lunedì 24 settembre 2012

Un adesivo di propaganda su un'automobile a Firenze


L'iconografia di quello che potremmo definire "occidentalismo da strada" è a tutt'oggi largamente debitrice di quella diffusa tra il 1922 ed il 1945 dal governo autoritario che controllò lo stato che occupa la penisola italiana.
Gli "occidentalisti" non fanno solitamente mistero del loro apprezzamento per l'iconografia e soprattutto per la propaganda diffusa in quegli anni, in una scotomizzazione della memoria storica basata ovviamente su una grossolana semplificazione degli eventi, su una diffusa, condivisa e coltivata incompetenza e su una dicotomizzazione del reale in cui, come al pallonaio, da una parte ci sono loro e dall'altra un resto del vivere da mettere al suo posto con ogni metodo utile allo scopo.
Negli ultimi decenni l'economia dello stato che occupa la penisola italiana è stata terziarizzata e deindustrializzata ed ha conosciuto un massiccio fenomeno di delocalizzazione. Il tessuto sociale ne è uscito stravolto e polverizzato.
Con comodo ritardo, l'occidentalismo da strada se n'è accorto ed ha iniziato da poco tempo una campagna propagandistica il cui scopo dovrebbe essere quello di favorire il consumo di beni prodotti nella penisola italiana.
Tra i risultati, l'adesivo della foto: un cuore nero con uno slogan, attraversato da una banda verde, bianca e rossa. 
L'autovettura che lo mostra è una Citroen C3 fabbricata nella Repubblica Francese.
A questo punto, le possibilità sono due.
La prima fa riferimento alla pochezza degli "occidentalisti", ai quali è verosimilmente impossibile chiedere prove di coerenza anche su un terreno di così miserabile quotidianità.
La seconda fa riferimento alla qualità dei beni prodotti nella penisola italiana. Il 18 settembre 2012 ci è capitato di rimanere molto tempo bloccati in autostrada.
Causa dell'ingorgo, l'incendio di una Fiat Stilo.

3 commenti:

  1. Stavolta secondo me ti stai comportando con la stessa disonestà degli "occidentalisti" USA che sfottono i noglobal perché protestano inevitabilmente utilizzando prodotti globalizzati. È una strategia stronza e vigliacca e te lo devo dire. Chiaro che se volessimo essere "duri e puri" avremmo ben poco di nazionale con cui vestirci, ma chi non è stupido e/o chi stupido non è, ma satireggia stupidamente e in malafede - come fai tu in questo preciso caso, altrove non puoi accusarmi di non averti riconosciuto merito e metodo - non capisce che quando siamo al livello zero da qualche piccola cosa si deve ripartire. Fosse anche un adesivo made in italy su una citroen. Si tratta di buonsenso e realismo, cose che a te per questo post penso siano mancate. Ciao.

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  2. Quello che si è taciuto nel post è il fatto che l'auto fotografata sfoggiava targa recentissima, tale da far pensare che acquisto, immatricolazione e apposizione dell'adesivo siano avvenuti nel volgere di pochi mesi o addirittura di poche settimane.
    E ad un "duro e puro", anche di elasticissime ed accomodantissime vedute, nulla impedisce di reperire un'auto usata o a "chilometri zero" di produzione "nazionale", per una cifra pari a quella esibita per la C3 di cui qui si tratta.
    Detto altrimenti, chi guida nel settembre 2012 un autoveicolo la cui targa inzia con EF non può essere propriamente considerato "a livello zero", almeno dal punto di vista economico.

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  3. Parlando di "livello zero" economico e "livello zero" culturale

    per decenni la propaganda anglosassone/capitalist/americana ci ha detto che l'URSS era un paese oppressivo e infelice perché la gente DOVEVA FARE LA CODA DAVANTI AI NEGOZI!

    http://theuklibertarian.files.wordpress.com/2009/12/bread-line-img-21.jpg

    Ieri nel libero e democratico occidente migliaia (milioni?) di persone si sono AUTO-OPPRESSE e AUTO-INFLITTE INFELICITA' andando a mettersi in coda per ore (giorni?) davanti ai negozi che stavano per mettere in vendita un gaggét tecnologico a prezzo oscenamente gonfiato rispetto al suo reale valore.
    http://s12.postimage.org/uufc0plm5/queue_aifon.jpg

    meditate gente, meditate, come diceva Arbore.

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