mercoledì 2 giugno 2010

Ali Khamenei sull'abbordaggio sionista della Freedom Flotilla




Dopo l'abbordaggio sionista del 31 maggio 2010 contro la Freedom Flotilla partita da Cipro Nord l'Ayatollah Ali Khamenei ha emesso un duro comunicato di condanna.
Questa la traduzione dei testi comparsi su leader.ir e su khamenei.ir



Da leader.ir

Palestina, la più grave questione contemporanea in materia di diritti
1 giugno 2010, 17.35

La Guida Suprema della rivoluzione islamica Ayatollah Sayyid Ali Khamenei ha emesso martedi un comunicato di condanna del sanguinoso attacco israeliano contro le navi della Freedom Flotilla cariche di aiuti umanitari avvenuto il giorno precedente, affermando che questa atrocità rappresenta un attacco dirett contro tutta l'opinione pubblica mondiale.
L'Ayatollah Khamenei ha affermato che la questione palestinese non è più solo un problema del mondo arabo o anche soltanto una questione islamica, ma che rappresenta in questo momento una grave questione di diritti umani di cui devono essere considerati responsabili i sostenitori del regime sionista, in particolare in America, Gran Bretagna e Francia.
L'Ayatollah Khamenei ha detto che il selvaggio e barbaro attacco contro la flotta di aiuti umanitari rappresenta soltanto un altro foglio nel faldone che raccoglie gli atti scopertamente criminali commesi dal regime sionista.
"Siamo davanti ad un altro esempio della condotta brutale e sfrontata che i musulmani della regione, ed in particolare i palestinesi, si trovano a dover sopportare ormai da decenni", ha detto l'Ayatollah Khamenei.
"Quella flotta rappresentava l'opinione pubblica mondiale e le coscienze umane di tutto il pianeta, più che un qualcosa di meramente arabo o islamico", ha affermato l'Ayatollah Khamenei, aggiungendo che la selvaggia aggressione rappresenta la traduzione nei fatti dell'idea secondo la quale il sionismo rappresenta il volto nuovo e più violento del fascismo, anche se questa volta il fascismo trova sponda nei sedicenti difensoridei diritti umani, ed in particolare negli Stati Uniti.
L'Ayatollah Khamenei scrive che "L'America, la Gran Bretagna, la Francia e gli altri paesi europei che prestano sostegno diplomatico, propagandistico, militare e finanziario ad un entità statale per la quale i comportamenti criminali sono qualche cosa di istintivo, dovrebbero essere seriamente considerati responsabili".
L'ayatollah Khamenei ha esortato le coscienze più vive di tutto il mondo affinché prestino attenzione, e perché rendano esplicita la loro consapevolezza di quanto sia pericoloso il fenomeno che l'umanità deve affrontare nel delicato Medio Oriente, e sia chiaro il fatto che un regime sfrontato e folle sta tenendo sotto il suo tallone la terra usurpata di Palestina ed il suo popolo innocente.
"Come si possono giustificare tre anni di embargo di cibo e medicine contro un milione e mezzo di persone a Gaza, e le torture ed i massacri quotidiani contro i giovani di Gaza e della Cisgiordania?", recita la dichiarazione.
L'ayatollah Khamenei osserva che dopo questo abbordaggio arbitrario la questione palestinese si è trasformata nel più importante problema di diritti umani del mondo contemporaneo, aggiungendo che l'intelligente impresa marinara dall'alto valore simbolico dovrebbe essere migliorata e ripetuta.
L'ayatollah Khamenei ha richiamato i paesi arabi ai loro doveri, affermando che si trovano davanti ad una prova impegnativa.
"I popoli arabi si sono risvegliati e pretendono dai loro stati una ferma presa di posizione", ha affermato l'Ayatollah Khamenei, aggiungendo che l'Organizzazione della Conferenza Islamica (OCI) e la Lega Araba non dovrebbero accontentarsi di qualcosa di meno rispetto alla cessazione completa dell'assedio di Gaza, alla fine di ogni aggressione contro le abitazioni e le terre palestinesi in Cisgiordania ed all'apertura di un processo nei confronti di criminali come Benjamin Netanyahu e Ehud Barak.
La Guida Suprema della rivoluzione islamica ha quindi assicurato alla nazione palestinese, al popolo di Gaza ed al loro governo democratico che il loro malvagio nemico aveva dato prova di essere più debole che mai.
"Le atrocità commesse in mare lunedì scorso non sono segno di potere quanto segno di impotenza e di frustrazione. Dio ha voluto vedere gli oppressori compiere un ulteriore passo verso la loro definitiva rovina, mentre si avvicinano alla fine della loro odiosa esistenza.", ha scritto l'ayatollah Khamenei.
L'Ayatollah Khamenei ha sostenuto che i terroristi sionisti si sono avvicinati al baratro dopo l'attacco al Libano nel 2006 e l'attacco a Gaza nel 2008, aggiungendo che l'aggressione di lunedì ha contribuito ad accelerare il definitivo precipitare della loro sorte.
"Fratelli e sorelle palestinesi, affidatevi a Dio che tutto sa e tutto può. Abbiate fede nei vostri mezzi e rafforzateli. Abbiate fede nella vittoria finale e sappiate che 'Dio verrà in aiuto di coloro che lo sostengono (22:40),'" ha affermato incoraggiante l'Ayatollah Khamenei.


