giovedì 10 febbraio 2011

Tehran, febbraio 1979




"Un musulmano era un uomo o una donna che aveva fatto atto di sottomissione, per tutti gli aspetti della propria esistenza, ad Allah ed al suo precetto secondo il quale tutti gli uomini dovevano comportarsi gli uni con gli altri secondo giustizia, equità e compassione.
L’aspetto radicale dell’Islam stava dunque nel dovere di costruire una comunità in cui uomini e donne si comportassero con empatia e con rispetto verso gli altri, qualunque fosse la loro posizione sociale, ed in cui vi fosse un’equa ripartizione delle ricchezze. Con Islam, in altre parole, si indicava l’esperienza della vita quotidiana in una società così conformata. Si trattava quindi di una rivoluzionaria concezione sociale e politica dei tempi a venire, con implicazioni di vasta portata. I musulmani sono obbligati a lottare attivamente e quotidianamente per la giustizia, per il rispetto nei confronti dell’essere umano e per la compassione.
Al centro della Rivoluzione Islamica sta il rifiorire di questo radicale messaggio di giustizia sociale".

Alastair Crooke, Resistance, the essence of the Islamist Revolution.

5 commenti:

  1. beh sarò cinico ma credo poco alle buone intenzioni delle religioni. a parole islamici, cristiani, buddisti.... ecc... ecc... tutti buoni e bravi.

    ma la gente continua a crepare. tutti così religiosi e amici del prossimo, ma la guerra è una costante.

    e allora sapete che c'è: dovesse saltar fuori una religione che proclami: "Il più forte spacchi la testa al debole e ne approfitti." o "sfrutta il prossimo tuo" sarò il primo suo evangelista e apostolo, questa fede avrà quello che le altre non hanno mai avuto: l'onestà della sincerità.

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  2. Ogni tanto nei blog si trovano commenti come questo di Furio Detti che mostrano come anche chi non è in sintonia con l'argomento, come chi non comprende ciò di cui stanno parlando, parla.
    Innanzitutto il nostro Furio dovrebbe chiedersi "perchè" a volte i popoli chiedono l'intervento dei religiosi in campo politico.
    Sù Furio, chieditelo e vediamo qual'è la risposta....così poi magari diventa possibile una discussione.....

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  3. invece gli imperialisti ed i loro lacché sembrano crederci di più ed esserne un tantino preoccupati

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  4. caro Georges, ok spiegami un po' cosa non avrei capito...

    i popoli non chiedono l'aiuto dei religiosi, semmai sono i secondi a imporlo - non voluto e mai richiesto - ai popoli. basta come risposta?

    comunque se c'è qualcosa che non avrei capito sono qui che aspetto un tuo chiarimento... e eventuale discussione.

    ciao

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  5. Bene Furio. Che cosa desidera un popolo? Giustizia, equità, rispetto, lealtà, incorruttibilità, misura, ecc. Insomma mettiamoci tutti gli aggettivi che vogliamo.
    E chi può garantire questi punti in un sistema sociale dove i politici siano squalificati? Ma il clero, no?

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