giovedì 1 agosto 2013

Roberto Saviano studioso della Torah. Uno scritto di Baruda.net


Una raffigurazione satirica di Roberto Saviano pubblicata -con molte altre dello stesso genere- sul Libro dei Ceffi.

Roberto Saviano è un signore che da qualche anno si adopera, agevolato in tutto, all'allineamento dell'intero panorama delle gazzette e della politica rappresentativa a posizioni "occidentaliste".
Si è già avuto occasione di scriverne un paio di volte; in un caso ne abbiamo evidenziato le sue competenze in materia di sinologia, in un altro abbiamo espresso un certo numero di obiezioni ad una sua "lettera ai ragazzi del movimento" pubblicata in occasione delle furibonde proteste dell'autunno del 2010 che causarono a Roma danni insignificanti ma pur sempre sufficienti ad agevolare il lavorìo delegittimante dei fogliettisti.
L'estate è una stagione in cui gli argomenti possono scarseggiare, persino nel mare magnum di ciance rovesciate addosso a tutti dalle videogazzette telematiche; Roberto Saviano ha già fornito ampia prova delle sue competenze di sionista di complemento, sicché deve aver pensato che forse era il momento di sfoggiare anche la sua preparazione in campo più propriamente biblico. La cosa ha attirato l'attenzione della blogger Baruda, peraltro già latrice nei confronti di Saviano di una certa disistima, fondata come si vedrà su basi piuttosto solide. Se ne riportano per intero le considerazioni.

Un uomo da 500.000 copie di tiratura (poi se ne son vendute la metà ma questo è un altro discorso), che scrive editoriali letti e commentati in tutto il paese su praticamente ogni argomento, che ha dirette televisive di ore, dove recita (male) la figura del grande intellettuale minacciato…
Anche un uomo di cui in questo blog siamo stati costretti a parlare molto, visto il suo vizio di denunciare per diffamazione se si portano a galla le menzogne che racconta tipo profeta perseguitato, onniscente e soprattutto onnipresente e amico di tutti, Come nella squallida storia sulla telefonata con la mamma di Peppino Impastato, di cui trovate in queste pagine ogni dettaglio, e che è costata un po’ più di reclusione a chi già recluso era [...].
I link per chi non conosce la cosa:
- Peppino Impastato, mamma Felicia e le bugie di Saviano
- Saviano risponde sulla telefonata
- La risposta di Luisa Impastato
- L’intervista di Radio Blackout a Paolo Persichetti
- Amore morboso per le divise
- Saviano perde di nuovo: 2 a 0 per Persichetti! La telefonata con la mamma di Peppino Impastato è un’invenzione
- L’ordinanza di archiviazione
- Non c’è diffamazione

Ed eccolo eh, dopo una probabile insolazione estiva a sfondo religioso!
Dopo Felicia Impastato ora è sbucato un nuovo “amico”… anzi, addirittura una figura di cui probabilmente sente di aver bisogno malgrado i tanti uomini di scorta che ha sempre con lui: il supereroe.
Quindi facciamocele insieme queste due risate, che stavolta son straordinarie.
A voi le parole del grandisssssssimo intellettuale italiano Roberto Saviano ai microfoni di “Sorgente di Vita” (programma dell’Unione delle comunità ebraiche italiane su RaiDue), pubblicate oggi sul sito del Fatto Quotidiano:

“Non ho mai visto Mosè come una una severa figura, la più importante dell’ebraismo, ma l’ho visto quasi come un alleato, una di quelle figure a cui parlare come un amico immaginario [...]I racconti biblici di mio nonno per me sono stati fondamentali. Quando ero bambino, Mosè era davvero un supereroe. Accanto a Batman, Superman, Spiderman, l’Uomo Tigre, c’era Mosè. Lui era il balbuziente che guida un intero popolo, sbaglia di continuo, viene punito sempre per il minimo errore. [...]Ci penso spesso a Mosè e penso spesso a me bambino che guardava a Mosè come qualcuno che, anche se sbagliava, sapeva che poteva farcela e poteva farcela a trovare un senso alle cose”

Chissà poi che scorta poteva averci oh, uno come Mosè!

1 commento:

  1. Boh, io non ci vedo nulla di scandaloso, in questo brano. È un po' cazzeggiante e non dice nulla di particolarmente interessante, ma al limite qualcosa di simpatico.
    Poi che non capisca un cazzo di medio oriente è un altro paio di maniche, ma non credo sminuisca il suo lavoro di denuncia contro mafia e corruzione.
    Che poi mi urti il culto della personalità creato attorno a lui dal pubblico progressista polically correct fabiofazista e repubblichista non vuol dire che sia necessario sputargli in faccia ogni volta che apra bocca

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