Da khamenei.ir

Messaggio della Guida Suprema sul raid sionista contro il convoglio di aiuti per Gaza

In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.

L'attacco criminale e brutale dal regime sionista contro la flottiglia di aiuti a Gaza è un altro anello nella catena dei grandi delitti commessi da quel regime criminale e malvagio nel corso del settimo decennio della sua vergognosa esistenza. Questo è un altro esempio delle azioni eclatanti e spietate che i musulmani della regione, in particolare il popolo oppresso della Palestina, hanno dovuto affrontare per interi decenni.
Questa volta non si trattava di un convoglio islamico o arabo. Piuttosto era un convoglio che rappresentava l'opinione pubblica mondiale e le coscienze umane di tutto il pianeta. Questo attacco criminale deve convincere finalmente tutti che il sionismo è una moderna ed ancora più violenta forma di fascismo, sostenuta da governi -soprattutto il governo degli Stati Uniti- che affermano di sostenere la libertà e i diritti umani.

I governi degli Stati Uniti, della Gran Bretagna, della Francia e degli altri paesi europei che forniscono aiuto politico, sostegno mediatico, cooperazione militare e sostegno economico a questi assassini nati e che hanno sempre giustificato le tragedie causate da costoro, dovrebbero rispondere delle loro azioni. Le coscienze più vive di tutto il mondo dovrebbero fare attenzione a quanto sia pericoloso il fenomeno che l'umanità deve affrontare nella delicata regione mediorientale.

Un regime sanguinario, impudente e folle sta oggi controllando la Palestina occupata ed il suo popolo oppresso e in lutto. Quale significato hanno tre anni di embargo di cibo e medicine imposti ad un milione e mezzo di donne, uomini e bambini di Gaza? Come si possono giustificare i quotidiani massacri, gli arresti e le torture di cui fanno le spese i giovani a Gaza e in Cisgiordania?

La questione della Palestina non è più un problema arabo o islamico. Piuttosto, è il più importante problema, in materia di diritti umani, del mondo contemporaneo.

L'atto di grande intelligenza e valenza simbolica dell'inviare a Gaza una flottiglia di aiuti deve essere ripetuto più volte ed in forme diverse. Il sanguinario regime sionista ed i suoi sostenitori, in particolare gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, dovrebbero avvertire e vedere con i loro occhi le coscienze vigili e la potenza invincibile che sorge dalla determinazione di coloro che popolano il mondo.

I governi arabi sono adesso chiamati ad una dura prova. I popoli arabi ridestati li obbligheranno adesso a prendere seri ed efficaci provvedimenti nei confronti di quanto successo. L'Organizzazione della Conferenza islamica e la Lega Araba non dovrebbe accontentarsi di niente di meno della completa eliminazione del blocco a Gaza, della fine immediata dell'erosione territoriale a carico delle abitazioni e delle terre del popolo palestinese in Cisgiordania, e dell'apertura di un processo a carico di criminali come Netanyahu e Ehud Barak.

Il popolo mujahid della Palestina, nonché il popolo ed il governo popolare di Gaza dovrebbro anche sapere che il loro malvagio nemico è oggi più debole e più vulnerabile che mai. Il crimine commesso lunedi non è indicativo della potenza del regime sionista. Al contrario, mostra che il regime occupante si trova in condizioni di disperazione e di confusione. E' tradizionale nell'agire divino che gli oppressori affrettino con le proprie mani l'annientamento e la rovina che li attendono, negli ultimi tempi della loro vergognosa esistenza.
Gli attacchi al Libano e a Gaza nel corso degli scorsi anni rientrano nel numero delle folli azioni che hnno portato i dominatori sionisti più vicini alla loro rovina finale. Attaccare un convoglio internazionale di aiuti nelle acque del Mediterraneo rappresenta un'altra stupida iniziativa dello stesso genere.

Cari fratelli e sorelle palestinesi, abbiate fiducia in Allah l'Eccelso, abbiate fiducia nelle vostre potenzialità e cercate di rafforzarle. Siate sicuri della vostra vittoria finale. E si dovrebbe sapere che "Allah verrà in aiuto di coloro che lo sostengono. In verità Allah è forte e possente. " [Il Santo Corano, 22: 40]

Sayyid Ali Khamenei
11 Khordad, 1389

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