprietà pubbliche e che commettono rapimenti di persone. Ha invocato il potenziamento del piano Annan per la risoluzione della crisi, considerando questa strada come l'unica possibile per giungere ad un processo politico guidato dalla Siria.
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