mercoledì 23 aprile 2014

Firenze, elezioni amministrative 2014. "La Nazione" aiuta la campagna elettorale scrivendo per due giorni di escrementi umani


I tempi in cui l'occidentalame gazzettiero imperversava e costruiva allarmi sociali a pro dei ben vestiti che li facevano diventare decreti legge cominciano a sfumare; la disamina dei motivi alla base di questo fenomeno è stata esposta in questa sede molte volte e non c'è bisogno di infliggerla nuovamente a chi legge.
Questo non vuol dire che un certo modo di fare i gazzettieri non abbia introdotto usi e consuetudini durissimi a morire, anche perché consentono spesso di "chiudere" un numero senza affaticarsi eccessivamente.
 Diciamo pure senza affaticarsi per niente.
Mescolando lo strumento della delazione con le pressanti istanze elettorali (i'ddegrado e la sihurézza) oltre che con la necessità di far giornata evitando con cura di trattare temi che siano imbarazzanti per davvero, La Nazione di Firenze è riuscita per due giorni ad occuparsi di escrementi umani, sia nell'edizione cartacea riportata sopra, sia in quella web.
Alle elezioni amministrative manca circa un mese e l'articolo di gazzetta ha suscitato reazioni varie, di varia e sfaticata paternità. Ora che l'offerta politica è uniforme e che i suoi unici costituenti rappresentati dal "più mercato" e dal "più galera" differiscono tra un proponente e l'altro per dettagli minimi, da quella che La Nazione ha avuto anche il coraggio di vantare come una esclusiva possono trarre vantaggio tutti gli aspiranti sindaci indistintamente.
Nessuno, che si sappia, ha detto o scritto l'unica cosa che era sensato dire o scrivere: vista la familiarità e la competenza con cui tratta l'argomento, La Nazione farebbe davvero bene a limitare la sfera delle proprie trattazioni al campo degli escrementi umani, a prescindere dalle urgenze della campagna elettorale.

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