sabato 24 ottobre 2015

Quando l'importante è esagerare


Negli ultimi anni la comunicazione pubblicitaria ha ovviamente risentito di un clima sociale in cui un impoverimento di massa apparentemente inarrestabile si è accompagnato alla diffusione di un securitarismo d'accatto sapientemente e costantemente coltivato.
In sostanza i pubblicitari si sono trovati a dover lavorare per un target di morti di fame, usando in casi come quello qui considerato iconografia, atteggiamenti e ambientazioni  da filmetti yankee. Quelli in cui qualche armatissimo manesco e taciturno con l'aria di aver ripetuto la seconda media per tre volte spacca una quantità di belle cose e ammazza una quantità di persone.
Lo fanno spesso anche in casi in cui il buon senso avrebbe consigliato di farne a meno. Abbiamo visto qualche tempo fa un esempio del genere, con quattro raschiatori di marmitte messi in posa da agenti della CIA.
Qui invece abbiamo un tizio che vive sicuramente nell'incessante, sordo rancore di non aver potuto diventare ras del quartiere per una marcata acondroplasia degli arti inferiori.
Una condizione per niente allegra; per rifarsi degli schiaffi presi dalla malasorte, il Nostro ha pensato bene di commissionare -presumibilmente alla poco vestita che gli è ritratta a fianco- non uno ma due antipatici destinati a rimpiazzarlo, che ora gli tocca ovviamente mantenere: di qui la determinazione a risparmiare l'equivalente di tre pacchetti di sigarette su questa o quella utenza domestica.
Un compito che l'immagine -palazzoni da apocalisse cittadina, cieli rossastri eccetera- suggerisce epico, neanche si trattasse delle stalle di Augia.

Nessun commento:

Posta un commento