sabato 4 giugno 2011

Hezbollah setaccia la Basilicata palmo a palmo: obiettivo Nello Rega!


Secondo la fonte, l'immagine sarebbe stata scattata nel villaggio di Aitaroun il sedici agosto del 2006 e ritrarrebbe un ignoto combattente di Hezbollah mentre osserva le postazioni sioniste. Come tutti sanno, però, Hezbollah ha dichiarato guerra alla Basilicata e non vorremmo trovarci in presenza di un depistaggio ordito dal suo PWB: e se la foto fosse stata scattata nei dintorni di Pisticci, di Policoro o di Montescaglioso?

Giugno 2011. Da qualche tempo si hanno scarse notizie di Nello Rega, del Televideo di Potenza, che per un anno abbondante ha presentato in giro per la penisola il libro che a suo dire gli avrebbe inimicato l'intera organizzazione sciita libanese chiamata Hezbollah.
Sappiamo soltanto che a fine maggio avrebbe ottenuto, in qualità di caposervizio del Televidio [sic] Rai, un premio intitolato a Rosario Angelo Livatino e Antonino Saetta, conferitogli proprio per la delicatissima situazione in cui si trova.
Hezbollah dispone di un braccio armato temibile e la cosa va presa con la massima serietà: è proprio quello che abbiamo cercato di fare, dedicando alla questione una nutrita serie di scritti.
Il grave problema è che non tutti condividono la nostra sensibilità: tra le cronache locali che rendono conto di queste presentazioni ne esiste anche qualcuna che le descrive in termini non troppo trionfalistici. Veniamo così a sapere cose che stonano un po' con la gravità della situazione. Sembra che oltre ad un Leonardo Pietrafesa, anche un dottore scafatese di nome Alberto Pesce abbia avuto non poco da ridire su quanto Nello Rega sostiene nel suo libro.
Normalmente le presentazioni di opere librarie si concludono, se non con applausi scroscianti, per lo meno con il pubblico presente che condivide un contegno grosso modo attento e composto. Tanto più se l'autore della pubblicazione corre seri rischi personali denunciando pericoli concreti. Il fatto che Nello Rega sia stato più volte contestato, anche con la restituzione plateale di esemplari del volume appena acquistati, e che la cosa abbia finito per "bucare" anche i media locali solitamente inclini alla condiscendenza costituisce un segnale interessante.
Abbiamo rintracciato un articolo di Rovigo Oggi che attribuisce a Nello Rega affermazioni come questa:
Nonostante viva sotto scorta ormai da un anno, Rega è un grande promotore dell’integrazione tra culture, tra l’Occidente e l’Islam. Per questo sta portando avanti una vera e propria battaglia culturale affinché le donne islamiche prendano coscienza dei propri diritti, perché “il fatto che vengano trattate come oggetti dipende dalla legge dello Stato, il Corano”.
Nello Rega avrebbe quindi convissuto per tre anni con una donna libanese senza accorgersi che il Libano è una repubblica parlamentare di tipo semipresidenziale in cui il potere legislativo spetta ad un'assemblea di centoventotto deputati eletta ogni cinque anni mediante suffragio universale diretto.
Non è qui il caso di riassumere il complesso assetto confessionale dei meccanismi di rappresentanza del paese; se aggiungiamo che la Repubblica Libanese adotta anche una costituzione, un codice penale ed un codice civile, ce n'è più che a sufficienza per porre grossi dubbi sul fatto che "il Corano" sia "la legge dello Stato".
E ce n'è più che a sufficienza per porre dubbi ancora più grossi sulle competenze di Nello Rega.
In terzo luogo, il fatto che le presentazioni di un libro del genere siano per lo più inserite nel contesto di iniziative in cui si vorrebbe discutere di "integrazione tra culture" permette di condurre inferenze poco condiscendenti anche sul conto dei loro organizzatori.

Il premio intitolato a Rosario Angelo Livatino e ad Antonino Saetta è stato conferito a Nello Rega dalla cittadina di Riposto, di cui è nativo un signore sulle cui competenze in materia di orientalistica non abbiamo motivo di esprimere perplessità. Un ipotetico confronto Battiato - Rega sarebbe stato un qualche cosa da seguire con una certa attenzione...

1 commento:

  1. Onestamente io ho qualche dubbio anche sul fatto abbia convissuto 3 anni con una ragazza libanese... a prescindere dalle incongruenze del libro che, ahimè ho letto, come si fa a far rimanere in italia una ragazza libanese per 3 anni? Voglio dire, praticamente, che tipo di visto avrebbe ottenuto? Anche io avrei fatto venire la mia ragazza libanese in Italia, quando stavamo insieme, ma a parte la difficile pratica burocratica per avere un visto turistico di 90 giorni, già di per sè non facile, a che titolo avrebbe vissuto qui 3 anni? In italia non esiste il visto per "coppia di fatto". Ho dei dubbi...

    RispondiElimina